Parcheggio selvaggio vigili urbani
Parcheggio selvaggio vigili urbani
La città

A.A.A. Cercasi vigili urbani. Polizia municipale poco presente

I cittadini barlettani hanno bisogno di essere educati. Prima dell'educazione, la vigilanza

L'austerità della divisa deve richiamare sicuramente ad un rispetto cui dobbiamo associarci tutti. I vigili urbani, meglio detti poliziotti municipali, sono un organo delegato all'ordine pubblico ed alla sicurezza, di cui tutti gli italiani hanno tanti ricordi, belli o brutti che siano. Non possiamo dimenticare le avventure cinematografiche nelle vesti di guardie municipali di Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, e molti altri simili a questi monumenti nazionali. Del resto a tutti è capitato, almeno una volta, di incontrare un vigile bonaccione pronto a chiudere un occhio, se l'infrazione non è troppo grave, o uno rigido e inflessibile. Inoltre a Barletta la memoria storica ci riporta a tragici ricordi: l'eccidio di undici vigili urbani, più due netturbini, da parte dei nazisti il 12 settembre 1943, come atto di rappresaglia.

Certo bisogna dire che il lavoro per loro non manca, e anche i barlettani grazie alla loro carica d'inciviltà, non mancano mai di esibire comportamenti non rispettosi delle regole e degli altri. La collaborazione con le autorità deve essere sempre un baluardo da diffondere, affinché si abbia una più concreta forma di efficienza nei controlli della città. Sono state sollevate anche di recente, da vari punti di vista, diverse questioni riguardanti l'occupazione selvaggia di spazio pubblico, l'occupazione delle rampe dei marciapiedi, già scarseggianti, necessarie per i disabili, il parcheggio in doppia, e a volte tripla fila, soprattutto nelle strade più trafficate e chi più ne ha più ne metta. Ci sono cittadini che pensano che serie politiche di controllo possano risolvere la maggior parte dei problemi. La filosofia alla base è la stessa che auspica in Italia una seria lotta all'evasione, finora da nessun governo attuata veramente, per migliorare considerevolmente la situazione economica del nostro Paese. Non è poi così sbagliato o illusorio. Aristotele direbbe: gli esseri umani sbagliano, i cittadini sono esseri umani, i cittadini sbagliano. E per educare, con le sovvenzioni, bisogna vigilare. Anche le zone pedonali, di cui si ha sempre più bisogno che vengano allargate a Barletta, richiedono sorveglianza costante: non possiamo dedicarci a loro ogni tanto, nell'orario d'ufficio, non vedendo, o facendo finta di non vedere, ciò che accade negli orari in cui queste zone sono più frequentate, quelle serali, ad esempio nella zona retro Cattedrale.

Vedere una divisa della Polizia Municipale per le strade di Barletta, non a una processione religiosa, non solo su Corso V. Emanuele, non sempre in automobile, sarebbe già rassicurante per i cittadini che penseranno una volta di meno di avere fatto male a pagare le tasse, ingenerando "la teoria delle finestre rotte": una spirale di emulazione di piccole trasgressioni. Non diventi più difficile incontrare vigili che fanno i vigili più che vedere sbocciare una mimosa a dicembre. Questo è sicuramente anche dovuto a una carenza di mezzi e personale, di sole 72 unità a fronte delle quasi 200 che vorrebbe la nuova legge regionale n. 37/2011. Per questo va tutta la comprensione al Comando di Barletta, sicuramente oberato di lavoro e motivo per il quale non riesce a offrire tutti i servizi cui è tenuto. Forte dell'ottimo risultato di oltre 10000 multe in sei mesi, denunciamo però che la cittadinanza avverte solo l'intensificarsi di contravvenzioni per parcheggio, senza grattino, su zone blu, compito che, come tutti sanno, è effettuato dalla Bar.sa e non dai vigili.

Speriamo che i 18 vigili che saranno assunti entro l'anno a tempo determinato possano essere catalizzatori di una nuova politica di controllo, più efficace e più presente, per la sicurezza dei pedoni e degli automobilisti nella città.
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