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Attualità
«La Bar.S.A. ultimo nodo in ordine di tempo»
«Una crisi che si trascina da tempo»
Barletta - sabato 3 luglio 2021
8.46 Comunicato Stampa
«Non la politica ma solo piccoli interessi privati stanno paralizzando l'azione amministrativa della città senza che si veda nessun "fil di fumo" chiarificatorio e risolutore. - inizia così quanto scritto da Grazia Desario (Italia in Comune), Raffaella Porreca Salerno (Vivi Barletta), Gennaro Rociola (Italia Viva), Francesco Caputo (Barletta Più).
Una crisi che si trascina da tempo immemore in maniera più o meno strisciante e che è ormai conclamata con la riconsegna delle deleghe assessorili e la dichiarazione di appoggio esterno da parte di cinque consiglieri della variegata maggioranza. Una maggioranza in realtà mai esistita nella sostanza ma solo nell'aggregazione di personaggi noti e ignoti che fin dal primo giorno si sono spartiti tutto quanto era possibile, con maggiore o minore successo, senza avere alcuna idea di governance, grazie a uno scellerato accordo per prendere il Palazzo. Ma chi quel Palazzo avrebbe dovuto gestire, si è dimostrato poco adatto a contenere i rigurgiti e i "mal di pancia" dei propri accoliti, che dire alleati sarebbe attribuire loro un ruolo che non meritano e che non hanno mai avuto.
Adesso sembra essere arrivato il momento della resa dei conti, con grossi irrisolti da fronteggiare, la Barsa ultimo nodo in ordine di tempo. E si palesa sempre più chiaramente una crisi che nulla ha a che vedere con la politica e con la sua dialettica, nulla con eventuali, normali disaccordi, con vedute diverse su come amministrare la città, ma solo una guerriglia su nomi e ruoli per la conquista di posizioni e di un'egemonia da spendere in vista di tornate elettorali future, in spregio a qualsiasi criterio di competenza e rappresentatività. Per contro, non c'è un moderno Ulisse pronto a sconfiggere i "proci" che hanno fatto scempio della sacralità della dimora pubblica. Chi ha fallito politicamente lo ammetta, sia consequenziale e liberi la città.»
Una crisi che si trascina da tempo immemore in maniera più o meno strisciante e che è ormai conclamata con la riconsegna delle deleghe assessorili e la dichiarazione di appoggio esterno da parte di cinque consiglieri della variegata maggioranza. Una maggioranza in realtà mai esistita nella sostanza ma solo nell'aggregazione di personaggi noti e ignoti che fin dal primo giorno si sono spartiti tutto quanto era possibile, con maggiore o minore successo, senza avere alcuna idea di governance, grazie a uno scellerato accordo per prendere il Palazzo. Ma chi quel Palazzo avrebbe dovuto gestire, si è dimostrato poco adatto a contenere i rigurgiti e i "mal di pancia" dei propri accoliti, che dire alleati sarebbe attribuire loro un ruolo che non meritano e che non hanno mai avuto.
Adesso sembra essere arrivato il momento della resa dei conti, con grossi irrisolti da fronteggiare, la Barsa ultimo nodo in ordine di tempo. E si palesa sempre più chiaramente una crisi che nulla ha a che vedere con la politica e con la sua dialettica, nulla con eventuali, normali disaccordi, con vedute diverse su come amministrare la città, ma solo una guerriglia su nomi e ruoli per la conquista di posizioni e di un'egemonia da spendere in vista di tornate elettorali future, in spregio a qualsiasi criterio di competenza e rappresentatività. Per contro, non c'è un moderno Ulisse pronto a sconfiggere i "proci" che hanno fatto scempio della sacralità della dimora pubblica. Chi ha fallito politicamente lo ammetta, sia consequenziale e liberi la città.»
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