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Calcio
Vito Ippedico: «Vogliamo per il Barletta un forte Settore Giovanile»
Il responsabile del Settore giovanile analizza il presente dei baby biancorossi
Barletta - lunedì 11 agosto 2014
2.58
Una delle tante novità in casa Barletta Calcio riguarda il Settore Giovanile. Se negli scorsi anni la gestione dei piccoli talenti del territorio era localizzata nella Città della Disfida, ora le sorti dei baby biancorossi saranno "dirottate" a Ruvo, e affidate alle "cure" di Vito Ippedico, imprenditore del posto che ha già curato in passato il Settore Giovanile dell'Andria. In questi giorni, il "Comunale" di Ruvo si è gradatamente trasformato in una specie di "Barlettello", centro sportivo in grado di accogliere sia le prime mosse dei talenti del Barletta Calcio, sia la Prima Squadra, che proprio a Ruvo ha disputato il match amichevole contro la Rappresentativa AIC. Ai microfoni di Barlettaviva, Ippedico svela i piani di gestione del Settore Giovanile del Barletta Calcio, con un occhio di riguardo al presente e, soprattutto, al futuro:
Vito Ippedico, come procedono le selezioni per la composizione delle squadre del nuovo Settore Giovanile?
«Le selezioni procedono abbastanza bene, le squadre sono state composte con buona base di quanto già trovato di proprietà del Barletta Calcio. Abbiamo rinfoltito le due formazioni, Berretti e Allievi. Stiamo ricostruendo da zero, e questo mi dispiace dirlo, la squadra dei Giovanissimi Nazionali, che poteva contare solo su un paio di giocatori. Siamo sul mercato per trovare giocatori all'altezza di poter disputare un buon campionato nei Giovanissimi. Questo è quello che ci preme maggiormente e che ci impegna a fondo. Per Berretti e Allievi abbiamo fatto solo qualche innesto, ma la base c'è. Abbiamo una bella base di ragazzi classe 1999, che ci permetterà di partecipare agli Allievi Regionali. Faremo quindi quattro squadre».
Che situazione ha trovato rispetto allo scorso anno?
«La situazione che ho trovato è sufficientemente buona, non ho riscontrato grandi problemi. Ho però il compito morale e professionale di migliorare sempre più il settore giovanile. Di conseguenza, indipendentemente dalla base che abbiamo, cercheremo sempre giocatori interessanti. Staremo attenti al mercato, a cosa offre la piazza. Questo serve per capire quali giocatori siano realmente interessanti in prospettiva: i giocatori sono quasi tutti bravi, però bisogna capire se questi ragazzi possano poi fare al caso del Barletta, di una squadra da serie C. Oggi il professionismo va fatto con una grande selezione, per vedere il ragazzo in prospettiva. Ahimè ho svincolato anche tanti ragazzi che avevano già fatto il Settore Giovanile. Questo però non significa che questi giocatori non siano bravi o non erano all'altezza. Alcuni di questi ragazzi non erano pronti a disputare categorie importanti come i campionati nazionali. Monitoreremo costantemente questi ragazzi che mandiamo nelle scuole calcio: niente di strano che l'anno prossimo qualcuno dei ragazzi che quest'anno ha avuto lo svincolo possa tornare con noi. Bisogna valutare tanti fattori, tra cui l'aspetto fisico, la crescita e l'aspetto tecnico».
Nella scorsa gestione, la Berretti di mister Pavone ha raggiunto due quarti posti. Voi, invece, a quali risultati puntate?
«Con tutto il rispetto della vecchia gestione, mister Pavone poteva contare su una base di ragazzi reduci dal fallimento del Foggia Calcio. Molti ragazzi, pur essendo di proprietà, non erano prodotti del vivaio del Barletta Calcio. C'era una grossa fonte di giocatori provenienti da Foggia, di cui uno, Matera, ora è aggregato in prima squadra, e un altro, Pellegrino, è andato in prestito al Brindisi. Fatta questa premessa, devo fare i complimenti a mister Pavone che ha saputo unire il gruppo, ma non ho trovato in quella squadra un giocatore di vivaio. Ancora adesso la Berretti ha un folto numero di giocatori che erano con me ai tempi dell'Andria. Ritengo che la squadra più organizzata delle tre, che ha un gruppo di base più in prospettiva, è la Berretti, indipendentemente dal posizionamento in classifica. Ritengo che arrivare primi in classifica e non dare alcun giocatore alla Prima Squadra non costituisce una vittoria. Arrivare quinti e portare un giocatore in Prima Squadra significa vincere. Il Settore Giovanile va visto in queste condizioni. Sono contento della scorsa stagione perché c'è Matera in Prima Squadra, non perché è arrivato un quarto posto».
Capitolo-preparazione: come procedono le cose sul campo?
«La preparazione dei Giovanissimi è già cominciata da qualche giorno, mentre oggi comincia quella di Allievi e Berretti. C'è da tener presente che stiamo lottando contro una squadra che ha grande entusiasmo, ossia il Bari. Soffrendo la rivalità e la categoria di differenza, cerchiamo di essere l'alter ego del Bari. Dobbiamo dimostrare che siamo allo stesso livello del Bari, che lavoriamo come loro. Stiamo anche stringendo una forte collaborazione con il settore giovanile del capoluogo di regione».
Una delle polemiche più accese riguardanti il trasferimento del Settore Giovanile a Ruvo è quella riguardante i trasporti. Come agevolerete l'arrivo dei giocatori di Barletta e dintorni?
