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La città

Premiato il barlettano Marco Cianciolo per le sei maratone Major

New York, Londra, Berlino, Boston, Chicago, Tokyo e la Pietro Mennea Half Marathon di Barletta

Quando incontriamo l'atleta Marco Cianciolo presso l'associazione Barletta sportiva i suoi occhi parlano da soli: «la fatica ripaga sempre». Unico barlettano ad aver partecipato alle sei maratone del circuito Major, Cianciolo ha portato a casa un'importante medaglia. Tutto è cominciato nel 2011 quando ha preso parte alla Maratona di New York; nel 2013 gareggia a Londra, nel 2014 a Berlino, l'anno successivo (2015) partecipa a Boston e a Chicago; l'ultima è a Tokyo (2017).

Prima dell'atletica eri legato al mondo del calcio, uno sport di squadra quest'ultimo che differisce dalla tua attuale passione. Cosa ti ha spinto a scegliere la corsa?
«Nel 2006 ho abbandonato il calcio e ho cominciato a correre senza pettorina. Mi sentivo libero perché privo di alcun vincolo. Rispetto ad altre discipline sportive, per tagliare il traguardo occorre solo grande forza e allenamento. Puoi correre ovunque. Non è necessario un pallone o una rete; le tue scarpe possono bastare! Durante una maratona sei circondato da mille persone; ma la verità è che corri solo con te stesso. Nessuno può aiutarti. Le tue uniche compagne di corsa sono le tue gambe, e anche queste a volte possono mollarti».

Ogni disciplina sportiva è una grande maestra di vita. Tuttavia cosa consiglieresti a un genitore prossimo alla scelta di suo figlio?
«Innanzitutto gli direi di supportare qualsiasi scelta venga fatta poiché ogni singola disciplina insegna cos'è la fatica e il rispetto. Parlo del rispetto nei confronti del tuo coach, del tuo avversario ma soprattutto di stesso. La vita ci riserva non poche delusioni e sconfitte, dunque credo che lo sport sia un'importante prima palestra per tutti. Anche a livello amatoriale, infatti, si ottengono grandi risultati solo attraverso un duro allenamento...e la vittoria non è sempre assicurata».

Sei stato premiato per aver chiuso il cerchio delle sei maratone: New York, Londra, Berlino, Boston, Chicago e Tokyo; lo avresti mai pensato?
«Nonostante la mia dedizione non avrei mai creduto di arrivare fin qui. La maratona di New York è stata la prima esperienza all'estero, dunque potete immaginare quali siano state le emozioni provate. In quell'occasione ho gareggiato da vero incosciente: urlavo, salutavo gli spettatori e giunti presso il quartiere del Bronx il mio corpo era pronto a lasciarmi. Arrivati a Central Park, come se qualcuno avesse acceso un interruttore, le forze sono ritornate e inaspettatamente ho concluso il percorso con un ottimo tempo. Tuttavia nonostante sia stata la più dura, la maratona di Boston avrà sempre un posto speciale. Le condizioni metereologiche erano pessime: pioggia e vento non volevano abbandonarci. Il percorso era ricco di salite e discese». Mentre Marco ci racconta della sua esperienza, il suo sorriso comincia a farsi più grande. «Ricordo ancora l'affetto della gente che era lì per noi nonostante il cattivo tempo. Mentre i più piccoli porgevano la mano nella speranza di "un batti cinque", le ragazze dei college ci pregavano di dar loro un bacio. Giuro di non aver ceduto – dobbiamo crederci?».

Le grandi maratone internazionali hanno il loro fascino, ma in questi anni hai avuto modo di partecipare anche a maratone del nostro Paese. Cosa puoi raccontarci?
«Ho concluso la maratona di Rimini con il mio tempo migliore; tuttavia non posso dirvi che sia rimasta nel mio cuore. La città è vuota. Noi maratoneti abbiamo un grande onore: quello di correre a fianco di maestosi palazzi, monumenti e colossi. Per questo non posso che annoverare Roma (2009) tra le maratone più belle d'Italia. A seguire la Pietro Mennea Half Marathon organizzata qui a Barletta il 19 febbraio scorso. Abbiamo corso tra le vie del centro storico, lungo il litorale e perfino nel grande fossato del Castello. È stato un grande privilegio reso possibile dalla Federazione Pietro Mennea e dalla mia associazione Barletta sportiva. Grazie ancora!»

«Per me la maratona è la regina della corsa in quanto richiede resistenza, velocità, allenamento e testa. Quando corri per una maratona, ogni errore commesso lo paghi: ecco perché è diventata la mia grande passione». Al termine dell'incontro con Marco Cianciolo, Vincenzo Cascella Presidente dell'ASD Barletta sportiva e la tesserata Maria Assunta Paolillo, si torna a casa con un passo più veloce, come se stessimo partecipando a una "piccola" maratona personale, consapevoli che qualunque sport si pratichi può solo farci bene.
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