Eventi
Cavalieri, granduchi e artisti: ritratti antichi e moderni nelle collezioni del Museo Civico di Barletta
Un approfondimento in occasione delle "Giornate Europee del Patrimonio 2024"
Barletta - lunedì 30 settembre 2024
9.34
Nell'ambito delle "Giornate Europee del Patrimonio 2024", si è svolto sabato un appuntamento tra storia e cultura nella Sala Conferenze del Castello, dal titolo "I cavalieri e la morte. Le lastre funerarie dei Templari e dei Giovanniti a Barletta: confronti con esempi europei", a cui hanno partecipato Mariano Stellatelli, Presidente Società Storia Patria per la Puglia Sezione di Barletta, e la storica dell'arte Alessia Furio, il cui lavoro si concentra sulla comparazione degli stili artistici e delle caratteristiche fisiognomiche delle lapidi funerarie dei cavalieri Templari e Giovanniti rinvenute a Barletta e oggi conservate all'interno del museo Civico.
Le stesse sono state messe a confronto con quelle rinvenute in tutta nell'Europa occidentale; ciò che più colpisce è la centralità di Barletta nel periodo storico delle crociate i cui resti hanno lasciato una grande impronta nello scenario collettivo.
Da qui ci si connette con l'esperienza in prima persona del cittadino barlettano Luigi Antonucci che negli anni '70 presso il complesso "Solemar" (ex Domus Templaris), mosso da impeto di coraggio insieme ai suoi compagni e al suo professore Cafagna, ha salvato da distruzione certa le mastodontiche lastre funerarie che oggi sono custodite nel museo civico di Barletta.
Il concittadino racconta con le seguenti parole ciò che egli stesso non definisce solo un "aneddoto", ma "vita vissuta": "Queste lapidi stavano per essere distrutte sotto la colata di cemento per la costruzione di un palazzo. Il nostro professore dell'epoca ci chiese se fossimo disponibili ad andare a recuperare queste lastre, pur consapevoli di star facendo una cosa non del tutto regolare, ma mossi da quella sana incoscienza giovanile non abbiamo esitato. Quel pomeriggio del 1974 abbiamo preso le uniche lastre intatte, scartando molte di quelle che purtroppo erano in pezzi, e caricandole su un tre ruote le abbiamo portate in Piazza Caduti appoggiandole sul marciapiede. A quel punto sono arrivati i Vigili del Fuoco e i Vigili Urbani che le hanno portate vie per collocarle nel Castello di Barletta. Allora forse non ci siamo resi conto, anzi sicuramente, della portata del nostro gesto che però ha portato il nostro museo ad avere oggi una collezione invidiabile."
Presente anche l'Assessore alla Cultura Oronzo Cilli: "È importante l'attività dell'associazione Storia Patria perché porta alla luce e racconta pezzi della nostra storia. Oggi abbiamo parlato delle lastre tombali presenti nel nostro antiquarium ed è importante conoscere la Storia affinché si possa apprezzare ancor di più il patrimonio che ha questa città e l'amministrazione pubblica è felice di dare a SSP gli strumenti necessari, oggi il Castello ma soprattutto la nuova sede del Palazzo Domenico, affinché possa continuare il suo cammino di promozione e divulgazione".
Mariano Stellatelli, presidente SSP, ha dichiarato: "Stasera dopo la pausa estiva abbiamo ripreso i nostri appuntamenti consueti di fine mese così come abbiamo fatto dall'inizio dell'anno. Il tema trattato ci sembra particolarmente importante perché in linea con le Giornate Europee del Patrimonio, e del nostro patrimonio museale le lastre tombali dei templari sono un fiore all'occhiello".
Al termine della presentazione è stato possibile vedere dal vivo le lastre funerarie protagoniste della serata al costo simbolico di un euro.
Le stesse sono state messe a confronto con quelle rinvenute in tutta nell'Europa occidentale; ciò che più colpisce è la centralità di Barletta nel periodo storico delle crociate i cui resti hanno lasciato una grande impronta nello scenario collettivo.
Da qui ci si connette con l'esperienza in prima persona del cittadino barlettano Luigi Antonucci che negli anni '70 presso il complesso "Solemar" (ex Domus Templaris), mosso da impeto di coraggio insieme ai suoi compagni e al suo professore Cafagna, ha salvato da distruzione certa le mastodontiche lastre funerarie che oggi sono custodite nel museo civico di Barletta.
Il concittadino racconta con le seguenti parole ciò che egli stesso non definisce solo un "aneddoto", ma "vita vissuta": "Queste lapidi stavano per essere distrutte sotto la colata di cemento per la costruzione di un palazzo. Il nostro professore dell'epoca ci chiese se fossimo disponibili ad andare a recuperare queste lastre, pur consapevoli di star facendo una cosa non del tutto regolare, ma mossi da quella sana incoscienza giovanile non abbiamo esitato. Quel pomeriggio del 1974 abbiamo preso le uniche lastre intatte, scartando molte di quelle che purtroppo erano in pezzi, e caricandole su un tre ruote le abbiamo portate in Piazza Caduti appoggiandole sul marciapiede. A quel punto sono arrivati i Vigili del Fuoco e i Vigili Urbani che le hanno portate vie per collocarle nel Castello di Barletta. Allora forse non ci siamo resi conto, anzi sicuramente, della portata del nostro gesto che però ha portato il nostro museo ad avere oggi una collezione invidiabile."
Presente anche l'Assessore alla Cultura Oronzo Cilli: "È importante l'attività dell'associazione Storia Patria perché porta alla luce e racconta pezzi della nostra storia. Oggi abbiamo parlato delle lastre tombali presenti nel nostro antiquarium ed è importante conoscere la Storia affinché si possa apprezzare ancor di più il patrimonio che ha questa città e l'amministrazione pubblica è felice di dare a SSP gli strumenti necessari, oggi il Castello ma soprattutto la nuova sede del Palazzo Domenico, affinché possa continuare il suo cammino di promozione e divulgazione".
Mariano Stellatelli, presidente SSP, ha dichiarato: "Stasera dopo la pausa estiva abbiamo ripreso i nostri appuntamenti consueti di fine mese così come abbiamo fatto dall'inizio dell'anno. Il tema trattato ci sembra particolarmente importante perché in linea con le Giornate Europee del Patrimonio, e del nostro patrimonio museale le lastre tombali dei templari sono un fiore all'occhiello".
Al termine della presentazione è stato possibile vedere dal vivo le lastre funerarie protagoniste della serata al costo simbolico di un euro.