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Associazioni
Assinpro: «Le zone di via Trani, via Foggia e via Callano versano in condizioni inaccettabili»
La nota dell'Associazione degli Imprenditori di Barletta
Barletta - sabato 30 agosto 2025
Comunicato Stampa
L'Associazione degli Imprenditori di Barletta – Assinpro – denuncia l'assoluta mancanza di programmazione, di visione strategica e di interventi concreti da parte dell'Amministrazione Cannito, a oltre tre anni dall'insediamento.
«Il contratto con gli imprenditori, sottoscritto in campagna elettorale l'8 giugno 2022, è stato completamente disatteso - scrive il presidente Ruggiero Cristallo - Le promesse fatte dal Sindaco Cosimo Cannito sono rimaste lettera morta: nessun piano industriale, nessuna cabina di regia, nessuna progettazione avviata, né sui grandi temi (come Porto, PUG e ZES), né sulle esigenze quotidiane degli imprenditori.
"Ci avevano promesso un cambio di passo – dichiara Assinpro – ma la realtà è che Barletta è ancora priva delle basi minime per uno sviluppo economico credibile. L'Amministrazione ha fallito anche negli impegni più semplici, tradendo la fiducia degli imprenditori e bloccando ogni possibilità di crescita."
La Zona Industriale di Via Trani, la Zona Artigianale di Via Callano e la Zona Commerciale di Via Foggia versano in condizioni inaccettabili:
Nel contratto pre-elettorale si parlava chiaramente della creazione di un Ufficio di Piano Strategico, con tecnici dedicati alla progettazione di interventi e all'accesso ai fondi pubblici (PNRR, ZES, etc.). A Barletta quell'ufficio non esiste e non è mai stato neppure abbozzato.
Nel frattempo, città più organizzate intercettano risorse, progettano, realizzano. Barletta, invece, perde tempo. E perde opportunità.
Non bastasse l'assenza di opere pubbliche, gli imprenditori subiscono anche penalizzazioni ingiustificate:
Il Comune non ha mai regolarizzato la proprietà di particelle stradali inglobate nella viabilità pubblica, scaricando sugli ex proprietari oneri che spettano all'ente.
Nelle aree produttive si continua a far pagare la tassa sui passi carrabili per l'ingresso alle aziende: una pratica assurda e vessatoria.
Si impone alle imprese la realizzazione, a proprie spese, di vasche per le acque di seconda pioggia a causa della rete pubblica sottodimensionata. Un obbligo illegittimo, che chiederemo venga immediatamente revocato.
Mentre si parla di rigenerazione urbana ovunque, l'ex Cartiera di Barletta resta abbandonata. Nessuna visione, nessuna linea guida, nessuna apertura al confronto. Assinpro chiede risposte concrete. ora.
Assinpro chiede ufficialmente al Sindaco Cannito e alla sua Giunta:
L'immediata calendarizzazione di incontri periodici con l'Associazione per aggiornamenti puntuali e trasparenti sugli interventi richiesti.
L'apertura di un tavolo permanente di monitoraggio per le tre zone economiche.
Una risposta pubblica e documentata su ognuno dei punti disattesi del Contratto con gli Imprenditori.
"Sindaco, basta parole. È tempo di assumersi responsabilità davanti alla città e a chi, con il proprio lavoro, tiene in piedi l'economia di Barletta. Gli imprenditori non sono più disponibili a tollerare l'inazione amministrativa».
«Il contratto con gli imprenditori, sottoscritto in campagna elettorale l'8 giugno 2022, è stato completamente disatteso - scrive il presidente Ruggiero Cristallo - Le promesse fatte dal Sindaco Cosimo Cannito sono rimaste lettera morta: nessun piano industriale, nessuna cabina di regia, nessuna progettazione avviata, né sui grandi temi (come Porto, PUG e ZES), né sulle esigenze quotidiane degli imprenditori.
"Ci avevano promesso un cambio di passo – dichiara Assinpro – ma la realtà è che Barletta è ancora priva delle basi minime per uno sviluppo economico credibile. L'Amministrazione ha fallito anche negli impegni più semplici, tradendo la fiducia degli imprenditori e bloccando ogni possibilità di crescita."
Zone economiche abbandonate: tre aree, zero infrastrutture
La Zona Industriale di Via Trani, la Zona Artigianale di Via Callano e la Zona Commerciale di Via Foggia versano in condizioni inaccettabili:
- Strade dissestate
- Illuminazione assente o insufficiente
- Fogne incomplete
- Trasporto pubblico inesistente
Nel contratto pre-elettorale si parlava chiaramente della creazione di un Ufficio di Piano Strategico, con tecnici dedicati alla progettazione di interventi e all'accesso ai fondi pubblici (PNRR, ZES, etc.). A Barletta quell'ufficio non esiste e non è mai stato neppure abbozzato.
Nel frattempo, città più organizzate intercettano risorse, progettano, realizzano. Barletta, invece, perde tempo. E perde opportunità.
Assurdità burocratiche e abusi amministrativi
Non bastasse l'assenza di opere pubbliche, gli imprenditori subiscono anche penalizzazioni ingiustificate:
Il Comune non ha mai regolarizzato la proprietà di particelle stradali inglobate nella viabilità pubblica, scaricando sugli ex proprietari oneri che spettano all'ente.
Nelle aree produttive si continua a far pagare la tassa sui passi carrabili per l'ingresso alle aziende: una pratica assurda e vessatoria.
Si impone alle imprese la realizzazione, a proprie spese, di vasche per le acque di seconda pioggia a causa della rete pubblica sottodimensionata. Un obbligo illegittimo, che chiederemo venga immediatamente revocato.
Il silenzio sull'ex cartiera: una ferita urbana che non interessa a nessuno?
Mentre si parla di rigenerazione urbana ovunque, l'ex Cartiera di Barletta resta abbandonata. Nessuna visione, nessuna linea guida, nessuna apertura al confronto. Assinpro chiede risposte concrete. ora.
Assinpro chiede ufficialmente al Sindaco Cannito e alla sua Giunta:
L'immediata calendarizzazione di incontri periodici con l'Associazione per aggiornamenti puntuali e trasparenti sugli interventi richiesti.
L'apertura di un tavolo permanente di monitoraggio per le tre zone economiche.
Una risposta pubblica e documentata su ognuno dei punti disattesi del Contratto con gli Imprenditori.
"Sindaco, basta parole. È tempo di assumersi responsabilità davanti alla città e a chi, con il proprio lavoro, tiene in piedi l'economia di Barletta. Gli imprenditori non sono più disponibili a tollerare l'inazione amministrativa».
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