Bilancio 2014 approvato senza discussione: delibera data per letta anche quest'anno

Anche quest'anno l'approvazione del bilancio di previsione si è realizzata ben al di là della mezzanotte della giornata di Consiglio comunale. Dalle 4.30 raggiunte nel novembre 2013, si è passati all'1.30 di stanotte. A parte questo, l'epilogo è stato identico: dopo una decina di ore estenuanti di discussione dei vari punti all'ordine del giorno, conditi come al solito anche da ritardi e sospensioni, il provvedimento è stato dato per letto dalla maggioranza, per voce del consigliere Grimaldi (l'anno scorso era stato il consigliere Caracciolo a fare la stessa cosa), ed è stato approvato così senza discussione nel merito. Tana libera tutti, ed ennesimo voto di "fiducia" sui provvedimenti, ovviamente in perenne zona Cesarini.

Dopo una seduta mattutina già ad alta tensione (al centro della discussione c'era il piano delle alienazioni, già contestato lo scorso anno), la discussione del pomeriggio e della serata è stata tutta dedicata alle tasse, dal regolamento che le disciplina, all'approvazione delle aliquote (Imu, addizionale Irpef, Tasi). Dopo le 23 è iniziata la discussione sulle aliquote Tari, che ha portato all'approvazione unanime degli emendamenti: pagamento della tassa in due rate, il 16 ottobre prossimo e il 16 marzo 2015, anziché tre rate entro fine anno (il dirigente Nigro aveva espresso parere contrario all'emendamento); la riduzione ulteriore per le famiglie con disabili a carico; la riduzione per gli stabilimenti balneari. La delibera complessiva sulle aliquote è poi approvata con i voti della maggioranza. Col passare dei minuti, oltre alla presenza di cittadini in sala, è iniziata a venire meno anche la presenza di consiglieri, soprattutto tra i banchi delle opposizioni. Come spesso è avvenuto, a rimanere fino alla fine nello svolgimento di un ruolo di opposizione è stato di fatto il solo consigliere Damiani.

Ormai verso l'una di notte, si è giunti all'ultimo punto all'ordine del giorno, cioè il bilancio di previsione 2014. Nel merito, unica parentesi di discussione è stata la presentazione di un emendamento delle opposizioni, che chiedeva di destinare i circa 250mila euro previsti per il polo della sicurezza (trasferimento del comando dei Vigili Urbani nell'ex sede distaccata del Tribunale), per l'illuminazione pubblica in viale Regina Elena; l'emendamento è stato respinto dalla maggioranza. Quello che dovrebbe essere il provvedimento cardine di un'amministrazione comunale, nonché dell'ordine del giorno di ieri, è stato alla fine liquidato nell'arco di mezz'ora, con l'esito già detto all'inizio di questo articolo. A criticare la scelta, il consigliere Damiani che ha sottolineato come questa fosse una replica di quello che era già avvenuto lo scorso anno, e la consigliera Giuliana Damato, che ha attaccato l'amministrazione sui tempi ridottissimi per l'analisi del bilancio, che viene per il secondo anno votato di fatto alla cieca. In questo frangente, è stata però la maggioranza a voler chiudere al più presto la discussione. A questo si aggiunge la scelta del PD (stranamente concorde con la posizione del sindaco Cascella) nei giorni scorsi, di non rinviare a fine mese il bilancio, come invece aveva chiesto il resto della maggioranza, per permettere una maggiore analisi del provvedimento.

La tensione in Consiglio comunale è stata certamente palpabile, ma non è deflagrata. Le critiche e la messa in discussione della Giunta restano presenti da tempo. Nel corso della seduta consiliare è emersa quella all'interno della Buona Politica, con il consigliere Dicataldo che ha criticato l'assessore Dipalo (del suo stesso partito) sul piano delle alienazioni. Dipalo nella sua replica ha cercato di gettare acqua sul fuoco, derubricando la questione a normale dialettica interna. Il capogruppo del PD Ventura invece ha poi rincarato la dose sottolineando l'esistenza di questi attriti. Tanti malumori restano quindi come polvere sotto il tappeto, pronta ad essere sollevata. Archiviata la partita del bilancio, quale nuova partita si aprirà? I venti del rimpasto tornano a scorgersi all'orizzonte.