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La città
"Anche Barletta ha le sue ombre urbanistiche"
La nota dell'imprenditore Aldo Musti
Barletta - domenica 20 luglio 2025
3.19 Comunicato Stampa
«La cronaca nazionale di questi giorni riporta la notizia, gravissima, dello scandalo urbanistica a Milano. A colpire, più ancora dei nomi coinvolti, è un'espressione inquietante: piano regolatore "ombra". Un piano, cioè, che avrebbe viaggiato in parallelo a quello ufficiale, condizionando scelte urbanistiche e destinazioni d'uso in modo opaco, senza trasparenza né piena legittimità». Così l'imprenditore Aldo Musti.
«Questa espressione ha fatto inevitabilmente riaffiorare alla mente un'esperienza che anche Barletta conosce fin troppo bene. Durante la lunga controversia giurisdizionale relativa a via dei Muratori, è emerso un quadro che ancora oggi solleva serie perplessità.
Il 5 ottobre 2013, il quotidiano BarlettaViva pubblicava un articolo dal titolo eloquente: "Adesso è ufficiale: le tavole del PRG non ci sono più"; scriveva il giornale: «Ad ammetterlo è stato lo stesso Sindaco Cascella che, sulla base di quanto riferitogli dai suoi collaboratori, ha dovuto scrivere a Musti, al Prefetto ed al Presidente del TAR, mettendo nero su bianco quello che si temeva. Le tavole del PRG, di cui – secondo il TAR di Bari – il Comune non può restare privo, si sono volatilizzate". Mancando gli originali, come si può etichettare le tavole in circolo? Copie. Copie di quale originale?
Una domanda che pesa ancora oggi come un macigno.
La perdita degli originali e la circolazione di copie difformi tra loro ha aperto a scenari di incertezza e arbitrarietà. In alcune versioni delle tavole era presente il retino stradale, in altre no. A seconda del documento utilizzato, si poteva giustificare una scelta o il suo esatto contrario.
Infatti, in questi anni, questa persistente ambiguità normativa – generata anche dall'annosa questione del "retino sì / retino no" – mi ha costretto a ricorrere diverse volte ai Tribunali Amministrativi per dirimere situazioni urbanistiche controverse, quasi sempre con esito favorevole e con condanna del Comune al pagamento delle spese legali.
Oggi più che mai, alla luce anche delle vicende milanesi, questa situazione deve spingere Barletta a voltare pagina, senza più esitazioni.
Barletta merita trasparenza, regole certe, e una visione urbanistica moderna. È per questo che l'approvazione definitiva del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) non può più attendere.
Avviato già da anni, con il coinvolgimento di enti, tecnici, cittadini e portatori d'interesse, il PUG è lo strumento in grado di superare definitivamente le contraddizioni e le opacità del vecchio PRG del 1971.
L'Amministrazione ha oggi l'opportunità – e la responsabilità – di concludere questo percorso con determinazione. Barletta non può più permettersi zone d'ombra. È tempo di ripartire con trasparenza, legalità e visione»
«Questa espressione ha fatto inevitabilmente riaffiorare alla mente un'esperienza che anche Barletta conosce fin troppo bene. Durante la lunga controversia giurisdizionale relativa a via dei Muratori, è emerso un quadro che ancora oggi solleva serie perplessità.
Il 5 ottobre 2013, il quotidiano BarlettaViva pubblicava un articolo dal titolo eloquente: "Adesso è ufficiale: le tavole del PRG non ci sono più"; scriveva il giornale: «Ad ammetterlo è stato lo stesso Sindaco Cascella che, sulla base di quanto riferitogli dai suoi collaboratori, ha dovuto scrivere a Musti, al Prefetto ed al Presidente del TAR, mettendo nero su bianco quello che si temeva. Le tavole del PRG, di cui – secondo il TAR di Bari – il Comune non può restare privo, si sono volatilizzate". Mancando gli originali, come si può etichettare le tavole in circolo? Copie. Copie di quale originale?
Una domanda che pesa ancora oggi come un macigno.
La perdita degli originali e la circolazione di copie difformi tra loro ha aperto a scenari di incertezza e arbitrarietà. In alcune versioni delle tavole era presente il retino stradale, in altre no. A seconda del documento utilizzato, si poteva giustificare una scelta o il suo esatto contrario.
Infatti, in questi anni, questa persistente ambiguità normativa – generata anche dall'annosa questione del "retino sì / retino no" – mi ha costretto a ricorrere diverse volte ai Tribunali Amministrativi per dirimere situazioni urbanistiche controverse, quasi sempre con esito favorevole e con condanna del Comune al pagamento delle spese legali.
Oggi più che mai, alla luce anche delle vicende milanesi, questa situazione deve spingere Barletta a voltare pagina, senza più esitazioni.
Barletta merita trasparenza, regole certe, e una visione urbanistica moderna. È per questo che l'approvazione definitiva del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) non può più attendere.
Avviato già da anni, con il coinvolgimento di enti, tecnici, cittadini e portatori d'interesse, il PUG è lo strumento in grado di superare definitivamente le contraddizioni e le opacità del vecchio PRG del 1971.
L'Amministrazione ha oggi l'opportunità – e la responsabilità – di concludere questo percorso con determinazione. Barletta non può più permettersi zone d'ombra. È tempo di ripartire con trasparenza, legalità e visione»
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