Barletta-Nocerina 0-0
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Calcio

Un anno da tifosi con il Barletta: giugno-dicembre, dal sogno al brusco risveglio

Riviviamo il 2013 biancorosso con un pittoresco racconto

La paura di retrocedere, la gioia per il 2 giugno la speranza di una stagione migliore e la delusione per un inizio da incubo. Per il tifoso biancorosso il 2013 è stato un anno ricco di grandi emozioni, caratterizzato da una grande gioia e da tante delusioni e sofferenze. Proviamo a rivivere tutti questi stati d'animo attraverso un racconto di quanto accaduto nei 12 mesi appena trascorsi, un racconto costruito con quelle che sono state le frasi raccolte sui gradoni del "Puttilli" e per le strade della città, frasi dialettali che rappresentano al meglio gli umori variabili degli innamorati del Barletta calcio. Concludiamo il nostro viaggio con la seconda parte che va da giugno a dicembre.

Giugno
Dopo una settimana di passione arriva il 2 giugno. Il "Degli Ulivi" è gremito, nelle prime battute l'Andria attacca a testa bassa ma Camilleri, Di Bella e Romeo tirano su un muro invalicabile. Passano i minuti e il 2-0 dell'andata sembra sempre più rassicurante: "Dell ca ngi a faceim" ma è inevitabile chiedersi quasi ogni istante: "Ouh ma quend mengh?". Quando a pochi minuti dal 90' i tifosi dell'Andria manifestano la loro delusione con un lancio di fumogeni e la partita viene sospesa si comincia a capire che stavolta è davvero fatta, ma guai a dire: "Hey è fnout a parteit, m vind" perchè tutto intorno è un tripudio di gesti apotropaici. La partita riprende, il Barletta parte in contropiede e Carretta fa gol: "Goooooooooooooooooooollll Carretta, Carretta, ng ma salvet", proprio lui che due anni prima aveva salvato l'Andria ora la manda all'inferno, il destino è beffardo, quella sera di novembre 2012 al "Puttilli" nella quale i cugini ebbero la meglio in tutto e per tutto, è vendicata, con gli interessi. Si rientra dal "Degli Ulivi" con una carovana biancorossa festante, per accogliere gli eroi al "Puttilli" cantando: "Che bello èèèè quando esco di casa, per andare allo stadio a vedere il Barlettaaaaaaaaaaa", il miracolo è avvenuto, il Barletta è salvo. Qualche giorno per smaltire la sbornia e poi si riparte, Tatò e Martino annunciano la firma del contratto di Cicerelli: "L'icona del nuovo Barletta" e affermano di non voler vivacchiare: "Ouh a sndout, l'enn ca ven, ma sci ai play-off tend je fin au non post, a vdè c squadron ca ma fe, e po cuss enn va vnì l'attacchend fort".

Luglio-Agosto
Luglio e agosto per i tifosi sono il tempo dei sogni: "Ouh, mo va arruè Castaldo", "No, no e sndout Fofana", "Ouh ma ca sta deic, l'attacchend je Germinale". In realtà l'attaccante acquistato da Martino è Picci: "Ouh ma c je stu Picci?", "Nè l'ann passet stav jind au Brescia, e fett do gol", "Ah allor je da serie B, va jess fort". Oltre a lui arrivano Mantovani, Maccarone, D'Errico: "Cud je fort, ng faccitt mbazzì au derby d l'ann passet", Branzani: "Ah Branzani cud ca ten na bella zeit, ma je bun a sciuqè?", Vaccarecci, Cane e Cascione. Prima dei loro arrivi erano stati confermati gli eroi di Andria per 9/11 tranne Dezi e Molina saliti in B: "Vabbù ma nan s putav fe nind, anna sciout in serie B nan putivn rumanì do". Il mercato in realtà non soddisfa pienamente il tifoso barlettano, è vero c'è ancora l'entusiasmo del 2 giugno a farla da padrone, ma qualcosa manca, comincia a venir fuori l'ormai celebre frase "Mancano quattro elementi", qualcuno comincia a sospettare: "Ma nan je ca sta squedr nan je adett? Ouh ca cuss enn nan s retroced, c accumnzem a perd, c ma sta fè?", mentre qualcun altro spera ancora: "Ouh, vdeit, u merchet achiud u dou settembr, mo che dop, sa vad u presdent".

