
Politica
Saline di Margherita di Savoia, presente la dirigente FdI di Barletta Stella Mele
La vicenda preoccupa i 120 lavoratori dello stabilimento pugliese
Barletta - domenica 20 gennaio 2019
0.42 Comunicato Stampa
"La vicenda delle Saline di Margherita di Savoia non è solo l'ennesimo esempio di una politica che sempre più spesso non tutela gli interessi nazionali ma è, di riverbero, un serio problema di ordine sociale ed occupazionale che interessa e preoccupa i 120 lavoratori dello stabilimento pugliese più grande d'Europa e 2° al mondo. L'ennesima cessione a gruppi stranieri (in questo caso, francese) di imprese italiane, strategiche ed importanti come quella di Margherita di Savoia (nonostante nella procedura di gara pare siano state proposte valide e migliori offerte avanzate da cordate di imprenditori locali), il tutto "condito" dalla recente decisione del gruppo bancario facente capo a MPS di cedere a terzi un importante credito vantato verso il gruppo attualmente gestore delle Saline (tale da garantire al nuovo acquirente del credito il controllo della società), desta allarmismo per il futuro dei lavoratori, in quanto l'obiettivo della multinazionale francese potrebbe essere quello di garantirsi l'approvvigionamento del prodotto da lavorare in altri stabilimenti (come già accaduto in passato), con la conseguenza di un drastico ridimensionamento del prestigioso stabilimento salinaro. Non è nostro compito interrogarci sull'iter e sugli attori che hanno condotto a questo triste epilogo, ma è nostro dovere capire (e lo abbiamo fatto già con un'interrogazione regionale presentata dal coordinatore pugliese di Fratelli d'Italia e Consigliere regionale Erio Congedo e con una interpellanza dell'on. Marcello Gemmato al ministro competente), quali siano le prospettive future, economiche ed occupazionali dello stabilimento che, con una produzione annua di circa 5.500.000 quintali di sale, rappresenta l'indotto principale sul quale l'intera Città di Margherita di Savoia si alimenta."
Per tali ragioni, ieri mattina l'On. Marcello Gemmato, la Dirigente Nazionale Stella Mele, il Coordinatore provinciale Raimondo Lima, la Consigliera comunale di Margherita di Savoia Elena Muoio e altri dirigenti di Fratelli d'Italia, si sono recati sul posto per incontrare una delegazione di lavoratori dello stabilimento in questione.
"Del triste epilogo al quale lo stabilimento di sale di Margherita di Savoia sembra ormai essere destinato e dopo il sopralluogo di Fratelli d'Italia di ieri mattina - scrive Stella Mele - ci rimarranno poche, ma granitiche certezze:
- la prima è che il gruppo bancario facente capo a MPS, da un lato viene salvato con i soldi degli italiani e dall'altro predilige chiudere operazioni con multinazionali straniere;
- la seconda è che l' "operazione finanziaria" potrebbe comportare una palese violazione delle norme antitrust relativamente al monopolio del bene di produzione in oggetto;
- la terza, ma non per ordine di importanza, è che l'attuale politica resta in silenzio (?) difronte alla svendita del patrimonio italiano.
Fratelli d'Italia intende continuare ad essere sentinella del territorio e portavoce delle istanze della Comunità, nella viva speranza che si faccia maggiore chiarezza su una vicenda che pur essendo di natura privatistica, interessa non pochi aspetti di carattere nazionale."
Per tali ragioni, ieri mattina l'On. Marcello Gemmato, la Dirigente Nazionale Stella Mele, il Coordinatore provinciale Raimondo Lima, la Consigliera comunale di Margherita di Savoia Elena Muoio e altri dirigenti di Fratelli d'Italia, si sono recati sul posto per incontrare una delegazione di lavoratori dello stabilimento in questione.
"Del triste epilogo al quale lo stabilimento di sale di Margherita di Savoia sembra ormai essere destinato e dopo il sopralluogo di Fratelli d'Italia di ieri mattina - scrive Stella Mele - ci rimarranno poche, ma granitiche certezze:
- la prima è che il gruppo bancario facente capo a MPS, da un lato viene salvato con i soldi degli italiani e dall'altro predilige chiudere operazioni con multinazionali straniere;
- la seconda è che l' "operazione finanziaria" potrebbe comportare una palese violazione delle norme antitrust relativamente al monopolio del bene di produzione in oggetto;
- la terza, ma non per ordine di importanza, è che l'attuale politica resta in silenzio (?) difronte alla svendita del patrimonio italiano.
Fratelli d'Italia intende continuare ad essere sentinella del territorio e portavoce delle istanze della Comunità, nella viva speranza che si faccia maggiore chiarezza su una vicenda che pur essendo di natura privatistica, interessa non pochi aspetti di carattere nazionale."