Il passaggio segreto dei pesci volanti
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Attualità

"Il passaggio segreto dei pesci volanti": una recensione del Comitato Dante Alighieri di Barletta

Nell'opera, Alessandro Masi dimostra la sua vena lirica innovativa

Riceviamo e pubblichiamo una recensione del presidente del Comitato Dante Alighieri di Barletta Giuseppe Lagrasta in merito al libro "Il passaggio segreto dei pesci volanti".

"Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, sempre impegnato nella rete organizzativa costituita dai Comitati di tutto il monto DanteGlobal ha pubblicato un libro di poesia "Il passaggio segreto dei pesci volanti", Edizioni del Leone, Venezia, 2018, molto interessante e intrigante per la sua vena lirica fortemente innovativa e per la sua capacità di esplorare, a tutto tondo, gli orizzonti di senso e di significato che avvolgono la società contemporanea. Infatti, la poesia di Masi, possiede la bellezza del silenzio, l'intensità fulminea della luce, l'acrobazia sonora delle parole, la velocità dei pesci volanti e consente di attraversare le geografie interiori dei poeti e delle poetesse, facendo assaporare l'odore del nulla ma anche il piacere di esistere. Tale poesia dona, a un mondo opaco l'arcobaleno di parole dimenticate, che d'improvviso risplendono nel cuore della notte, concedendo alla scrittura per frammenti e aforismi, la levità dei cristalli e la trasparenza delle onde volanti.

Gli elementi descritti indicano come la poesia di Alessandro Masi, affondi le sue radici tra ladri di lune, terre odorose, frutti dolci e amari, reti di memoria, esplorazioni di mondi interiori, con attraverso l'alfabeto delle emozioni della luce e delle ombre, fanno scorgere il battito del cuore di un remo a contatto con l'acqua, straniato dalla forza violenta del rematore. E il pensiero per la madre: donna di intensa vitalità e presenza, madre come generatrice di poesia e di vita, e come grammatica familiare, visibile e invisibile; donna dalla passione vitale, intima e sofferta ma con la felice visione di una esperienza quotidiana, costruttiva e positiva tutta da condividere.

I pesci volanti sul mare, sono pesci che amano la solitudine e la vivono come esperienza quotidiana vitale ma assoluta. Con queste qualità riflessive si presentano i versi di Alessandro Masi che tra metafore, allusioni, interrogazioni fanno affiorare dal mondo dell'opaco le parole e le cose, gli oggetti e le passioni che animano il teatro della memoria personale e collettiva.

Scrive Masi: " Stanotte ho scoperto il passaggio segreto dei pesci volanti" (p. 17); con i suoi versi Alessandro Masi ci invita a seguire il il guizzo severo che i pesci volanti attuano per sfuggire ai predatori del mare, salto nel cielo azzurro, felice e ferino, fatto di cristali e lapilli, come la poesia di Alessandro che dice: "Sotto un lampione, solo, figlio di qualche Dio/, Tremo nell'attesa/ Prima che la notte spenga anche il mio cuore./ (P. 19)

Sono versi dedicati a Cesare Pavese dove il senso dell'attesa, il disagio della solitudine e il timore di perdere le speranze, richiamano la figura del dio selvaggio o del vizio assurdo che declinano la disperazione per un amore incompiuto, radice, limite e confine di una vita incompiuta.

E qualcuno chiederà perché il richiamo a Pavese: perché il passaggio segreto vissuto dai pesci volanti o pesci rondine, è fatto di brividi, di aeree sospensioni, elementi costitutivi di un rito di passaggio che fa conoscere, e saggiare per un attimo, com'è la morte, pur continuando a vivere.

Tale rito di passaggio lo vivono tutti i poeti e le poetesse, prima di abbandonarsi alla scrittura e innamorarsi del bruno inchiostro, prima di consumarsi lentamente tra le rovine tentacolari dell'amore per la vita e per la sorte delle parole. La tessitura della poesia di Masi, tra ricerca di dialogo e di ascolto, si fa racconto di un dolore sfuggente, enigmatico e sconosciuto, e declina l'intimità di un disagio di vivere che sin dalla nascita percuote l'uomo nella sua crescita umana e nel continuo affrontare la complessità dell'esistere.

Tra queste pagine si racconta di un amore vissuto con le stesse dinamiche attuate dai pesci volanti durante l'attraversamento del passaggio segreto. Il segreto dell'amore vissuto attraversando un luogo misterioso, il luogo in fieri che segnerà per sempre un amore dedicato, silente e misterioso. E oltre al passaggio segreto, e al luogo amato dal poeta e dalla madre, vi è un altro luogo significativo ed è il crinale del giorno. E come i pesci volanti trovano la libertà nel guizzo segreto che li allontana dai predatori così il poeta trova la poesia e la scrittura poetica sul crinale del giorno, luogo di precipizio, rivolo d'abisso, refolo d'aria avvelenata. " E così ti sei girata/eri tu/Non c'è dubbio/I tuoi capelli rossi, il passo eccessivo,/ disinvolta./Eri sul crinale del giorno/come tutti del resto/e cantava zitta zitta./(p. 25) Il poeta, insegue così la sua musa dai capelli rossi, musa della sua poesia, anima e fiato delle sue parole poetiche, linea segreta del destino, anima che lo accompagna in un viaggio tra i mondi, tra gli orizzonti che sono in fuga oltre le montagne di ghiaccio.

Citiamo dalla poesia "Un'estate": "Di piume i tuoi occhi/celati nella notte/si muovono./ Era un tempo/ Quello delle favole e dei racconti/Quando si stempiavano i campi/Un'estate sola fu quella che fuggi/tra una siete e una spiga/Il frutto della vita./ (p.27). La poesia s'intranea nelle vene delle favole e dei racconti e la scrittura poetica di Alessandro Masi si nutre della parola che si richiama al Mito, Marte e Venere e Pentesilea, regina delle Amazzoni e guerriera e ne definisce il ruolo e la determinazione: tutto ciò dona alla scrittura poetica di Masi la leggerezza di una piuma, la profondità degli orizzonti d'estate e la densità dello sguardo del dio sole; e come il dio selvaggio, occhio del mondo, colui che vede il tutto, così, il poeta Masi applica il suo sguardo reticolare sul mondo, celebrando con la scrittura il rito della bellezza dell'arte. Mentre un sibilo di serpente, scoprendo il passaggio segreto dei pesci volanti, tra ladri di lune, in compagnia di mille poeti, anime grondanti d'ombre e di segreti, finalmente troverà il rifugio, le rive, finalmente le rive d'approdo, per chiedersi ancora " chi tra le ossa di un tempo si fa ancora soldato o amante?/. (p.35) oppure come il poeta, caparbio scrutatore d'anime, che, tra le dune del deserto e i labirinti d'amore, lotta ancora per scoprire dove si nascondono, sia il passaggio segreto del pesce volante, sia il luogo segreto dove la poesia fa nascere le sue metafore".
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