
Calcio
Verso Paganese-Barletta: Romondini e Scarpa, intervista doppia all'avversario
Uno conosce bene Barletta, l'altro ha giocato diversi anni in Puglia
Barletta - sabato 6 aprile 2013
1.23
Il prossimo avversario del Barletta, la Paganese, fa dell'esperienza il suo marchio di fabbrica. Due dei calciatori più "anziani" della rosa campana a disposizione di mister Grassadonia sono Fabrizio Romondini e Francesco Scarpa. In tanti è rimasto in mente il gesto di Romondini nel match di andata, quando il 35enne centrocampista romano, 14 presenze e una rete con la maglia del Barletta da gennaio a giugno 2012, oggi alla Paganese, salutò con affetto tutti gli spettatori diversamente abili, e i loro accompagnatori, che avevano assistito da bordo campo alla partita sotto una pioggia insistente, recandosi poi davanti alla tribuna del "Cosimo Puttilli" per tributare un applauso dal sapore di ringraziamento al pubblico di fede barlettana, un tributo ricambiato da buona parte dei tifosi presenti. Scarpa è invece la 'bandiera' della Paganese, rimasta però ammainata in panchina sia con il Benevento che con il Latina, per poi esser lanciato nella mischia a gara in corso. Sono loro i protagonisti dell'intervista doppia pre-partita:
A inizio stagione, guardando il calendario e gli organici, credevate che Paganese-Barletta a questo punto potesse valere per la lotta-salvezza?
R:" Sinceramente no. Mi aspettavo che facessimo entrambe di più e trovarsi in una migliore condizione di classifica. Ora però dobbiamo fare i conti per la realtà e ci giochiamo punti importanti per la salvezza".
S: "Pensavo sicuramente a qualcosa in più da parte nostra. Abbiamo una rosa di tutto rispetto, purtroppo oggi siamo lontani dall'obiettivo-playoff. Adesso ci ritroviamo con questa classifica e abbiamo l'obbligo di evitare i playout. Quando inizi con un obiettivo e cambia in corsa, non è mai facile uscirne fuori,. Nelle ultime partite bisogna sempre dare qualcosa in più".
Avete fatto un ottimo girone di andata, poi l'inversione a "U" nel ritorno. Cosa è cambiato rispetto alla squadra solida e concreta ammirata in avvio di stagione?
R: "È vero, nel girone di andata abbiamo fatto molto bene, mentre nel ritorno abbiamo perso lucidità e concentrazione. Ci sono stati episodi sfortunati e sfavorevoli, ma gli episodi si compensano nell'arco di un campionato. Abbiamo commesso errori di concentrazione in alcune partite, adagiandoci un po'".
S: "Abbiamo fallito partite che pensavamo fossero alla nostra portata. Vedi il caso di Perugia, che poteva essere la svolta del campionato e abbiamo perso per 3-0: dopo la vittoria per 4-1 sull'Avellino, abbiamo poi steccato contro Catanzaro e Gubbio. Siamo venuti meno quando serviva la svolta, mentre spesso con le grandi abbiamo offerto ottime prestazioni".
Quella di domani per voi sarà comunque una sfida dal sapore particolare. Fabrizio ritrova il Barletta da ex, mentre Francesco affronta una squadra di una terra che conosce bene, la Puglia.
R: "Non sarà una partita come le altre, certamente, anche se a Barletta sono stato solo cinque mesi, ho un grandissimo ricordo di città e tifosi. Sono stato davvero bene, e vista come è andata la sfida di novembre, con la grande accoglienza riservata i dallo splendido pubblico barlettano, sono certo di essere stato apprezzato".
S: "Sono stato benissimo ad Andria, come a Foggia e Taranto. Ho bellissimi ricordi della vostra terra:
Domani si affrontano due squadre dalle filosofie diverse: la Paganese ha puntato forte sul l'esperienza, mentre il Barletta ha mirato alla linea verde. Farà la differenza la tenuta atletica o quella nervosa?
R:" Credo che sul piano della corsa il Barletta potrebbe metterci in difficoltà, ma in queste partite non conta tanto il singolo quanto la forza del collettivo".
S:" Sarà senza dubbio una partita complicata, contro una squadra che deve salvarsi e lotterà sul campo per questo. Per quello che ho visto, però, noi dobbiamo avere paura solo di noi stessi: se facciamo cosa ci chiede il mister, possiamo giocarcela con tutti. Il Barletta giocherà con il coltello tra i denti, ma io credo nella mia squadra".
Fabrizio, tanto è cambiato rispetto allo scorso anno a Barletta. Sei ancora in contatto con i tuoi vecchi compagni?
"Ogni tanto incrocio Pasquale Pane a Cava dei Tirreni, mentre mi sento molto spesso con Francesco Mazzarani: con lui c'è un'amicizia che ci lega da anni. Ora gli sono stato vicino per il lutto che l'ha colpito in famiglia. In genere parliamo poco di calcio, il nostro è un rapporto di amicizia vero e sincero che va oltre la professione".
Francesco, nasci calcisticamente come esterno offensivo ma quest'anno ti sei reinventato mezzala nel 3-5-2. Come hai vissuto il cambio di ruolo a 34 anni?
"Secondo me un calciatore deve saper interpretare più ruoli. Io posso fare benissimo la mezzala o l'esterno. Nel 3-5-2 sono riuscito a fare ben 8 gol da interno, quindi i risultati del tabellino mi hanno sin qui ripagato".