Settembre
Il primo di settembre dopo qualche antipasto di Coppa Italia Lega Pro finalmente si torna allo stadio. Il cuore biancorosso batte, e batte forte con ben 1039 abbonati speranzosi come tutto il pubblico di assistere ad una grande stagione, che riempiono il "Puttilli", arriva il Pisa: "Nou seim avvantagget, tneim a stessa squedr d l'ann passet, i uagnon s canascn, ma fe bun". Nonostante una buona prova si perde per 0-1: "Ouh, c pkket ma sciuquet bun, prà ng abbsogn angor quelch acquist, dumen Tatò e Martino vann a M'len, qualche ioun l'anna pgghje". All'indomani, il 2 settembre il direttore e il presidente sono a Milano, il mercato chiude alle 23, il tifoso biancorosso aspetta, aspetta, aspetta ed arriva...Legras! "Ouh ma verament? C je stu Legras? Ma addver?" dopo sei mesi risuona la stessa frase: "Ma Tatò e Martino c jann sciout a fe a M'len?". La delusione è palpabile, Martino e Tatò si affrettano ad affermare che la qualità è meglio della quantità e lo 0-0 di Ascoli ottenuto qualche giorno dopo rasserena un po' gli animi: "Beh vabbù je bun u punt ad Ascoli". Il 15 settembre al "Puttilli" arriva il Prato: "Beh, c nan vengeim josc..." ed infatti, non si vince, finisce 0-2 giocando malissimo: "Ouh ma almen dai svincolet nind? Non m fett nemmen nu gol". Sette giorni dopo si va a Frosinone, ancora sconfitta per 1-0: "Vabbù ma s sapav". Il mese si chiude con la sfida interna alla Salernitana dell'ex Sanderra: "Ah c jer bell chid timb, k Sanderra, Dalen, Tangorra, Sfrecola" e si perde ancora per 0-2: "Ouh ma addaver? Nan m fett angor nu gol, sim l'unica squedr d'Itelj u mamma mej jalt ca non posto".

Ottobre
Il mese di ottobre si apre con il derby di Lecce: "Ouh u Lecc nan e fett angor na vttorj, fgurt c nan veng k nou", il pubblico biancorosso accorre al "Via del Mare" cantando: "Quando segnerai, quando vincerai", finisce 0-0: "Ouh je bun u punt, ma d gol nan si parlenn". Quella del gol sta diventando una vera ossessione, il 20 ottobre tocca al L'Aquila arrivare al "Puttilli", gli abruzzesi dell'ex Infantino si portano in vantaggio, sembra tutto finito ma...arriva il principe azzurro, chi se non lui poteva spezzare il digiuno di gol? Riccardo Allegretti la mette, il Barletta si è sbloccato: "Madonn u capten, menumal ca ste jiid". Il L'Aquila si riporta avanti, un'altra sconfitta sembra materializzarsi ma all'ultimo respiro arriva Picci che fa 2-2: "Ouh eppour l' è fett nu gol, allor nan jer bomber sol a parol". Il 27 ottobre si va a Pagani con rinnovata fiducia, l'obiettivo è vincere, l'avversario abbordabile, c'è pure il nuovo attaccante sloveno Zigon, arrivato per sostituire l'infortunato La Mantia: "Ouh cuss e fett 15 gol in Slovenia, va jess bun". A Pagani però si perde ancora, finisce 1-0: "Ouh ma verament, ma ndo ma sci k chessa squedrj e cud Orlandi angor k stu 3-5-2 ma jess chiù aggresseiv, tend nan s retroced!". Dopo Pagani la delusione è alle stelle i play-off sono una chimera e come se non bastasse Tatò annuncia: "Il 30 giugno 2014 lascio il Barletta". Il tifoso biancorosso è in preda ad un tumulto di emozioni: "Neee u presdent s n vè", "Neeeee arret?", "No, no stavolt addaver", "Ne e mo c fein ma fè?", "Ne ouh s n scess, avest nan ma accuchjet nind", "Ne, non nan je jid ca s n va sci je Martino, jej na vogghj fe a fein d l'andrsen".

