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Che fine ha fatto il PUG?

Tra bilanci “autunnali” e vuoti di programmazione. La Sinistra e Maffei dimenticano gli “obiettivi strategici”

Il Piano Urbanistico Generale (PUG) è oggettivamente lo strumento più appropriato per ridisegnare e definire lo sviluppo futuro della Città non solo e non tanto in termini di espansione urbanistica, quanto invece in termini di riassetto strategico complessivo del territorio anche in funzione dello sviluppo economico (nuove infrastrutture, reti di comunicazione, interventi a tutela dell'ambiente e della costa, ecc).

In quanto tale, ossia "prioritario e strategico", non poteva non occupare un posto di rilievo nell'agenda programmatica della coalizione politica che amministra la Città di Barletta. Così nelle famigerate "linee programmatiche di mandato 2011-2016" del Sindaco Maffei il PUG viene annoverato tra gli "obiettivi strategici", più precisamente al punto 4 di tale documento in cui viene detto: "completare l'iter avviato per la redazione e l'approvazione del PUG e della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) ad esso abbinato. Avviare laboratori partecipati per la redazione del PUG e definire i tempi di realizzazione dello stesso". Sin qui la "seducente teoria". Ma anche in questo caso la realtà è completamente diversa, tristemente vuota e contraddittoria. L'ultimo atto formale riguardante il PUG è una "conferenza copianificazione" svoltasi il 17 gennaio 2011, su convocazione del Sindaco, alla quale parteciparono i rappresentanti delle associazioni di categoria degli imprenditori, delle organizzazioni sindacali e degli ordini professionali firmatari di un "protocollo di collaborazione", già sottoscritto nel 2010.

A distanza di oltre 18 mesi benché gli attori siano rimasti gli stessi, sia sul versante pubblico e verosimilmente anche su quello privato, non si è mosso nulla né è dato sapere quale sarà il destino di questo procedimento che, come già detto, è iscritto tra le "priorità strategiche" delle Linee Programmatiche del Sindaco Maffei. Al riguardo, per di più, è alquanto bizzarro il fatto che al silenzio e al "non fare" dell'Amministrazione Comunale (cui la Città è da tempo abituata) si unisce la sostanziale indifferenza delle parti private chiamate a "copianificare". Quelle soggettività "attive" del procedimento che verosimilmente, in quanto sottoscrittrici di un formale accordo (Protocollo), avrebbero buonissime e validissime ragioni per "mettere in mora" l'Amministrazione. Tuttavia ciò non accade, o quantomeno non se ne ha notizia.

Semplice distrazione, superficialità o utile tatticismo? Ipotesi non tanto fantasiose se si tiene conto che il PUG potrebbe determinare vincoli urbanistici che oggi non ci sono. Una condizione, quella attuale, che consente al tempo stesso "discrezione e flessibilità", elementi più funzionali a certi poteri e interessi. E' evidente che i ruoli in questione (pubblico/privato) sono completamente diversi e che le responsabilità di governo dei processi pubblici competono essenzialmente all'Amministrazione Comunale. Pertanto le risposte alla Città, ovviamente, deve darle il Comune, e con il Sindaco quella forza politica cui è stato assegnato l'Assessorato alla Pianificazione Urbanistica, ossia la Federazione della Sinistra. Un Partito che, oltre tutto, gestisce tale delega ininterrottamente da più di 1 anno sin dalla prima Giunta del Maffei-bis. E' auspicabile che giunga alla Città qualche chiarimento nella certezza che, per la Federazione della Sinistra, i temi della tutela del territorio e dell'ambiente restino imprescindibili e non negoziabili.

In ogni documento in cui si parla di PUG vengono "sventolati" i numerosissimi potenziali vantaggi che scaturirebbero anche per l'agognato sviluppo economico. Se questo è non si capisce come mai tale procedimento non impegna prioritariamente l'agenda politica della coalizione, rimanendone di fatto ai margini se non del tutto assente. Nel frattempo avanzano solo provvedimenti amministrativi estemporanei (Disfida) o di scarsa rilevanza, nella totale assenza di programmazione.

Del Bilancio di Previsione 2012, non più estivo ma "autunnale", si sa ben poco. Dalle poche notizie che trapelano, si dice che sarebbero allo studio pseudo provvedimenti anti-crisi (non si sa per quale anno). Vi è il rischio che si tratti di micro-azioni che sul piano sostanziale producono il nulla, se non il solito spreco di danaro per modesti e improvvisati progettini a scarsissimo valore aggiunto, funzionali ad una politica di piccolo cabotaggio solitamente sensibile ad un certo consenso elettorale. Forse rendere l'Amministrazione più efficiente e più parsimoniosa produrrebbe vantaggi ben più ampi e rilevanti di certi "finti pacchetti anti-crisi", ma questa è un'altra storia. Per il PUG, cosa un po' più seria e complicata ma certamente di maggiore efficacia, c'è ancora tempo. L'importante è averlo correttamente classificato tra gli "obiettivi strategici" nel "polveroso archivio delle linee programmatiche di mandato 2011-2016"(ammesso che duri).
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