Politica
Cosimo Cannito in Piazza: i giovani, la coalizione, la fiducia tradita
«Mi ricandido per l'amore che nutro per la nostra città»
Barletta - domenica 15 maggio 2022
21.00
Si è tenuto in Piazza Caduti l'incontro con il candidato sindaco Mino Cannito. Hanno fatto gli onori di casa i membri della coalizione che sostengono il sindaco, prima fa tutte Forze Italia.
Incomincia il senatore Dario Damiani che si fa portavoce di quel collegamento tanto desiderato Roma - Barletta per favorire le iniziative di carattere nazionale. Ribadisce il suo impegno per aver portato l'ex Palazzo delle Poste in mano pubblica.
Dice: «Abbiamo scelto noi di sostenere Cannito, non abbiamo condizionamenti. Ho seguito quello che i cittadini mi hanno chiesto e cioè di unire le forze di una grande coalizione. Dobbiamo liberare questa città. Questo voto rappresenta la libertà dai condizionamenti che noi non abbiamo».
Interviene poi il candidato sindaco Cannito: «Non immaginavo questa partecipazione. Mi ricandido con una coalizione che mi ha dato la loro fiducia senza porre condizioni. Non mi hanno obbligato a rinnegare la mia identità politica e culturale.
Mi ricandido per l'amore che nutro per la nostra città. Potevo godermi la pensione, invece non me la sono sentita in un momento storico così difficile di stare a guardare. Io non ho mai abbandonato la nave anche nel momento del bisogno.
Io non sono mai stato un politico di professione. Ho sempre vissuto del mio lavoro, la politica non è mai stata un'ambizione personale. L'ambizione era migliorare le condizioni di vita della città. Ho fatto il sindaco per passione e l'ho fatto tra la gente, la strada è il mio Parlamento». Apre la questione Cannito - Scommegna, sottolineando il coinvolgimento della candidata sindaca del PD nella vicenda Lidl: «L'autorizzazione di un supermercato ai piedi del castello è stata un'autorizzazione sua e io ho subito il dileggio di tutta la città. La sua autorizzazione firmata il 23 dicembre del 2020. Per quella la Lidl è pronta a chiederci 8 milioni di risarcimento che purtroppo pagheremo noi.
Mi sono fidato di lei, simulava fedeltà. Se la fedeltà ha un valore, lei non lo possiede.Se non lo è stata nei miei confronti, che le ho dato la massima fiducia, come potete pensare che possa essere leale nei confronti della città?
Ha detto in un intervista che durante la dirigenza non ha mai smesso di fare politica, quindi dobbiamo dedurre che abbi favorito alcuni cittadini. Un dirigente non deve fare politica».
Tra i temi che interessanti il candidato il diritto allo studio, il divario digitale, il rilancio delle imprese e i fondi del PNRR.
«Non è più possibile che i giovani non possano trovare lavoro nella propria terra e che a mantenerli siano i genitori o i nonni e ve lo dico io che ho due figli all'estero. Noi vogliamo essere alleati delle imprese. Sono sbalordito della capacità imprenditoriale dei nostri barlettani».
Incomincia il senatore Dario Damiani che si fa portavoce di quel collegamento tanto desiderato Roma - Barletta per favorire le iniziative di carattere nazionale. Ribadisce il suo impegno per aver portato l'ex Palazzo delle Poste in mano pubblica.
Dice: «Abbiamo scelto noi di sostenere Cannito, non abbiamo condizionamenti. Ho seguito quello che i cittadini mi hanno chiesto e cioè di unire le forze di una grande coalizione. Dobbiamo liberare questa città. Questo voto rappresenta la libertà dai condizionamenti che noi non abbiamo».
Interviene poi il candidato sindaco Cannito: «Non immaginavo questa partecipazione. Mi ricandido con una coalizione che mi ha dato la loro fiducia senza porre condizioni. Non mi hanno obbligato a rinnegare la mia identità politica e culturale.
Mi ricandido per l'amore che nutro per la nostra città. Potevo godermi la pensione, invece non me la sono sentita in un momento storico così difficile di stare a guardare. Io non ho mai abbandonato la nave anche nel momento del bisogno.
Io non sono mai stato un politico di professione. Ho sempre vissuto del mio lavoro, la politica non è mai stata un'ambizione personale. L'ambizione era migliorare le condizioni di vita della città. Ho fatto il sindaco per passione e l'ho fatto tra la gente, la strada è il mio Parlamento». Apre la questione Cannito - Scommegna, sottolineando il coinvolgimento della candidata sindaca del PD nella vicenda Lidl: «L'autorizzazione di un supermercato ai piedi del castello è stata un'autorizzazione sua e io ho subito il dileggio di tutta la città. La sua autorizzazione firmata il 23 dicembre del 2020. Per quella la Lidl è pronta a chiederci 8 milioni di risarcimento che purtroppo pagheremo noi.
Mi sono fidato di lei, simulava fedeltà. Se la fedeltà ha un valore, lei non lo possiede.Se non lo è stata nei miei confronti, che le ho dato la massima fiducia, come potete pensare che possa essere leale nei confronti della città?
Ha detto in un intervista che durante la dirigenza non ha mai smesso di fare politica, quindi dobbiamo dedurre che abbi favorito alcuni cittadini. Un dirigente non deve fare politica».
Tra i temi che interessanti il candidato il diritto allo studio, il divario digitale, il rilancio delle imprese e i fondi del PNRR.
«Non è più possibile che i giovani non possano trovare lavoro nella propria terra e che a mantenerli siano i genitori o i nonni e ve lo dico io che ho due figli all'estero. Noi vogliamo essere alleati delle imprese. Sono sbalordito della capacità imprenditoriale dei nostri barlettani».