
Politica
Commissione Cultura e Pubblica Istruzione, intervista al Presidente Stella Mele
«È nostra intenzione istituire una convenzione tra le università e il Comune di Barletta, al fine di attuare tirocini presso i luoghi di cultura»
Barletta - lunedì 5 novembre 2018
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Storia, tradizione e arte fanno di Barletta un luogo dai tesori inestimabili. Ma il punto resta il medesimo: la città non valorizza le sue potenzialità. La nuova VIII Commissione consiliare permanente Cultura e Pubblica Istruzione ha avviato i lavori e i primi obiettivi inseriti in programma hanno proprio il compito di dare una scossa. A presiedere vi è Mele Stella, Quarto Ruggiero in qualità di vicepresidente; tra i componenti: Lionetti Salvatore, Bufo Giuseppe e Divincenzo Antonio. La redazione ha incontrato il Presidente Stella Mele, la quale ha illustrato le proposte discusse al tavolo consiliare in queste settimane.
La Disfida di Barletta e Canne della Battaglia rappresentano una parte identitaria della nostra città. Quei racconti viaggiano in tutto il mondo e Barletta potrebbe ottenere un notevole ritorno turistico e dunque economico. Quali sono i passi che la Commissione Cultura ha in serbo di attuare?
«Nella scorsa seduta ho proposto ai membri di avviare l'iter finalizzato a ottenere il riconoscimento UNESCO per la storica Battaglia di Canne. Una proposta accolta all'unanimità dai componenti, che hanno condiviso la ragion per cui l'UNESCO potrebbe riconoscere con maggiori probabilità la valenza storico-culturale della battaglia rispetto al sito archeologico che sorge a pochi chilometri dalla città della Disfida. Seguirà una lunga salita che dovrà scontare molti passaggi, tra cui quello presso il Ministero competente, e per il quale sarà necessario dispiegare una sinergia di forze tra il Comune, la Regione e la Soprintendenza ai beni culturali. Tra i miei obiettivi vi è la realizzazione di una Fondazione, il cui scopo sarà l'organizzazione dei principali eventi culturali, in primis la Disfida di Barletta, in modo tale da inserirla in un circuito nazionale. Tutto questo non solo per rendere onore a quella che è la storia e il prestigio della nostra città, ma anche per poter attuare un ritorno turistico ed economico».
La Commissione si occupa della ricezione e fruizione della cultura, dunque della Pubblica Istruzione. Quali sono state le proposte avanzate dai suoi componenti in materia scolastica?
«Numerose sono state le proposte riguardo il diritto allo studio. Abbiamo pensato a una carta degli studenti che possa agevolare l'accesso ai nostri siti culturali riducendo le tariffe. Tali scontistiche si prevede possano riguardare anche le famiglie svantaggiate. È nostra intenzione istituire una convenzione tra le università e il Comune di Barletta, al fine di attuare tirocini presso i luoghi di cultura per gli studenti dei corsi di laurea in storia, beni culturali e lettere. Infine, è mio desiderio portare all'interno delle nostre scuole cittadine lo studio della nostra Costituzione, coinvolgendo professionisti del settore e adeguando le lezioni in base al livello scolastico.»
Tra i progetti che ha illustrato ai suoi colleghi di Commissione vi è l'idea di riscoprire una pagina insanguinata della nostra storia attraverso letture e spettacoli teatrali. Parlo dei massacri delle foibe.
«Ritengo che la storia vada raccontata a 360 gradi, narrando non solo le gesta dei vincitori. Sappiamo che i libri di testo adottati dalle nostre scuola si sono spesso rivelati parecchio faziosi, omettendo alcune pagine del nostro passato. Una delle pagine totalmente cancellate è quella relativa ai massacri delle foibe perpetuate dal comunista Tito nei confronti di chi era colpevole di essere italiano. Mi piacerebbe portare a Barletta lo spettacolo di Simone Cristicchi: "Magazzino 18" che nonostante abbia avuto un enorme successo in Italia, è stato ostacolato da alcune amministrazioni faziose. La nostra amministrazione è una realtà civica, dunque potrebbe ospitare quel racconto in quanto giusto da raccontare».
