
Calcio
Barletta Calcio, tra bilanci e attese: intervista a Cosimo Pistillo
Il responsabile dell'area tecnica parla del Settore Giovanile e del finale di stagione della Prima Squadra
Barletta - giovedì 12 aprile 2012
00.00
I primi 50 giorni di passaggio dal Settore Giovanile biancorosso all'organigramma della Prima Squadra, le previsioni per il finale di campionato dei ragazzi di mister Di Costanzo, le attese sull'Appello riguardante la penalizzazione inflitta dalla Disciplinare, fissato per la giornata di oggi, il rapporto con patron Tatò, il bilancio sui tornei delle formazioni "junior" biancorosse, che volgono ormai al termine, un obiettivo di nome playoff da conquistare con squadra e dirigenza, la partita alle porte al "Puttilli" contro lo Spezia. Barlettalife torna sui nodi salienti del momento del Barletta Calcio e ne parla con una voce della dirigenza, il Responsabile dell'Area Tecnica, Mimmo Pistillo:
Siamo quasi al termine dei tre campionati affrontati dal Settore Giovanile biancorosso. Qual è il tuo bilancio sin qui? Le formazioni biancorosse hanno rispettato le attese?
«Credo proprio di sì; come spiegato a inizio anno, il Barletta non puntava certo alle vittorie dei tornei, che ha affrontato con ragazzi più piccoli come età rispetto agli avversari, a testimonianza di una volontà di farli crescere. Quest'anno un paio di nostri elementi della "Berretti" hanno anche esordito in Coppa Italia con la Prima Squadra, altri si sono spesso allenati con i "senior", quindi siamo soddisfatti nel complesso».
Possiamo però dire che la formazione "Berretti" ha reso di più rispetto alle altre, almeno stando alla classifica?
«Con la "Berretti" abbiamo fatto un ottimo campionato, però se proprio dobbiamo parlare di classifica, posso dire che i vari infortuni avuti in rosa ci hanno portato a perdere parecchi punti per strada. In avvio abbiamo pagato dazio alla presenza di vari classe '94 e '95, in particolare sul piano fisico, giocando contro squadre che avevano diversi atleti classe 1993 e 1992 in rosa. L'anno prossimo si chiuderà questo ciclo, e allora potremo dire chi andrà avanti e chi dovrà prendere altre strade. Con gli "Allievi" abbiamo anche reso bene, mettendo in mostra qualche ragazzo interessante, mentre con i "Giovanissimi Nazionali", a dispetto della classifica, dove abbiamo affrontato settori giovanili di serie A, che sono vent'anni più avanti rispetto a noi, abbiamo schierato tanti classe 1998, al contrario della media (classe 1997, ndr), e l'anno prossimo raccoglieremo i frutti del lavoro».
Mister Di Costanzo ha fatto allenare qualche ragazzo della "Berretti" in Prima Squadra, convocando anche Ferrara, Paglione e De Lucia in partita: c'è qualche elemento per il quale le porte della squadra "senior" sono aperte già per la prossima stagione?
«E' presto per parlarne: i programmi futuri non sono ancora stati trattati, mancano quattro partite alla fine del torneo di Prima Divisione, e quando tutto finirà faremo le valutazioni del caso. Personalmente sono molto felice delle attenzioni riservate dal mister al Settore Giovanile. Penso, oltre ai calciatori citati, anche a Ragno e Palmitessa, ragazzi tecnicamente molto validi che ben figurano con i calciatori più grandi».
Al termine dei campionati, le squadre giovanili continueranno ad allenarsi insieme o scatterà il "rompete le righe"?
«Ci saranno allenamenti fino a maggio, poi i nostri osservatori continueranno il loro lavoro su scala regionale e ci saranno anche altri stages di selezione. Con presidente e società cercheremo poi di migliorare gli investimenti sul settore giovanile».
Passiamo alla Prima Squadra: oggi entriamo in quattro giorni cruciali, tra Corte d'Appello e Spezia: credi che una vittoria domenica rivaluterebbe l'intera stagione?
«Io sono con i ragazzi da poco più di un mese, sono professionisti eccezionali e conoscono bene il peso del match di domenica. Viviamo il torneo partita per partita, domenica ce la giochiamo e cerchiamo di andare avanti fino ai playoff».
