Ex Palazzo delle Poste
Ex Palazzo delle Poste
La città

Il Comune di Barletta non acquista l'ex Palazzo delle Poste, ma non finisce qui

Il Consiglio comunale si è espresso contrariamente all'esercizio del diritto di prelazione

L'ex Palazzo delle Poste di Barletta resterà nella proprietà della società acquirente, la Palladio s.r.l.. Questo pomeriggio la maggioranza del Consiglio comunale ha votato contro l'esercizio del diritto di prelazione. Troppo esoso il costo da sopportare. Incerte le conseguenze che deriverebbero dalla contrazione di un mutuo.

Il ricorso alla Cassa Depositi e Prestiti, infatti, potrebbe addirittura determinare le condizioni per un danno erariale. Per far fronte all'acquisto, sostituendosi al privato, il Comune di Barletta dovrebbe chiedere alla Cdp una somma superiore a quella attestata dalla stima attuale dell'immobile. A tal proposito, il valore di mercato, determinato dalla perizia condotta dai tecnici comunali, sarebbe di 1.730.000 euro. Ma a ciò si aggiunge che per fare richiesta di mutuo il Comune debba anche approvare il bilancio di previsione, non ancora approdato in Consiglio.

A nulla è valsa la proposta del consigliere Carmine Doronzo di rinviare la discussione per tentare un coinvolgimento del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, della Regione Puglia e della Provincia Bat. La proposta, bocciata dall'assise, intendeva cercare una soluzione alternativa e condivisa per l'acquisizione dell'immobile di piazza Caduti che non gravasse esclusivamente sulle casse del Comune. Dello stesso avviso anche il collega Giuseppe Bufo.

Per adesso, la maggioranza chiude con 21 voti contrari alla prelazione il capitolo dell'ex Palazzo delle Poste, ma non demorde. «Resta fermo – ha detto il sindaco Cannito al termine del dibattito – l'impegno di questa amministrazione di tentare di perseguire in ogni forma possibile l'acquisto di quel palazzo».

Insomma, l'intento resta quello di includere l'ex Palazzo delle Poste nel patrimonio cittadino, ma con una trattativa diretta tra Comune e privato. Non si esclude, si legge nelle parole del sindaco, un dialogo con gli altri enti alla ricerca di soluzioni e canali di finanziamento pubblici. «Sono solo parole» per il consigliere Michelangelo Filannino.

L'alternativa c'è ed è quella anticipata dalla stessa società in una lettera inviata nei giorni scorsi al primo cittadino che in Consiglio ha accolto favorevolmente l'idea di «promuovere forme di partenariato pubblico-privato per la valorizzazione del palazzo».

"Se tra gli obiettivi della politica – scriveva la Palladio – vi è anche quello di incentivare, come già avviene in altre grandi città, la collaborazione tra pubblico e privato quale occasione di impulso a rendere più vivibile e prestigiosa la città, vorrà sin da ora valutare la nostra disponibilità ad avviare un nuovo progetto per partire proprio da Piazza Caduti, quale novello luogo di unione tra storia e sviluppo economico-culturale".
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