«Sono del parere – conclude Stella Mele - che il futuro abbia radici lontane e che non può esserci un seguito se non conosciamo il nostro passato. Credo nell'importanza dell'identità, delle tradizioni e della storia della città di Barletta. In un momento storico in cui parliamo di multiculturalismo, con i suoi pregi e i suoi difetti, assistiamo ad un annientamento, annacquamento delle identità di ciascun popolo. Io credo sia importante andare a rinsaldare, riscoprire e innaffiare quelle che sono le radici che hanno sorretto la storia dell'Italia e della nostra città. Se riuscirò a dare un contributo in questo senso, il mio impegno non sarà stato vano».
La Disfida di Barletta e Canne della Battaglia rappresentano una parte identitaria della nostra città. Quei racconti viaggiano in tutto il mondo e Barletta potrebbe ottenere un notevole ritorno turistico e dunque economico. Quali sono i passi che la Commissione Cultura ha in serbo di attuare?
«Nella scorsa seduta ho proposto ai membri di avviare l'iter finalizzato a ottenere il riconoscimento UNESCO per la storica Battaglia di Canne. Una proposta accolta all'unanimità dai componenti, che hanno condiviso la ragion per cui l'UNESCO potrebbe riconoscere con maggiori probabilità la valenza storico-culturale della battaglia rispetto al sito archeologico che sorge a pochi chilometri dalla città della Disfida. Seguirà una lunga salita che dovrà scontare molti passaggi, tra cui quello presso il Ministero competente, e per il quale sarà necessario dispiegare una sinergia di forze tra il Comune, la Regione e la Soprintendenza ai beni culturali. Tra i miei obiettivi vi è la realizzazione di una Fondazione, il cui scopo sarà l'organizzazione dei principali eventi culturali, in primis la Disfida di Barletta, in modo tale da inserirla in un circuito nazionale. Tutto questo non solo per rendere onore a quella che è la storia e il prestigio della nostra città, ma anche per poter attuare un ritorno turistico ed economico».
La Commissione si occupa della ricezione e fruizione della cultura, dunque della Pubblica Istruzione. Quali sono state le proposte avanzate dai suoi componenti in materia scolastica?
«Numerose sono state le proposte riguardo il diritto allo studio. Abbiamo pensato a una carta degli studenti che possa agevolare l'accesso ai nostri siti culturali riducendo le tariffe. Tali scontistiche si prevede possano riguardare anche le famiglie svantaggiate. È nostra intenzione istituire una convenzione tra le università e il Comune di Barletta, al fine di attuare tirocini presso i luoghi di cultura per gli studenti dei corsi di laurea in storia, beni culturali e lettere. Infine, è mio desiderio portare all'interno delle nostre scuole cittadine lo studio della nostra Costituzione, coinvolgendo professionisti del settore e adeguando le lezioni in base al livello scolastico.»
Tra i progetti che ha illustrato ai suoi colleghi di Commissione vi è l'idea di riscoprire una pagina insanguinata della nostra storia attraverso letture e spettacoli teatrali. Parlo dei massacri delle foibe.
«Ritengo che la storia vada raccontata a 360 gradi, narrando non solo le gesta dei vincitori. Sappiamo che i libri di testo adottati dalle nostre scuola si sono spesso rivelati parecchio faziosi, omettendo alcune pagine del nostro passato. Una delle pagine totalmente cancellate è quella relativa ai massacri delle foibe perpetuate dal comunista Tito nei confronti di chi era colpevole di essere italiano. Mi piacerebbe portare a Barletta lo spettacolo di Simone Cristicchi: "Magazzino 18" che nonostante abbia avuto un enorme successo in Italia, è stato ostacolato da alcune amministrazioni faziose. La nostra amministrazione è una realtà civica, dunque potrebbe ospitare quel racconto in quanto giusto da raccontare».
«Sono del parere – conclude Stella Mele - che il futuro abbia radici lontane e che non può esserci un seguito se non conosciamo il nostro passato. Credo nell'importanza dell'identità, delle tradizioni e della storia della città di Barletta. In un momento storico in cui parliamo di multiculturalismo, con i suoi pregi e i suoi difetti, assistiamo ad un annientamento, annacquamento delle identità di ciascun popolo. Io credo sia importante andare a rinsaldare, riscoprire e innaffiare quelle che sono le radici che hanno sorretto la storia dell'Italia e della nostra città. Se riuscirò a dare un contributo in questo senso, il mio impegno non sarà stato vano».

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