Clemente Mastella Udeur
Clemente Mastella Udeur
Politica

Arieccoti l’Udeur! «Opposizione moderata e non pregiudiziale»… per il momento

Un’iniezione di ambiguità politica per una Barletta che ne ha già abbastanza. Una politica vecchia e finita, che gioca a fingersi giovane e rinata

Un pomeriggio surreale, quello di sabato scorso all'Itaca. A Barletta, per chi ancora non lo sapesse, è rinato l'Udeur. E l'attesa era per il suo leader Clemente Mastella, un "must" per gli appassionati di politica, soprattutto per gli specializzati nel settore crisi di governo e trasformismi multipli. Eccolo che arriva, e indovinate accompagnato da chi? Dall'ex senatore dell'Udeur Tommaso Barbato. Ve lo ricordate? Uno dei protagonisti della sfiducia al governo Prodi nel 2008: celebre il suo gesto delle corna e il suo sputo verso il suo collega sen. Cusumano, colpevole di rinnovare la fiducia al governo a differenza del resto del partito.

Il convegno comincia, ed è subito servita un'irrinunciabile flebo di campanilismo da finire: accogliere calorosamente Mastella per aver pronunciato la frase «la Camera approva» nell'ottobre 2003 con cui si approvava la nuova provincia Bat. Per la cronaca, e "per tirarci su il morale", è bello ricordare che nell'altro ramo del Parlamento, cioè il Senato, la stessa frase era stata pronunciata da Calderoli.

Veniamo ai "contenuti" (si fa per dire). Un grande show quello di Reginaldo Seccia, coordinatore cittadino Udeur: nel giro di pochi minuti chiede prima il saluto e l'acclamazione per il leader Mastella, poi tuona contro i modelli feudali di partito. Il tutto, passando anche attraverso una critica alla società civile e alle associazioni, che a suo dire «non devono fare gli infiltrati», per ribadire la centralità dei partiti come punto di riferimento. Parole che, in un periodo come questo, dove tornano nuovamente a galla le grane finanziarie dei partiti (i quali, essendo non giuridicamente riconosciuti, sono uguali a tante altre comuni associazioni), suonano davvero fuori luogo. Per non parlare poi delle tante parole fini a se stesse su giovani, disoccupati, donne, anziani e buona politica.

Da registrare la presenza del sindaco Maffei e del consigliere Alfarano, presenze non casuali, visto il ruolo che questo mini partito si candida a ricoprire: essere un ago della bilancia appetibile, sia per la silente opposizione di centrodestra di cui oggi si dice parte, sia per la travagliata maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco. Maffei ha parlato della presenza in consiglio comunale di Flavio Basile (unico consigliere comunale dell'Udeur, eletto all'opposizione nella lista civica Barletta Vale) come segno della presenza di forze giovani, e Alfarano si è detto addirittura emozionato.

A queste esternazioni di sensibilità sono seguite varie risposte indirette da parte degli Udeur. Basile ha evidenziato che «l'Udeur si colloca nella forma moderata e oggi è all'opposizione - ma ha poi aggiunto - la nostra è un'opposizione moderata, non pregiudiziale - e in una sorta di climax, ha ancor di più aggiunto – basta alle diatribe tra partiti, a preconcetti stabiliti alla vigilia del consiglio comunale, solo per fare dispetto alla maggioranza». E continuando con Nino Marinacci, coordinatore regionale Udeur: «Certi steccati a livello comunale devono cadere. No a un legame statico con Pd o Pdl. Noi siamo piccoli ma vogliamo crescere». E per finire, Mastella: «con Berlusconi è finita l'ultima idea di Re Sole, di personalismo politico. Oggi il Pdl non può avere più arroganza».

Una mescolanza di occhiolini e pizzicotti a destra e a sinistra, per non farci mancare niente. In altre parole, dire tutto e il contrario di tutto, su tutto e tutti. Per di più ad opera di un partito che invoca la formazione di una sua base elettorale, ma che per ora rappresenta su per giù soltanto gli stessi rappresentanti del partito. Udeur che secondo Marinacci avrebbe «parecchie cifre» nella Bat, espressione non precisata, e quindi quanto mai ambigua.

Aleggiava comunque nell'aria un certo buon sentimento nei confronti del sindaco, della cui maggioranza Seccia aveva denunciato la precarietà in un comunicato di alcuni giorni fa. Non saremo mica davanti a delle ridicole tecniche di corteggiamento politico? Non dovremo mica assistere anche a un loro protrarsi? E per arrivare dove? A un assessorato? Certamente, riproporre lo schema dell'Unione di Prodi versione 2006-2008 a livello comunale, sarebbe il risultato più nefasto per la vita politico-amministrativa di questa città. Non vorremmo che la presenza di Mastella, protagonista principe di quella fallimentare stagione, sia il fatale presagio di questo incubo.

44 fotoClemente Mastella a Barletta per l'Udeur
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