Politica
Cascella come Checco Zalone, «Il sindaco non può tirare a campare»
I consiglieri di opposizione spiegano la loro idea provocatoria
Barletta - giovedì 28 gennaio 2016
11.08 Comunicato Stampa
«Abbiamo ricevuto tantissime telefonate ed sms, condivisioni su Facebook, d'apprezzamento da parte di concittadini che si sono sentiti fortemente rappresentati dal nostro manifesto ma nel contempo abbiamo appreso che uno dei nostri 6x3 è stato improvvisamente rimosso. Forse c'è qualcuno che vuole imbavagliarci in tutti i modi ma non ci riusciranno. I cittadini sono con noi e soprattutto la pensano come noi». E' l'attacco forte dei capigruppo delle opposizioni in Consiglio Comunale, Dario Damiani, Flavio Basile e Gennaro Cefola, al Sindaco Cascella e alla sua maggioranza di centrosinistra, iniziativa che il primo cittadino ha già commentato in una sua nota.
«Nelle passate ore abbiamo voluto così manifestare, al meglio ed in chiave satirica, il malcontento, il sentimento popolare della città di Barletta ma a qualcuno la verità fa male, l'ironia non piace! Nonostante il tentativo vano di violare la nostra libertà di espressione, parola e opinione, invitiamo tutti i nostri grandi amministratori, presuntuosamente pseudo padroni della città, a restare calmi perché quei manifesti verranno comunque affissi. Sui manifesti in questione abbiamo voluto riprendere il grande successo cinematografico dell'artista pugliese Checco Zalone. L'impostazione dello stesso richiama il titolo del film, 'Quo Vado?', pensiero ricorrente del Sindaco Pasquale Cascella da sempre combattuto tra la possibilità di restare a Barletta a 'tirare a campare' o di ritornare a Roma, tutt'ora sua residenza, magari con l'aspettativa di curare qualche ufficio stampa politico o di sbarcare, come da indiscrezioni, in Parlamento. Caro Sindaco, la politica non è un #postofisso! E' giunto il momento di prendere atto del suo fallimento politico ed amministrativo. In due anni di amministrazione non ha centrato un punto, uno solo, del programma elettorale con il quale ha preso per i fondelli i barlettani. In due anni e mezzo ha disatteso tutta quella prospettiva di 'cambiamento' suscitata nelle speranze dei cittadini/elettori».
«In due anni e mezzo - continuano a scrivere i capigruppo - nonostante continui a negare, ha violato palesemente quel 'Codice Etico' che lasciava pensare ad una politica nuova fatta di etica, onestà, trasparenza accogliendo tra le sue fila un consigliere ex 5 Stelle e cercando di riparare alla perdita di ben 4 consiglieri della sua maggioranza, accaparrandosi il sostegno di consiglieri in campo, nel 2013, con altri Candidati Sindaci e Coalizioni, come ad esempio, i Socialisti. Altro che lotta al 'trasformismo politico'! E' da anni, mesi, settimane che assistiamo ad un continuo teatrino, ad un infinito rimpallo di responsabilità, alla persistente spartizione di posti di potere dalla giunta alla Bar.S.A. sino a giungere agli affidamenti, agli incarichi e ai servizi. Dov'è finito quel 'cambio di marcia' propinato ai barlettani, lontano dalle vecchie logiche, dalle lobby, dal clientelismo dilagante. Anche Lei, caro Sindaco, è stato risucchiato dal sistema. Anche Lei ha dimostrato di non essere all'altezza della situazione! In qualità di Primo Cittadino è il primo responsabile della crisi, dello stallo, dei problemi irrisolti della città. Con Lei, continuano a 'bivaccare' tutti quei consiglieri che (come ben sa) fanno solo finta di sostenerla. La sua è una maggioranza oramai ridotta all'osso, divisa su tutto: sulle ideologie, sul modo di pensare e come detto prevalemente sugli interessi. La città, cari Concittadini, per chi amministra passa in secondo piano, Voi potete aspettare, nella convinzione (secondo Loro) che le cose non cambieranno mai, che continuerete a votarli, che non ci sarà mai, da parte vostra, una rivoluzione, uno scatto».
«Cari Pseudo Amministratori, Voi offendete ogni giorno l'intelligenza dei barlettani, giocando spesso sui loro disagi personali per raccattare voti a destra e manca, perché per molti di Voi la politica è un lavoro. A Barletta dovrà finire, un giorno o l'altro, quella logica becera e assurda per la quale bisogna per forza consegnarsi a Voi per la risoluzione dei problemi, per la ricerca di un posto di lavoro, per l'ottenimento di un sacrosanto diritto. Sindaco è oramai al capolinea, ha perso la bussola! Le consigliamo di seguire la segnaletica per Roma e di togliere finalmente il disturbo! Tolto il disturbo sarà inevitabile da parte dei barlettani una rivolta contro il principale cancro della città: il Partito Democratico. Bisogna dare fiducia a chi non si è mai venduto a queste logiche! Chi continuerà a votare PD voterà per la propria morte, per la morte di un'intera città, sempre più in fondo alle classifiche nazionali in fatto di crescita e di sviluppo» concludono i capigruppo Dario Damiani, Flavio Basile e Gennaro Cefola.
