La città
La solitudine della periferia di Barletta
Viaggio in un quartiere a misura di cantiere edile. Nuovi palazzi, vecchi problemi
Barletta - venerdì 30 settembre 2011
00.00
Camminare per la periferia, in un pomeriggio di fine estate, può essere desolante. Su via Barberini osservo il piccolo parco giochi abbandonato, cancello scardinato, altalene coi sedili volatilizzati, rubati insieme alle catene delle altalene stesse.. Proseguo per via Paolo Ricci e, tra prati spelacchiati circondati da immondizia di vario genere, trovo collinette che, sotto quintali di terra, nascondono discariche di materiale edile, mi imbatto in un altro parco giochi, anche qui qualcuno ha rubato le seggiole per le altalene, forse volevano costruirsi una altalena in casa.
Le giostre per bambini rotte e le altalene non sono state sostituite, i bambini non ci sono, camminare qui la sera potrebbe essere una avventura degna del film " Guerrieri della notte".
Mi spingo verso i nuovi cantieri edili, dove nuovi condomini stanno sorgendo nella solitudine delle gru, alternandosi a enormi spazi vuoti polverosi con relative discariche di materiale edile abbandonate in ordinati mucchi, nonché canneti sperduti che potrebbero essere molto poetici e contemplativi, se non fossero ricettacolo di ratti. Pare che, in alcuni nuovi conodomini già abitati, manchino ancora gli allacciamenti alla rete elettrica.
Tutto ciò è fatto per scoraggiare la passeggiata a piedi, e la gente appena può scappa nel centro cittadino. Su segnalazione di alcuni lettori, pare che la sera in queste zone si sprigioni un fetore misterioso, la cui provenienza non è stata ancora accertata. La passeggiata nel quartiere è riassumibile dalla scritta su un muro: "Qui vogliamo gli alberi per respirare! Basta cemento!"
Le giostre per bambini rotte e le altalene non sono state sostituite, i bambini non ci sono, camminare qui la sera potrebbe essere una avventura degna del film " Guerrieri della notte".
Mi spingo verso i nuovi cantieri edili, dove nuovi condomini stanno sorgendo nella solitudine delle gru, alternandosi a enormi spazi vuoti polverosi con relative discariche di materiale edile abbandonate in ordinati mucchi, nonché canneti sperduti che potrebbero essere molto poetici e contemplativi, se non fossero ricettacolo di ratti. Pare che, in alcuni nuovi conodomini già abitati, manchino ancora gli allacciamenti alla rete elettrica.
Tutto ciò è fatto per scoraggiare la passeggiata a piedi, e la gente appena può scappa nel centro cittadino. Su segnalazione di alcuni lettori, pare che la sera in queste zone si sprigioni un fetore misterioso, la cui provenienza non è stata ancora accertata. La passeggiata nel quartiere è riassumibile dalla scritta su un muro: "Qui vogliamo gli alberi per respirare! Basta cemento!"