A inizio campionato, con le aspettative lasciate trapelare sulle due squadre, pochi si sarebbero aspettati un Barletta-Spezia decisivo "solo" per i playoff, che per i biancorossi sono ancora da sudare e per gli aquilotti sono l'unica certezza...
«Non ero responsabile dell'area tecnica in avvio di stagione, non mi piace giudicare momenti in cui non ero presente. Posso però assicurare che abbiamo giocato sempre al massimo, e anche negli ultimi tempi, vedi contro Triestina e Portogruaro, siamo stati sfavoriti dagli episodi. Veniamo ora da due grandi prestazioni, che hanno dimostrato che il lavoro paga. Domenica la partita sarà importante, ma non bisogna caricarla di troppi significati. Secondo me negli ultimi due mesi abbiamo sbagliato solo nei 10' di blackout a Bolzano e nel recupero di Salò: quelli sono punti che mi brucia aver perso così».
Abbiamo parlato del punto perso a Salò: un altro il Barletta l'ha perso con la penalizzazione, che sarà discussa oggi. La dirigenza come sta affrontando questo momento?
« I ragazzi hanno piena fiducia nel presidente e nella sua buona fede, come è giusto che sia: la dirigenza è tranquilla, e in questa settimana l'"appuntamento" di oggi non influirà certo sulla preparazione del match di domenica».
Contro lo Spezia, eccezion fatta per il dubbio-Zappacosta, il Barletta dovrebbe avere tutta la rosa a disposizione: quanto può essere importante questo per Di Costanzo?
« Mi spiace per la ricaduta di Zappacosta; certo, la concorrenza può solo aiutare, avendo 24 calciatori a disposizione si rende maggiormente competitiva la squadra. Recuperiamo Di Gennaro e Minieri, due pedine importanti, ma ho gran fiducia nella rosa».
Domenica ci sarà il ritorno di Fabio Lucioni a Barletta: che ricordo ne hai come professionista e come uomo?
«L'anno scorso ero nel Settore Giovanile, ma comunque l'ho conosciuto abbastanza bene. Reputo Lucioni un ottimo calciatore, nonchè un bravissimo ragazzo, davvero positivo e serio, un professionista ineccepibile di cui ho un bel ricordo».
Detto della squadra, a chi vogliamo dedicare i meriti di questa piccola "remuntada" alla quale il Barletta ha dato vita nelle ultime due partite?
«Certamente alla tifoseria, che ci ha splendidamente sostenuto. Anche contro il Siracusa, in quella che per me è stata la partita più emozionante della stagione, i tifosi ci hanno spronato, sostenuto. Il nostro pubblico è caldissimo e esigente, e sono contento che abbiamo ritrovato questo feeling con il nostro meraviglioso tifo. Ora sono davvero loro il dodicesimo uomo in campo, e alla tifoseria e alla Curva Nord va il mio plauso. E' anche grazie a loro che siamo tornati vicini ai playoff».
(twitter@GuerraLuca88)
Siamo quasi al termine dei tre campionati affrontati dal Settore Giovanile biancorosso. Qual è il tuo bilancio sin qui? Le formazioni biancorosse hanno rispettato le attese?
«Credo proprio di sì; come spiegato a inizio anno, il Barletta non puntava certo alle vittorie dei tornei, che ha affrontato con ragazzi più piccoli come età rispetto agli avversari, a testimonianza di una volontà di farli crescere. Quest'anno un paio di nostri elementi della "Berretti" hanno anche esordito in Coppa Italia con la Prima Squadra, altri si sono spesso allenati con i "senior", quindi siamo soddisfatti nel complesso».
Possiamo però dire che la formazione "Berretti" ha reso di più rispetto alle altre, almeno stando alla classifica?
«Con la "Berretti" abbiamo fatto un ottimo campionato, però se proprio dobbiamo parlare di classifica, posso dire che i vari infortuni avuti in rosa ci hanno portato a perdere parecchi punti per strada. In avvio abbiamo pagato dazio alla presenza di vari classe '94 e '95, in particolare sul piano fisico, giocando contro squadre che avevano diversi atleti classe 1993 e 1992 in rosa. L'anno prossimo si chiuderà questo ciclo, e allora potremo dire chi andrà avanti e chi dovrà prendere altre strade. Con gli "Allievi" abbiamo anche reso bene, mettendo in mostra qualche ragazzo interessante, mentre con i "Giovanissimi Nazionali", a dispetto della classifica, dove abbiamo affrontato settori giovanili di serie A, che sono vent'anni più avanti rispetto a noi, abbiamo schierato tanti classe 1998, al contrario della media (classe 1997, ndr), e l'anno prossimo raccoglieremo i frutti del lavoro».
