Il mestiere dell’agricoltore nel nuovo millennio

"Sorriso sostenibile": l'ottimismo e l'innovazione hanno contraddistinto sin dal titolo il convegno che si è svolto ieri sera per discutere degli scenari presenti e futuri dell'agricoltura. A parlarne durante l'appuntamento che si è svolto presso la sala conferenza dell'Ipanema sono stati: Vittorio Filì, presidente dell'Associazione regionale pugliese dei tecnici e ricercatori in agricoltura, il fitoiatra Antonio Guario, Savino Fiorella di Isola Verde, il doctor farmer Maurizio Simone, gli agronomi Francesco Lozito e Luca D'Addato di YaraVita K&A, e infine Giuseppe Blanco di Agriges.

Viticoltura di qualità, stress delle colture, l'importanza del quaderno di campagna, segnaletica di pericolo e specializzazione dei prodotti in ambito agricolo: di questo si è discusso durante il convegno, destinato a tecnici ed esperti del settore. Dal dibattito si evince come la tecnologia e l'innovazione stiano cambiando radicalmente il mestiere dell'agricoltore nel terzo millennio, dotando questa professione di nuovi strumenti, all'insegna della sostenibilità e dell'impatto zero, senza perdere né qualità né rendimento.

L'agricoltura è un tema vivissimo, tanto che nel 2015 si è parlato di "favola dell'agricoltura" e "ritorno alla terra" stando ai dati e alle statistiche: "nel 2015 infatti, secondo Coldiretti, gli agricoltori under 35 sono cresciuti del 35 per cento. Tra imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari e soci di coop agricole sono arrivati a superare le 70mila unità. Una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori e pastori che non si limitano a produrre alimenti "made in Italy" ma che stanno contribuendo a difendere cultura e bellezza del Paese" è quanto si legge sulle pagine de IlSole24Ore. Di certo le nuove tecnologie e gli strumenti innovativi aiutano a rinnovare un mestiere antico, aiutando i più vecchi esperti del settore ma anche i giovani, che si avvicinano con entusiasmo a questa professione.