
Cronaca
Barletta, possibile ordigno bellico nel mare di Levante: allerta e verifiche in corso
La segnalazione del presidente Anmig Barletta, Ruggiero Graziano
Barletta - martedì 12 agosto 2025
18.26
«Potrebbe trattarsi di un nuovo ordigno bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale quello avvistato ieri nelle acque del mare di Levante, a poca distanza dalla costa. La segnalazione è giunta da un bagnante, che avrebbe notato un oggetto metallico parzialmente coperto dalla sabbia. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Capitaneria di Porto per delimitare l'area e avviare le prime verifiche. Al momento non vi sono conferme ufficiali sulla natura del reperto». Così il presidente Anmig, Ruggiero Graziano.
«L'episodio riporta alla memoria i precedenti ritrovamenti avvenuti negli ultimi anni nello stesso tratto di mare. Il 3 ottobre 2023, un ordigno contenente fosforo bianco fu individuato e messo in sicurezza da sommozzatori della Marina Militare e dal Genio Guastatori dell'Esercito. L'area fu interdetta alla navigazione per consentire le operazioni di recupero e successivo brillamento in cava.
Nel gennaio 2024, un'altra bomba aerea da 100 libbre fu rimossa con un'operazione complessa che coinvolse Marina, Esercito, Prefettura, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Polizia Locale e personale sanitario. Il fenomeno, tuttavia, non riguarda solo Barletta. Secondo un'inchiesta pubblicata da L'Espresso nel 2013, i fondali di molte zone costiere italiane ospitano ancora migliaia di ordigni inesplosi, residui del secondo conflitto mondiale. In alcune aree, come a Pianosa, il divieto di navigazione e balneazione è in vigore da oltre cinquant'anni proprio per il rischio legato a questi reperti. In attesa di conferme sul caso di ieri, la raccomandazione delle autorità è chiara: non avvicinarsi né toccare eventuali oggetti metallici rinvenuti in mare o sulla battigia e segnalare immediatamente alla Capitaneria di Porto o alle forze dell'ordine».
«L'episodio riporta alla memoria i precedenti ritrovamenti avvenuti negli ultimi anni nello stesso tratto di mare. Il 3 ottobre 2023, un ordigno contenente fosforo bianco fu individuato e messo in sicurezza da sommozzatori della Marina Militare e dal Genio Guastatori dell'Esercito. L'area fu interdetta alla navigazione per consentire le operazioni di recupero e successivo brillamento in cava.
Nel gennaio 2024, un'altra bomba aerea da 100 libbre fu rimossa con un'operazione complessa che coinvolse Marina, Esercito, Prefettura, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, Polizia Locale e personale sanitario. Il fenomeno, tuttavia, non riguarda solo Barletta. Secondo un'inchiesta pubblicata da L'Espresso nel 2013, i fondali di molte zone costiere italiane ospitano ancora migliaia di ordigni inesplosi, residui del secondo conflitto mondiale. In alcune aree, come a Pianosa, il divieto di navigazione e balneazione è in vigore da oltre cinquant'anni proprio per il rischio legato a questi reperti. In attesa di conferme sul caso di ieri, la raccomandazione delle autorità è chiara: non avvicinarsi né toccare eventuali oggetti metallici rinvenuti in mare o sulla battigia e segnalare immediatamente alla Capitaneria di Porto o alle forze dell'ordine».
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