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Caso estorsioni festa patronale, Libera Barletta: «Vicini a chi denuncia»

La nota dell'associazione

«"Estorsione aggravata dal metodo mafioso". È questa l'ipotesi di reato formulata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari nei confronti di due barlettani che avrebbero, in occasione della festa patronale 2024, minacciato ripetutamente venditori ambulanti per imporre loro l'acquisto di bevande a prezzi maggiorati. Ad aggravare ancor di più l'accaduto, il fatto che queste pressioni sarebbero state esercitate anche nei pressi degli Uffici comunali deputati alle Attività Produttive. L'attività estorsiva e le ripetute minacce messe in atto hanno di fatto impedito ai venditori ambulanti di partecipare alla festa patronale e di compiere il loro lavoro liberamente, causando loro un grave danno economico oltre che ledendo la loro libertà». Così i referenti del presidio Libera di Barletta.

«Questi imprenditori però non si sono chiusi nel loro silenzio: hanno reagito sporgendo denuncia e squarciando così il velo di omertà che a Barletta sembra regnare. La denuncia ha così permesso alle autorità competenti di svolgere indagini e di emettere un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti barlettani indagati su cui vige – lo ribadiamo - la presunzione di innocenza. Nel mentre esprimiamo gratitudine e piena fiducia nell'operato delle forze dell'ordine e della Magistratura, esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro pieno sostegno ai commercianti che non hanno abbassato la testa e che hanno reagito. Sappiate che non siete soli! Intanto la nuova festa patronale 2025 si avvicina. Esortiamo tutti ad essere vigili e consapevoli e invitiamo chiunque abbia ricevuto pressioni o minacce o richieste estorsive a non avere paura: denunciamo qualsiasi tipo di azioni violente, intimidatorie, volte a limitare le nostre attività e la nostra
libertà.

Lo chiediamo ai cittadini, ai commercianti così come alla politica. Dobbiamo reagire, tutti, e avere il coraggio di denunciare e non girare la testa dall'altra parte. Serve una presa di posizione chiara, forte, anche dalla politica e dall'Amministrazione, per non far sentire sole le vittime e per dire con chiarezza da che parte stare. Non abbandoniamo chi denuncia e non abbandoniamoci a un senso di rassegnazione e solitudine che renderebbe più forti le mafie. Solo attraverso il "noi", assumendoci ciascuno la propria parte di responsabilità, possiamo cambiare le sorti della nostra città e costruire una comunità, che rifiuti la violenza, le minacce, la corruzione, la sopraffazione e sia orientata al bene comune».
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