Consiglio comunale 10 febbraio
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Politica

Il consiglio comunale approva (tra le polemiche) il Piano Sociale di Zona 2014-2016

Il provvedimento è stato approvato all'unanimità al termine di una accesa discussione

Il Piano Sociale di Zona 2014-2016 è stato approvato all'unanimità dal consiglio comunale di Barletta nella seduta conclusasi alle 21,20 di ieri sera. Leggendo la parola unanimità il lettore potrebbe presupporre che si sia arrivati alla ratifica del provvedimento al termine di una seduta serena, caratterizzata da una normale dialettica tra maggioranza e opposizioni, ebbene così non è stato.

Eppure, tutto era cominciato nel modo consueto con l'assessore al Lavoro, ai servizi sociali e alle pari opportunità nonchè vice-sindaco Anna Rizzi Francabandiera che ha illustrato ai presenti il piano: "La finalità essenziale del Piano Sociale è di contrastare le povertà con percorsi d'inclusione sociale attiva - ha affermato l'assessore Francabandiera - favorendo il benessere delle persone anziane, dei bambini e dei disabili tramite la promozione di servizi di sostegno alla famiglia affinché possa essere garantita una maggiore tutela dei cittadini. "Nel presente piano- ha aggiunto l'assessore- il comune di Barletta destinerà ai servizi sociali € 4.935.044.90, cifra che rappresenta il 34% dei 14 milioni di euro totali del piano ed incrementa quella stanziata lo scorso anno quando ci si era fermati a € 4.080.012.65".

All'intervento del vice-sindaco erano seguiti quelli dei consiglieri Cannito (PSI) che riscontrando una carenza di personale per la realizzazione dei servizi assistenziali chiedeva come l'assessore e la dirigente Scommegna intendessero agire per ovviare a tale disagio; del consigliere Damiani (Forza Italia) che dopo aver lodato il lavoro del settore servizi sociali, basandosi su una proposta approvata dalla commissione consiliare affari finanziari chiedeva l'ottimizzazione dei controlli e un cambio di strategia nell'assegnazione dei fondi da dare non più direttamente alle cooperative ma da destinare a professionisti scelti all'interno di un apposito albo; del consigliere Lanotte (Scelta Civica) che da presidente della commissione consiliare servizi sociali invocava maggiore attenzione al settore, da non considerare solo in occasione del piano di zona e auspicava una maggiore sensibilizzazione delle cooperative barlettane all'offerta dei servizi; del consigliere Sciusco (Sinistra Unita) che invocava una maggiore razionalizzazione nell'erogazione delle somme da destinare all'assistenza; del consigliere Damato (Centro Democratico) che esprimeva giudizio favorevole al provvedimento; della consigliera Catino (Movimento 5 Stelle) che si riconduceva all'aspetto degli albi professionali sollevato da Damiani e invocava la concertazione nell'elaborazione delle strategie di assistenza e del consigliere Losappio (Forza Italia) che invocava una maggiore attenzione alla situazione degli anziani della casa di riposo "Regina Margherita".

Al termine degli interventi e dopo le repliche dell'assessore Francabandiera e della dirigente Scommegna ecco che si accendeva la polemica: il consigliere Damiani riallacciandosi al suo precedente intervento chiedeva che la sua indicazione di creare albi di professionisti indipendenti dalle cooperative a cui assegnare servizi, venisse approvata contestualmente alla delibera del piano sociale. Ne nasceva una serie di botta e risposta tra i consiglieri di maggioranza e opposizione con il segretario Porcelli che indicava la richiesta di indirizzo come non votabile in quanto non di competenza del consiglio comunale bensì della sfera dirigenziale, provocando le proteste dei consiglieri Damiani e Cannito con quest'ultimo che comunicava la sua intenzione di votare contro il piano contrariamente a quanto affermato in precedenza. Gli animi in aula si accendevano con la maggioranza ed il sindaco sempre più contrariati dalle polemiche dell'opposizione. Alla fine, dopo una lunga discussione sull'opportunità o meno di mettere ai voti l'indirizzo proposto dal consigliere Damiani, tale indirizzo veniva votato e respinto mentre il piano sociale di zona veniva approvato all'unanimità da tutte le forze politiche compresi il consigliere Cannito e il consigliere Damiani che pur affermando di: "Aver forse toccato un nervo scoperto della maggioranza proponendo questo cambio di indirizzo nella gestione delle risorse" annunciava la volontà del suo gruppo consiliare di votare a favore del provvedimento perchè le sue richieste erano già insite nel piano stesso. Il consiglio comunale si chiudeva così tra il bisbiglio dei presenti tutti intenti a porsi un'unica e semplice domanda: "Perchè tutto questo baccano?".
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