Associazioni
Centrali a biomasse, la lotta continua
"Congelata" la centrale di via Foggia, spunta quella di via Andria. Organizzato il presidio presso il palazzo di città
Barletta - martedì 7 settembre 2010
13.35
Un sospiro di sollievo per la cittadinanza quando, lo scorso aprile, l'amministrazione comunale sospese la delibera per la costruzione della centrale a biomasse che sarebbe sorta in via Foggia. Grazie a una azione combinata del coordinamento "No biomasse e inceneritori" supportata dall'intera cittadinanza, si riuscì a far accantonare il progetto della società Tre Tozzi che prevedeva la costruzione di un impianto da 37 megawatt elettrici.
Ma non finisce qui, la diatriba continua.
I primi giorni di Agosto è comparso sul sito della Regione Puglia un avviso che aveva tutta l'aria di una presa in giro. La Società Life Energy s.r.l. avrebbe presentato alla Regione lo "Studio di impatto ambientale" finalizzato alla costruzione di una nuova centrale a biomasse liquide (alimentata ad olio crudo) di potenza addirittura maggiore rispetto a quella del progetto congelato, 56 megawatt. Dovrebbe sorgere in via Andria, a soli 3 km dal centro abitato.
Le preoccupazioni sono sempre le stesse, legate alle emissioni inquinanti, all'aumento del traffico veicolare e soprattutto alla possibilità di queste centrali di essere convertite in inceneritori per rifiuti. Non per ultimi i rischi legati alla salute, divulgati in svariati trattati di medicina. Non è servito a nulla combattere? Non può essere, dopo mesi di lotte si dovrà tornare in battaglia. Come primo atto, si tornerà a presidiare il Palazzo di Città giovedì 9 settembre dalle ore 17 per far sentire la voce di coloro che a Barletta vogliono continuare a vivere serenamente!
Ma non finisce qui, la diatriba continua.
I primi giorni di Agosto è comparso sul sito della Regione Puglia un avviso che aveva tutta l'aria di una presa in giro. La Società Life Energy s.r.l. avrebbe presentato alla Regione lo "Studio di impatto ambientale" finalizzato alla costruzione di una nuova centrale a biomasse liquide (alimentata ad olio crudo) di potenza addirittura maggiore rispetto a quella del progetto congelato, 56 megawatt. Dovrebbe sorgere in via Andria, a soli 3 km dal centro abitato.
Le preoccupazioni sono sempre le stesse, legate alle emissioni inquinanti, all'aumento del traffico veicolare e soprattutto alla possibilità di queste centrali di essere convertite in inceneritori per rifiuti. Non per ultimi i rischi legati alla salute, divulgati in svariati trattati di medicina. Non è servito a nulla combattere? Non può essere, dopo mesi di lotte si dovrà tornare in battaglia. Come primo atto, si tornerà a presidiare il Palazzo di Città giovedì 9 settembre dalle ore 17 per far sentire la voce di coloro che a Barletta vogliono continuare a vivere serenamente!