«Con ogni probabilità metteremo una navetta per Allievi e Berretti, ma non vedo tutta questa difficoltà. Io ho 25 giocatori che vengono da Bari senza problemi. Devo dimostrare a chi è messo contro il nostro progetto che se uno vuol fare il calciatore lo fa comunque. La Bari-nord è ben servita, ma comunque metteremo a disposizione la navetta. Ho parlato con i ragazzi: quello non è un problema, l'importante è dimostrare sul campo di valere».
Vito Ippedico, come procedono le selezioni per la composizione delle squadre del nuovo Settore Giovanile?
«Le selezioni procedono abbastanza bene, le squadre sono state composte con buona base di quanto già trovato di proprietà del Barletta Calcio. Abbiamo rinfoltito le due formazioni, Berretti e Allievi. Stiamo ricostruendo da zero, e questo mi dispiace dirlo, la squadra dei Giovanissimi Nazionali, che poteva contare solo su un paio di giocatori. Siamo sul mercato per trovare giocatori all'altezza di poter disputare un buon campionato nei Giovanissimi. Questo è quello che ci preme maggiormente e che ci impegna a fondo. Per Berretti e Allievi abbiamo fatto solo qualche innesto, ma la base c'è. Abbiamo una bella base di ragazzi classe 1999, che ci permetterà di partecipare agli Allievi Regionali. Faremo quindi quattro squadre».
Che situazione ha trovato rispetto allo scorso anno?
«La situazione che ho trovato è sufficientemente buona, non ho riscontrato grandi problemi. Ho però il compito morale e professionale di migliorare sempre più il settore giovanile. Di conseguenza, indipendentemente dalla base che abbiamo, cercheremo sempre giocatori interessanti. Staremo attenti al mercato, a cosa offre la piazza. Questo serve per capire quali giocatori siano realmente interessanti in prospettiva: i giocatori sono quasi tutti bravi, però bisogna capire se questi ragazzi possano poi fare al caso del Barletta, di una squadra da serie C. Oggi il professionismo va fatto con una grande selezione, per vedere il ragazzo in prospettiva. Ahimè ho svincolato anche tanti ragazzi che avevano già fatto il Settore Giovanile. Questo però non significa che questi giocatori non siano bravi o non erano all'altezza. Alcuni di questi ragazzi non erano pronti a disputare categorie importanti come i campionati nazionali. Monitoreremo costantemente questi ragazzi che mandiamo nelle scuole calcio: niente di strano che l'anno prossimo qualcuno dei ragazzi che quest'anno ha avuto lo svincolo possa tornare con noi. Bisogna valutare tanti fattori, tra cui l'aspetto fisico, la crescita e l'aspetto tecnico».
Nella scorsa gestione, la Berretti di mister Pavone ha raggiunto due quarti posti. Voi, invece, a quali risultati puntate?
«Con tutto il rispetto della vecchia gestione, mister Pavone poteva contare su una base di ragazzi reduci dal fallimento del Foggia Calcio. Molti ragazzi, pur essendo di proprietà, non erano prodotti del vivaio del Barletta Calcio. C'era una grossa fonte di giocatori provenienti da Foggia, di cui uno, Matera, ora è aggregato in prima squadra, e un altro, Pellegrino, è andato in prestito al Brindisi. Fatta questa premessa, devo fare i complimenti a mister Pavone che ha saputo unire il gruppo, ma non ho trovato in quella squadra un giocatore di vivaio. Ancora adesso la Berretti ha un folto numero di giocatori che erano con me ai tempi dell'Andria. Ritengo che la squadra più organizzata delle tre, che ha un gruppo di base più in prospettiva, è la Berretti, indipendentemente dal posizionamento in classifica. Ritengo che arrivare primi in classifica e non dare alcun giocatore alla Prima Squadra non costituisce una vittoria. Arrivare quinti e portare un giocatore in Prima Squadra significa vincere. Il Settore Giovanile va visto in queste condizioni. Sono contento della scorsa stagione perché c'è Matera in Prima Squadra, non perché è arrivato un quarto posto».
Capitolo-preparazione: come procedono le cose sul campo?
«La preparazione dei Giovanissimi è già cominciata da qualche giorno, mentre oggi comincia quella di Allievi e Berretti. C'è da tener presente che stiamo lottando contro una squadra che ha grande entusiasmo, ossia il Bari. Soffrendo la rivalità e la categoria di differenza, cerchiamo di essere l'alter ego del Bari. Dobbiamo dimostrare che siamo allo stesso livello del Bari, che lavoriamo come loro. Stiamo anche stringendo una forte collaborazione con il settore giovanile del capoluogo di regione».
Una delle polemiche più accese riguardanti il trasferimento del Settore Giovanile a Ruvo è quella riguardante i trasporti. Come agevolerete l'arrivo dei giocatori di Barletta e dintorni?
«Con ogni probabilità metteremo una navetta per Allievi e Berretti, ma non vedo tutta questa difficoltà. Io ho 25 giocatori che vengono da Bari senza problemi. Devo dimostrare a chi è messo contro il nostro progetto che se uno vuol fare il calciatore lo fa comunque. La Bari-nord è ben servita, ma comunque metteremo a disposizione la navetta. Ho parlato con i ragazzi: quello non è un problema, l'importante è dimostrare sul campo di valere».
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