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Calcio
Verso Perugia-Barletta: precedenti e storia dell'avversario
Una sola vittoria biancorossa in Umbria, ultimo incrocio a novembre 2013
Barletta - venerdì 7 marzo 2014
16.45
Domenica prossima il calendario offrirà al Barletta Calcio una sfida all'apparenza proibitiva, la trasferta del "Renato Curi" di Perugia: di fronte gli umbri di Camplone, formazione oggi seconda nella classifica del campionato di Prima Divisione Lega Pro, girone B. I precedenti umbri raccontano di quattro incontri, tre vittorie del Perugia, oltre a un sorriso pugliese: tre degli incontri si sono disputati nell'ex serie C1 ed in anni consecutivi dal 1991 al 1994, mentre l'ultima volta ha arriso ai colori barlettani. Correva il 13 gennaio 2013, 17^ giornata del campionato 2012/2013, quando un Barletta aggressivo, combattivo, finalmente concentrato e volitivo, espugnò il "Curi" per 1-0 grazie alla rete di Fabio Meduri, che valse la seconda vittoria stagionale in trasferta, la prima della gestione Novelli. Quest'anno invece la gara di andata al "Puttilli" è terminata 0-0: correva il 3 novembre 2013, quando Picci fallì un calcio di rigore che non permise ai biancorossi di portare a casa i tre punti. Complessivamente sono stati 10 i precedenti fra le due squadre: il computo totale racconta di una vittoria per il Barletta, 4 pareggi e ben 5 successi per il Perugia. Eccoli riportati nel dettaglio:
Stagione 1991/1992
Barletta – Perugia 1 -1
Perugia – Barletta 4 – 2
Stagione 1992/1993
Barletta – Perugia 0 -1
Perugia – Barletta 2 -1
Stagione 1993/1994
Barletta – Perugia 1 -1
Perugia – Barletta 1 -1
Stagione 2012/2013
Barletta – Perugia 0 - 3
Barletta-Perugia 0-1
Perugia-Barletta 0 – 1
Stagione 2013/2014
Barletta-Perugia 0-0
La storia del Perugia: dal Braccio Fortebraccio a Materazzi e Nakata
Il calcio a Perugia ebbe inizio nel 1901, con la creazione della sezione calcistica della Braccio Fortebraccio. Ma l'A.C. Calcio Perugia si costituì ufficialmente nel 1905, con a capo Romeo Gallenga Stuart: il team si fuse con la Libertas, seconda squadra cittadina, nel 1921, dando vita alla Società Sportiva Perugia, che da quel giorno assunse i colori sociali bianco e rosso e il grifone quale simbolo. Nel 1940, il Perugia fu sostituito dal GUF in serie C e fu affidata al magiaro Peics, che però non riuscì a proseguire la sua cavalcata a causa degli eventi bellici. La ricostruzione fu affidata a Bottelli, che riportò la squadra in B già nel 1946, ma negli anni successivi le cose non andarono così bene e il Grifone si ritrovò addirittura in Quarta Serie. Fino al 1966 la squadra stazionò tra la Quarta serie e la serie C, annoverando tra le proprie fila anche il portiere Boranga e l'attaccante Ilario Castagner. Nella stagione 1966/67 il Perugia salì in B dopo un testa a testa con la Maceratese. Nel 1974 arrivò promozione in A, con la squadra guidata da Castagner in panchina e con Renato Curi tra i più in mostra. Nel 1976/77, Curi fu determinante per far piazzare il Perugia al sesto posto in serie A. Nella stagione successiva, però, tutta Perugia fu scossa da un vero e proprio dramma: a 5 minuti dall'inizio del secondo tempo, Renato Curi, tentando uno scatto, si accasciò a terra, stroncato da un infarto a soli 24 anni.