«Nelle passate ore abbiamo voluto così manifestare, al meglio ed in chiave satirica, il malcontento, il sentimento popolare della città di Barletta ma a qualcuno la verità fa male, l'ironia non piace! Nonostante il tentativo vano di violare la nostra libertà di espressione, parola e opinione, invitiamo tutti i nostri grandi amministratori, presuntuosamente pseudo padroni della città, a restare calmi perché quei manifesti verranno comunque affissi. Sui manifesti in questione abbiamo voluto riprendere il grande successo cinematografico dell'artista pugliese Checco Zalone. L'impostazione dello stesso richiama il titolo del film, 'Quo Vado?', pensiero ricorrente del Sindaco Pasquale Cascella da sempre combattuto tra la possibilità di restare a Barletta a 'tirare a campare' o di ritornare a Roma, tutt'ora sua residenza, magari con l'aspettativa di curare qualche ufficio stampa politico o di sbarcare, come da indiscrezioni, in Parlamento. Caro Sindaco, la politica non è un #postofisso! E' giunto il momento di prendere atto del suo fallimento politico ed amministrativo. In due anni di amministrazione non ha centrato un punto, uno solo, del programma elettorale con il quale ha preso per i fondelli i barlettani. In due anni e mezzo ha disatteso tutta quella prospettiva di 'cambiamento' suscitata nelle speranze dei cittadini/elettori».
«In due anni e mezzo - continuano a scrivere i capigruppo - nonostante continui a negare, ha violato palesemente quel 'Codice Etico' che lasciava pensare ad una politica nuova fatta di etica, onestà, trasparenza accogliendo tra le sue fila un consigliere ex 5 Stelle e cercando di riparare alla perdita di ben 4 consiglieri della sua maggioranza, accaparrandosi il sostegno di consiglieri in campo, nel 2013, con altri Candidati Sindaci e Coalizioni, come ad esempio, i Socialisti. Altro che lotta al 'trasformismo politico'! E' da anni, mesi, settimane che assistiamo ad un continuo teatrino, ad un infinito rimpallo di responsabilità, alla persistente spartizione di posti di potere dalla giunta alla Bar.S.A. sino a giungere agli affidamenti, agli incarichi e ai servizi. Dov'è finito quel 'cambio di marcia' propinato ai barlettani, lontano dalle vecchie logiche, dalle lobby, dal clientelismo dilagante. Anche Lei, caro Sindaco, è stato risucchiato dal sistema. Anche Lei ha dimostrato di non essere all'altezza della situazione! In qualità di Primo Cittadino è il primo responsabile della crisi, dello stallo, dei problemi irrisolti della città. Con Lei, continuano a 'bivaccare' tutti quei consiglieri che (come ben sa) fanno solo finta di sostenerla. La sua è una maggioranza oramai ridotta all'osso, divisa su tutto: sulle ideologie, sul modo di pensare e come detto prevalemente sugli interessi. La città, cari Concittadini, per chi amministra passa in secondo piano, Voi potete aspettare, nella convinzione (secondo Loro) che le cose non cambieranno mai, che continuerete a votarli, che non ci sarà mai, da parte vostra, una rivoluzione, uno scatto».
«Cari Pseudo Amministratori, Voi offendete ogni giorno l'intelligenza dei barlettani, giocando spesso sui loro disagi personali per raccattare voti a destra e manca, perché per molti di Voi la politica è un lavoro. A Barletta dovrà finire, un giorno o l'altro, quella logica becera e assurda per la quale bisogna per forza consegnarsi a Voi per la risoluzione dei problemi, per la ricerca di un posto di lavoro, per l'ottenimento di un sacrosanto diritto. Sindaco è oramai al capolinea, ha perso la bussola! Le consigliamo di seguire la segnaletica per Roma e di togliere finalmente il disturbo! Tolto il disturbo sarà inevitabile da parte dei barlettani una rivolta contro il principale cancro della città: il Partito Democratico. Bisogna dare fiducia a chi non si è mai venduto a queste logiche! Chi continuerà a votare PD voterà per la propria morte, per la morte di un'intera città, sempre più in fondo alle classifiche nazionali in fatto di crescita e di sviluppo» concludono i capigruppo Dario Damiani, Flavio Basile e Gennaro Cefola.