Nicola Dibitonto
Nicola Dibitonto
Calcio

Verso Andria-Barletta: Nicola Dibitonto racconta il "suo" derby

Intervista all'ex portiere di biancorossi e biancoazzurri, oggi nello staff del Foggia

25 anni di professionismo in giro per l'Italia, 2 ritorni a Barletta, sia da tecnico che da "uomo ragno". Una carriera pluriennale costellata di successi. Nicola Dibitonto è uno dei tanti ex di questo Barletta Calcio. Fino allo scorso maggio era il preparatore dei portieri biancorossi, ma subito dopo la società ha deciso di cambiare assetto, salutando tanti componenti del vecchio staff tecnico. 47 anni da compiere a maggio, Nicola ha lasciato il "segno" nell'ambiente barlettano e in quello di Andria: la sua simpatia e il carisma e la professionalità che lo contraddistinguono sono doti rare. Con il Barletta ha collezionato 19 presenze nella stagione 1989/90, prima di avviare il suo lungo viaggio per l'Italia attraverso piazze prestigiose come Cagliari, Catania e Ascoli, mentre da Andria è "transitato" due volte: la prima nel 1996/97 con la Fidelis vincitrice del campionato di C1, la seconda in terza divisione dal 2005 al 2008, chiudendo la carriera con complessive 78 presenze in biancoazzurro. E' lui il "doppio ex" che Barlettalife.it ha intervistato in vista del derbyissimo di domenica:

Nicola, domenica sarai al "Degli Ulivi" per Andria-Barletta?
"Purtroppo no, non ce la faccio materialmente, sarò impegnato con il Foggia e mi dispiace sinceramente un pò non poter assistere di persona alla sfida, ma il lavoro è lavoro".

Da dicembre hai avviato la tua avventura come preparatore dei portieri a Foggia. Come stai vivendo questa nuova avventura?
"Bene, sono molto contento. Domenica affronteremo in casa la Puteolana Internapoli, una sfida impegnativa. Quella di Foggia per me è un'esperienza nuova alla quale mi sono affacciato con entusiasmo, come sempre: sto lavorando anche con dei giovani, classe '93 e '94, e sono cose che ti arricchiscono. Ho trovato un bel gruppo di lavoro, con gente molto professionale che lavora con grande serietà, quello che cercavo".

Non hai vissuto come un doppio salto all'indietro il passaggio dalla C1 alla D?
"A Foggia sembra di essere nei dilettanti solo quando si gioca fuori casa. Quando si gioca in casa, invece, il pubblico e l'ambiente sono di categoria superiore, e non ha nulla da invidiare a tanti palcoscenici di Prima Divisione".

Domenica sarai spettatore interessato di Andria-Barletta. Le squadre arrivano da momenti complicati per le due squadre, più sul piano societario per l'Andria, più sul piano tecnico per il Barletta, ma la sfida "puzza" di spareggio-playout.
"Sono fortemente dispiaciuto per questa situazione. Vedere le due principali squadre della nostra provincia in questa situazione fa male: purtroppo a Barletta si è pagata la troppa voglia di salire della scorsa stagione e quest'anno i tanti giovani in rosa stanno faticando, mentre ad Andria le turbolenze societarie sono ormai all'ordine del giorno. Quest'anno la loro stagione è partita male e continuata sulla stessa falsariga anche con l'arrivo di Depasquale alla presidenza del club: c'è una situazione che faccio fatica a comprendere".

Ad Andria le vicende societarie non possono lasciare affatto tranquilli, dunque. A Barletta invece quest'anno abbiamo visto tre allenatori e due direttori sportivi. Secondo il tuo parere di ex-biancorosso, cosa non ha funzionato in via Veneto?
"Per poter capire al meglio queste situazioni credo sia necessario essere all'interno del club: sicuramente ci sono stati diversi errori da parte di tutte le parti in fase iniziale, per quanto riguarda la programmazione, errori che poi ti porti dietro se non riesci a recuperare subito, e così è avvenuto per i biancorossi".

Angolo amarcord: il più bel ricordo a Barletta e Andria.
"Riguardo al Barletta, senza dubbio l'esordio in Serie B, anche se ho esordito con una sconfitta, ma è qui che ho conosciuto il grande calcio. Poi l'anno successivo sono andato a Cagliari, ma desideravo tornare a Barletta come tecnico, anche per ringraziare la città di quello che mi aveva dato. Ci sono tornato, e per questo devo ringraziare la famiglia Sfrecola e l'avvocato Russo, che mi hanno dato questa possibilità. Per i miei 3 anni da tecnico, li reputo positivi: ricordo il primo anno, in cui partimmo in una situazione di emergenza, con uno staff composto da me, Sciannimanico, Nanula e il ds Geria, ma a fine anno raggiungemmo addirittura i playoff. Ad Andria ho vissuto 5 anni di calcio, 3 da calciatore e 2 da tecnico. Il ricordo più bello è la vittoria del campionato di C1 nel 1997".

La realtà di oggi ci racconta di una salvezza diretta quasi irraggiungibile per il Barletta e molto difficile per l'Andria. Domenica ci saranno in palio punti pesantissimi: il tuo cuore batterà più forte per i colori biancorossi?
"Osservando la classifica, è logico dire che l'Andria ha qualche chance in più di salvarsi direttamente, nonostante i problemi societari, in quanto ha un ottimo allenatore e una grande grinta mentre il Barletta, a meno di un finale di stagione strepitoso, arriverà ai playout. Per quanto riguarda il tifo di domenica, mi viene difficile sbilanciarmi. E' normale pensare a Barletta, visto che sono nato e vivo qui, ma vorrei ovviamente che alla fine entrambe si salvassero".

Quello di domenica sarà anche un derby tra due formazioni con tifoserie gemellate: che spettacolo ti aspetti sugli spalti?
"E' un fattore positivo da evidenziare: io spero che domenica ci sia uno splendido pre-partita tra le due meravigliose tifoserie di Andria e Barletta, un'amicizia che va oltre la classifica e il momento complicato che entrambe vivono, una bella immagine del nostro calcio che meriterebbe spazio anche sulle pagine nazionali. Spero quindi che prima della partita vi sia il rinnovamento del gemellaggio a livello cittadino prima e allo stadio poi, con la consueta sportività".

Come vuoi salutare Barletta e Andria in vista della partitissima?
" Saluto i miei tifosi e paesani, e i miei amici di Andria, che definisco comunque compaesani perchè da loro ho vissuto anche anni molto intensi e ho avviato la mia carriera da tecnico. Mi auguro davvero che domenica al "Degli Ulivi" vi sia una grande festa di sport e mi auguro che due squadre a cui tengo tanto possano restare in questa categoria a fine anno".
(Twitter: @GuerraLuca88)
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