Servizi sociali
Giovani e alcool, un problema e una piaga sociale
L’incontro è stato organizzato da A.V.I.S e LEO CLUB. Il dibattito si è svolto presso la chiesa di S.Antonio
Barletta - mercoledì 17 novembre 2010
Sabato 13 novembre ore 10, presso l'auditorium della Chiesa di S.Antonio , c'è stato un incontro sul tema «Alcool e Giovani – dalla donazione responsabile alla trasfusione sicura». Moderatore dell'incontro, il dott. Giuseppe Dimiccoli, giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, relatori dell'incontro il dott. Nicola Corvasce, direttore del dipartimento dipendenze patologiche, il dott. Sabino Cenerini, psicologo C.S.M. Andria, e don Vito Carpentiere, parroco della Parrocchia di S. Nicola.
Il dott. Corvasce ha illustrato i danni derivanti dall'abuso di alcool, delineando danni che nell'organismo può provocare , soprattutto nei giovani consumatori di alcool, i quali, in un periodo di crescita come l'adolescenza, rischiano di andare incontro a coma etilici o cirrosi epatiche premature.
Il dott. Cenerini ha spiegato come i giovani usino l'alcool come mezzo per socializzare, per vincere la timidezza o la depressione, che dilaga sempre più tra le giovani generazioni, l'alcool usato come una maschera per coprire gli stati emotivi.
Le statistiche sono sconfortanti, infatti si comincia a bere sempre più precocemente, la media è sugli 11 anni, e sebbene nei locali e discoteche la vendita di alcoolici sia vietata ai minorenni, basta andare nei supermercati e il gioco è fatto , nessuno chiederà mai l'età o la carta d'identità. Se questo incontro avrà aperto le menti anche della metà degli studenti presenti, sarà stata comunque una vittoria.
Il dott. Corvasce ha illustrato i danni derivanti dall'abuso di alcool, delineando danni che nell'organismo può provocare , soprattutto nei giovani consumatori di alcool, i quali, in un periodo di crescita come l'adolescenza, rischiano di andare incontro a coma etilici o cirrosi epatiche premature.
Il dott. Cenerini ha spiegato come i giovani usino l'alcool come mezzo per socializzare, per vincere la timidezza o la depressione, che dilaga sempre più tra le giovani generazioni, l'alcool usato come una maschera per coprire gli stati emotivi.
Le statistiche sono sconfortanti, infatti si comincia a bere sempre più precocemente, la media è sugli 11 anni, e sebbene nei locali e discoteche la vendita di alcoolici sia vietata ai minorenni, basta andare nei supermercati e il gioco è fatto , nessuno chiederà mai l'età o la carta d'identità. Se questo incontro avrà aperto le menti anche della metà degli studenti presenti, sarà stata comunque una vittoria.