Inutile chiedervi un pronostico sulla sfida del "Torre". Vogliamo augurarci una Paganese salva direttamente e un Barletta salvo attraverso i playout a fine stagione?
R: "Questo sicuramente, mi farebbe enorme piacere. Sono legato alla Paganese e penso prima di tutto alla salvezza della squadra in cui gioco ora senza i playout, poi se c'è un'altra squadra per la quale farò il tifo, sarà sicuramente il Barletta".
S: "Il Barletta è una buona squadra: noi sicuramente vogliamo vincere, con un successo saremmo con un piede e mezzo ancora in Prima Divisione. Il Barletta è una buona squadra, e per me ha tutte le possibilità di salvarsi".
(Twitter: @GuerraLuca88)
A inizio stagione, guardando il calendario e gli organici, credevate che Paganese-Barletta a questo punto potesse valere per la lotta-salvezza?
R:" Sinceramente no. Mi aspettavo che facessimo entrambe di più e trovarsi in una migliore condizione di classifica. Ora però dobbiamo fare i conti per la realtà e ci giochiamo punti importanti per la salvezza".
S: "Pensavo sicuramente a qualcosa in più da parte nostra. Abbiamo una rosa di tutto rispetto, purtroppo oggi siamo lontani dall'obiettivo-playoff. Adesso ci ritroviamo con questa classifica e abbiamo l'obbligo di evitare i playout. Quando inizi con un obiettivo e cambia in corsa, non è mai facile uscirne fuori,. Nelle ultime partite bisogna sempre dare qualcosa in più".
Avete fatto un ottimo girone di andata, poi l'inversione a "U" nel ritorno. Cosa è cambiato rispetto alla squadra solida e concreta ammirata in avvio di stagione?
R: "È vero, nel girone di andata abbiamo fatto molto bene, mentre nel ritorno abbiamo perso lucidità e concentrazione. Ci sono stati episodi sfortunati e sfavorevoli, ma gli episodi si compensano nell'arco di un campionato. Abbiamo commesso errori di concentrazione in alcune partite, adagiandoci un po'".
S: "Abbiamo fallito partite che pensavamo fossero alla nostra portata. Vedi il caso di Perugia, che poteva essere la svolta del campionato e abbiamo perso per 3-0: dopo la vittoria per 4-1 sull'Avellino, abbiamo poi steccato contro Catanzaro e Gubbio. Siamo venuti meno quando serviva la svolta, mentre spesso con le grandi abbiamo offerto ottime prestazioni".
Quella di domani per voi sarà comunque una sfida dal sapore particolare. Fabrizio ritrova il Barletta da ex, mentre Francesco affronta una squadra di una terra che conosce bene, la Puglia.
R: "Non sarà una partita come le altre, certamente, anche se a Barletta sono stato solo cinque mesi, ho un grandissimo ricordo di città e tifosi. Sono stato davvero bene, e vista come è andata la sfida di novembre, con la grande accoglienza riservata i dallo splendido pubblico barlettano, sono certo di essere stato apprezzato".
S: "Sono stato benissimo ad Andria, come a Foggia e Taranto. Ho bellissimi ricordi della vostra terra:
Domani si affrontano due squadre dalle filosofie diverse: la Paganese ha puntato forte sul l'esperienza, mentre il Barletta ha mirato alla linea verde. Farà la differenza la tenuta atletica o quella nervosa?
R:" Credo che sul piano della corsa il Barletta potrebbe metterci in difficoltà, ma in queste partite non conta tanto il singolo quanto la forza del collettivo".
S:" Sarà senza dubbio una partita complicata, contro una squadra che deve salvarsi e lotterà sul campo per questo. Per quello che ho visto, però, noi dobbiamo avere paura solo di noi stessi: se facciamo cosa ci chiede il mister, possiamo giocarcela con tutti. Il Barletta giocherà con il coltello tra i denti, ma io credo nella mia squadra".
Fabrizio, tanto è cambiato rispetto allo scorso anno a Barletta. Sei ancora in contatto con i tuoi vecchi compagni?
"Ogni tanto incrocio Pasquale Pane a Cava dei Tirreni, mentre mi sento molto spesso con Francesco Mazzarani: con lui c'è un'amicizia che ci lega da anni. Ora gli sono stato vicino per il lutto che l'ha colpito in famiglia. In genere parliamo poco di calcio, il nostro è un rapporto di amicizia vero e sincero che va oltre la professione".
Francesco, nasci calcisticamente come esterno offensivo ma quest'anno ti sei reinventato mezzala nel 3-5-2. Come hai vissuto il cambio di ruolo a 34 anni?
"Secondo me un calciatore deve saper interpretare più ruoli. Io posso fare benissimo la mezzala o l'esterno. Nel 3-5-2 sono riuscito a fare ben 8 gol da interno, quindi i risultati del tabellino mi hanno sin qui ripagato".
Inutile chiedervi un pronostico sulla sfida del "Torre". Vogliamo augurarci una Paganese salva direttamente e un Barletta salvo attraverso i playout a fine stagione?
R: "Questo sicuramente, mi farebbe enorme piacere. Sono legato alla Paganese e penso prima di tutto alla salvezza della squadra in cui gioco ora senza i playout, poi se c'è un'altra squadra per la quale farò il tifo, sarà sicuramente il Barletta".
S: "Il Barletta è una buona squadra: noi sicuramente vogliamo vincere, con un successo saremmo con un piede e mezzo ancora in Prima Divisione. Il Barletta è una buona squadra, e per me ha tutte le possibilità di salvarsi".
(Twitter: @GuerraLuca88)
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