Novembre
Il 3 novembre al "Puttilli" è la volta del Perugia dell'ex Mazzeo, finisce 0-0 con Picci che sbaglia un calcio di rigore: "Nemmengh sop a r'gor faceim i gol, ma almen nan m pers". Sette giorni dopo si va a Gubbio, dopo 15 minuti i pardoni di casa restano in 9: "Ma jess capec da nan veng nemmengh josc?", il tempo passa, si resta sullo 0-0 ma a cinque minuti dalla fine, Picci fa gol: "Gooooooool, ne m vind, u Barlett è vind! C se ng ma sblocchè, jover ca chid jer'n nov ma m vind, nan g nderess". Conquistati i primi tre punti si deve tornare a vincere al "Puttilli", l'avversario è il Viareggio ma...finisce 0-2, a sorridere sono Vannucchi e Lucarelli : "Quenn l' ma veng na parteit n kes, Martinooooooooooo t n a scììììììììììì". Novembre si chiude con la batosta di Benevento, dove si perde 4-2: "Madonn c batt, ouh prà e sgnet Cicerell, c sè s è sbloccket, ca fin a mo nan ste a fe nind", e la conferenza stampa dove Tatò conferma di voler andar via: "Ouh allor je over, u presdend s' n' vè, e mo c' s' l' va pgghjè u Barlett?".

Dicembre
Con questa domanda si apre l'ultimo mese dell'anno. Una pioggia torrenziale fa rinviare la gara con il Pontedera: "Je meggh daccsì k cheda chiov stemc a ches, ca po' ma sci au chemb k vdè c cos?" mormora qualcuno, mentre altri: "Ma c sta deic? U' Barlett nan s alless, ca chiov, cu vind, ca nav, cu sol, au stedj s ve simb!". Il giorno dell'Immacolata si va a Catanzaro: "Se fgurt tend predeim", ed invece finisce 1-1: "Nè nè m sciout a pgghje u punt a chid, mo ma veng ca Nocerein". Con la Nocerina il 14 dicembre finisce 0-0, ormai non se ne esce, si naviga a vista: "L'ultima volt ca vingimm nghes jer megg, t rind cunt?, "Se u mister e ditt ca m aspttè ai uagnon, janna cresc", "Se ma nou fin a megg d l'enn ca ven c ma sta fè? E i play-off ando stann?". Quattro giorni dopo si recupera la partita con il Pontedera, dopo il primo tempo è 0-2: "C vergogn, Martinoooooooooooooo t na scì, sciatavinnnn", ma finisce 2-2: "Almen a fecc l ma salvet". L'ultima partita dell'anno è a Grosseto, finisce 0-0, nel mese di dicembre non si è mai perso. Nel frattempo però, Picci è partito: "Sarè k e fett soltent dou gol ma mo in attecch c va sciuquè?" dopo di lui va via anche Prutsch: "Pkket prà jer bun cud uagnon", mentre di Allegretti e Pippa si sono perse le tracce: "Ouh ma u capten? S facitt mal ad ottobr prcè nan sciok? Anna venn pour a jid? Ma verament? E accom ma fè? E pour Pippa, c fein e fett? Chiss stann a smontè tutt a squedr, c sè l'ann ca ven...". Già, chissà il prossimo anno cosa accadrà, come finirà questa stagione? Cosa ci porterà il 2014? Chi sostituirà il presidente Tatò? Questo non possiamo ancora saperlo, ma una cosa è certa, anche nel 2014, qualunque siano le risposte a queste domande, l'amore dei tifosi per il Barletta ci sarà, e ci sarà sempre.
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