Gli anni '80 portarono in Umbria Paolo Rossi, ma la società divenne pioneristica per essere la prima squadra in Italia con uno sponsor commerciale. Sul campo, "Totonero" e "Totonero-bis" condussero il team in C2 nel 1986. Nel 1988 il Perugia tornò in C1, e nel 1991 passò a Gaucci. Nel 1994 arrivò una nuova promozione in B, ma l'esperienza in cadetteria fu breve: nel 1996, con Galeone in panchina e Negri nelle vesti di goleador, il Perugia risalì in A, Dopo un saliscendi tra A e B, il Perugia riuscì a stabilizzarsi nella massima serie, mettendo in luce i talenti di Milan Rapajc e di Hidetoshi Nakata. Nel 2000, Gaucci volle in panchina il vulcanico Serse Cosmi: la squadra superò ogni aspettativa, regalando all'azzurro della nazionale anche Marco Materazzi. Nel 2003, ancora con Cosmi in panchina, il club perugino conquistò la Coppa Intertoto, ma in campionato le cose non andarono bene: il Perugia arrivò al quartultimo posto, ma perse lo spareggio con la Fiorentina trovando una nuova retrocessione in B. L'anno successivo il club umbro venne escluso dal successivo campionato di B per problemi finanziari. Nelle stagioni successive, il Perugia stazionò in serie C, provando in più occasioni al nuovo salto di categoria, ma senza particolare fortuna. Nel 2010, la storia del Perugia registrò il secondo fallimento del club nell'arco di 5 anni. La nuova ASD Perugia Calcio ripartì dalla D, ma la permanenza tra i dilettanti durò solo una stagione. Nel 2011 il Grifone conquistò la promozione in C2; la promozione in Prima Divisione arrivò l'anno successivo. L'ultima stagione si è conclusa con il secondo posto, ma il sogno di un nuovo salto in serie B fu bruscamente interrotto nella semifinale playoff contro il Pisa.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Stagione 1991/1992
Barletta – Perugia 1 -1
Perugia – Barletta 4 – 2
Stagione 1992/1993
Barletta – Perugia 0 -1
Perugia – Barletta 2 -1
Stagione 1993/1994
Barletta – Perugia 1 -1
Perugia – Barletta 1 -1
Stagione 2012/2013
Barletta – Perugia 0 - 3
Barletta-Perugia 0-1
Perugia-Barletta 0 – 1
Stagione 2013/2014
Barletta-Perugia 0-0
La storia del Perugia: dal Braccio Fortebraccio a Materazzi e Nakata
Il calcio a Perugia ebbe inizio nel 1901, con la creazione della sezione calcistica della Braccio Fortebraccio. Ma l'A.C. Calcio Perugia si costituì ufficialmente nel 1905, con a capo Romeo Gallenga Stuart: il team si fuse con la Libertas, seconda squadra cittadina, nel 1921, dando vita alla Società Sportiva Perugia, che da quel giorno assunse i colori sociali bianco e rosso e il grifone quale simbolo. Nel 1940, il Perugia fu sostituito dal GUF in serie C e fu affidata al magiaro Peics, che però non riuscì a proseguire la sua cavalcata a causa degli eventi bellici. La ricostruzione fu affidata a Bottelli, che riportò la squadra in B già nel 1946, ma negli anni successivi le cose non andarono così bene e il Grifone si ritrovò addirittura in Quarta Serie. Fino al 1966 la squadra stazionò tra la Quarta serie e la serie C, annoverando tra le proprie fila anche il portiere Boranga e l'attaccante Ilario Castagner. Nella stagione 1966/67 il Perugia salì in B dopo un testa a testa con la Maceratese. Nel 1974 arrivò promozione in A, con la squadra guidata da Castagner in panchina e con Renato Curi tra i più in mostra. Nel 1976/77, Curi fu determinante per far piazzare il Perugia al sesto posto in serie A. Nella stagione successiva, però, tutta Perugia fu scossa da un vero e proprio dramma: a 5 minuti dall'inizio del secondo tempo, Renato Curi, tentando uno scatto, si accasciò a terra, stroncato da un infarto a soli 24 anni.
Gli anni '80 portarono in Umbria Paolo Rossi, ma la società divenne pioneristica per essere la prima squadra in Italia con uno sponsor commerciale. Sul campo, "Totonero" e "Totonero-bis" condussero il team in C2 nel 1986. Nel 1988 il Perugia tornò in C1, e nel 1991 passò a Gaucci. Nel 1994 arrivò una nuova promozione in B, ma l'esperienza in cadetteria fu breve: nel 1996, con Galeone in panchina e Negri nelle vesti di goleador, il Perugia risalì in A, Dopo un saliscendi tra A e B, il Perugia riuscì a stabilizzarsi nella massima serie, mettendo in luce i talenti di Milan Rapajc e di Hidetoshi Nakata. Nel 2000, Gaucci volle in panchina il vulcanico Serse Cosmi: la squadra superò ogni aspettativa, regalando all'azzurro della nazionale anche Marco Materazzi. Nel 2003, ancora con Cosmi in panchina, il club perugino conquistò la Coppa Intertoto, ma in campionato le cose non andarono bene: il Perugia arrivò al quartultimo posto, ma perse lo spareggio con la Fiorentina trovando una nuova retrocessione in B. L'anno successivo il club umbro venne escluso dal successivo campionato di B per problemi finanziari. Nelle stagioni successive, il Perugia stazionò in serie C, provando in più occasioni al nuovo salto di categoria, ma senza particolare fortuna. Nel 2010, la storia del Perugia registrò il secondo fallimento del club nell'arco di 5 anni. La nuova ASD Perugia Calcio ripartì dalla D, ma la permanenza tra i dilettanti durò solo una stagione. Nel 2011 il Grifone conquistò la promozione in C2; la promozione in Prima Divisione arrivò l'anno successivo. L'ultima stagione si è conclusa con il secondo posto, ma il sogno di un nuovo salto in serie B fu bruscamente interrotto nella semifinale playoff contro il Pisa.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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