
La città
Noemi Salvemini, in arte “Noemi”, ha pubblicato la sua nuova canzone “Alone”
A tu per tu con la giovane cantante barlettana, tra sogni e ambizioni
Barletta - martedì 13 maggio 2025
Noemi è una cantante barlettana. Sì, probabilmente qualcuno storcerà il naso pensando alla più celebre cantante coi capelli rosso fuoco che ha partecipato ad X-Factor e già ad otto edizioni del Festival di Sanremo. Ma in realtà, c'è anche una cantante, di nome Noemi, che ha origini barlettane, anche se vive a Londra già da qualche anno. Il suo nome è Noemi Salvemini e lo scorso venerdì è stato pubblicato il suo nuovo singolo "Alone".
Per Noemi, il fatto di legarsi così indissolubilmente al suo nome di battesimo, tanto da sceglierlo anche come nome d'arte, è una scelta di identità e di profonda intimità, perché, spiega la cantante, scelto con cura da sua madre in un momento abbastanza difficile.
Il suo genere è difficile da etichettare con precisione, perché ha i tratti di un profondo esperimento musicale che spazia dal soul all'R&B passando dalle sonorità hip-hop. Ha iniziato a cantare da giovanissima già tra le mura di casa, prima di frequentare la scuola di musica Yamaha. Come spesso accade, la musica è stata un rifugio ed una via di fuga da un contento che non gli apparteneva. Lo dimostra anche la scelta di abbandonare un contesto sicuramente piccolo e abbastanza circoscritto come Barletta, per scegliere Londra come nuova casa. In questo momento, infatti, frequenta l'Institute of Contemporary Music di Londra.
La sua carriera è iniziata quando era ancora adolescente, alla ricerca della cantante che è e che sarà, passando anche da periodi di incertezze. La svolta decisiva è stata la conoscenza di Gianna Montecalvo, un'artista straordinaria, che Noemi definisce l'insegnante che, tra tutti i maestri avuti nella sua vita, le è rimasta maggiormente nel cuore.
Un passo importante, con cui Noemi ci ha presentato "Alone", è stato quello in cui ha spiegato che «Io non ho scelto la musica: è lei che ha sempre scelto me», perché le permette di sentirsi autentica e libera e cercare di trasmettere determinati valori. Fragilità, punti forti e punti deboli, più vivi e più umani. Nasce in un momento di insicurezze, tra il timore di lasciare ciò che ha, per gettarsi in qualcosa di misterioso e incerto. Per questo motivo, parla di scelte, di forte autonomia ed emancipazione come persona, pur tenendo vivo il legame con le proprie radici. La produzione è firmata da Strage, nome d'arte di Luca Galeandro, un producer di respiro nazionale, che può vantare collaborazioni con gente del calibri di Fabri Fibra, Salmo o tha Supreme.
«Per ora voglio restare il più indipendente possibile: fare le cose a modo mio, con tempi e scelte che mi rappresentino. Nei prossimi mesi usciranno altri singoli, ma preferisco che ogni brano abbia il suo spazio. Con la mia musica voglio raccontare storie vere, anche scomode. Voglio che chi ascolta si senta meno solo. Vorrei poter dire a chi mi ascolta: «Hey, ti vedo», vorrei essere d'ispirazione, soprattutto per le ragazze e donne che, come me, vengono da contesti con pochi mezzi, ma tanti sogni. Vorrei che capissero che non è facile, ma è possibile».
Per Noemi, il fatto di legarsi così indissolubilmente al suo nome di battesimo, tanto da sceglierlo anche come nome d'arte, è una scelta di identità e di profonda intimità, perché, spiega la cantante, scelto con cura da sua madre in un momento abbastanza difficile.
Il suo genere è difficile da etichettare con precisione, perché ha i tratti di un profondo esperimento musicale che spazia dal soul all'R&B passando dalle sonorità hip-hop. Ha iniziato a cantare da giovanissima già tra le mura di casa, prima di frequentare la scuola di musica Yamaha. Come spesso accade, la musica è stata un rifugio ed una via di fuga da un contento che non gli apparteneva. Lo dimostra anche la scelta di abbandonare un contesto sicuramente piccolo e abbastanza circoscritto come Barletta, per scegliere Londra come nuova casa. In questo momento, infatti, frequenta l'Institute of Contemporary Music di Londra.
La sua carriera è iniziata quando era ancora adolescente, alla ricerca della cantante che è e che sarà, passando anche da periodi di incertezze. La svolta decisiva è stata la conoscenza di Gianna Montecalvo, un'artista straordinaria, che Noemi definisce l'insegnante che, tra tutti i maestri avuti nella sua vita, le è rimasta maggiormente nel cuore.
Un passo importante, con cui Noemi ci ha presentato "Alone", è stato quello in cui ha spiegato che «Io non ho scelto la musica: è lei che ha sempre scelto me», perché le permette di sentirsi autentica e libera e cercare di trasmettere determinati valori. Fragilità, punti forti e punti deboli, più vivi e più umani. Nasce in un momento di insicurezze, tra il timore di lasciare ciò che ha, per gettarsi in qualcosa di misterioso e incerto. Per questo motivo, parla di scelte, di forte autonomia ed emancipazione come persona, pur tenendo vivo il legame con le proprie radici. La produzione è firmata da Strage, nome d'arte di Luca Galeandro, un producer di respiro nazionale, che può vantare collaborazioni con gente del calibri di Fabri Fibra, Salmo o tha Supreme.
«Per ora voglio restare il più indipendente possibile: fare le cose a modo mio, con tempi e scelte che mi rappresentino. Nei prossimi mesi usciranno altri singoli, ma preferisco che ogni brano abbia il suo spazio. Con la mia musica voglio raccontare storie vere, anche scomode. Voglio che chi ascolta si senta meno solo. Vorrei poter dire a chi mi ascolta: «Hey, ti vedo», vorrei essere d'ispirazione, soprattutto per le ragazze e donne che, come me, vengono da contesti con pochi mezzi, ma tanti sogni. Vorrei che capissero che non è facile, ma è possibile».