Mister Di Costanzo ha fatto allenare qualche ragazzo della "Berretti" in Prima Squadra, convocando anche Ferrara, Paglione e De Lucia in partita: c'è qualche elemento per il quale le porte della squadra "senior" sono aperte già per la prossima stagione?
«E' presto per parlarne: i programmi futuri non sono ancora stati trattati, mancano quattro partite alla fine del torneo di Prima Divisione, e quando tutto finirà faremo le valutazioni del caso. Personalmente sono molto felice delle attenzioni riservate dal mister al Settore Giovanile. Penso, oltre ai calciatori citati, anche a Ragno e Palmitessa, ragazzi tecnicamente molto validi che ben figurano con i calciatori più grandi».
Al termine dei campionati, le squadre giovanili continueranno ad allenarsi insieme o scatterà il "rompete le righe"?
«Ci saranno allenamenti fino a maggio, poi i nostri osservatori continueranno il loro lavoro su scala regionale e ci saranno anche altri stages di selezione. Con presidente e società cercheremo poi di migliorare gli investimenti sul settore giovanile».
Passiamo alla Prima Squadra: oggi entriamo in quattro giorni cruciali, tra Corte d'Appello e Spezia: credi che una vittoria domenica rivaluterebbe l'intera stagione?
«Io sono con i ragazzi da poco più di un mese, sono professionisti eccezionali e conoscono bene il peso del match di domenica. Viviamo il torneo partita per partita, domenica ce la giochiamo e cerchiamo di andare avanti fino ai playoff».
A inizio campionato, con le aspettative lasciate trapelare sulle due squadre, pochi si sarebbero aspettati un Barletta-Spezia decisivo "solo" per i playoff, che per i biancorossi sono ancora da sudare e per gli aquilotti sono l'unica certezza...
«Non ero responsabile dell'area tecnica in avvio di stagione, non mi piace giudicare momenti in cui non ero presente. Posso però assicurare che abbiamo giocato sempre al massimo, e anche negli ultimi tempi, vedi contro Triestina e Portogruaro, siamo stati sfavoriti dagli episodi. Veniamo ora da due grandi prestazioni, che hanno dimostrato che il lavoro paga. Domenica la partita sarà importante, ma non bisogna caricarla di troppi significati. Secondo me negli ultimi due mesi abbiamo sbagliato solo nei 10' di blackout a Bolzano e nel recupero di Salò: quelli sono punti che mi brucia aver perso così».
Abbiamo parlato del punto perso a Salò: un altro il Barletta l'ha perso con la penalizzazione, che sarà discussa oggi. La dirigenza come sta affrontando questo momento?
« I ragazzi hanno piena fiducia nel presidente e nella sua buona fede, come è giusto che sia: la dirigenza è tranquilla, e in questa settimana l'"appuntamento" di oggi non influirà certo sulla preparazione del match di domenica».
Contro lo Spezia, eccezion fatta per il dubbio-Zappacosta, il Barletta dovrebbe avere tutta la rosa a disposizione: quanto può essere importante questo per Di Costanzo?
« Mi spiace per la ricaduta di Zappacosta; certo, la concorrenza può solo aiutare, avendo 24 calciatori a disposizione si rende maggiormente competitiva la squadra. Recuperiamo Di Gennaro e Minieri, due pedine importanti, ma ho gran fiducia nella rosa».
Domenica ci sarà il ritorno di Fabio Lucioni a Barletta: che ricordo ne hai come professionista e come uomo?
«L'anno scorso ero nel Settore Giovanile, ma comunque l'ho conosciuto abbastanza bene. Reputo Lucioni un ottimo calciatore, nonchè un bravissimo ragazzo, davvero positivo e serio, un professionista ineccepibile di cui ho un bel ricordo».
Detto della squadra, a chi vogliamo dedicare i meriti di questa piccola "remuntada" alla quale il Barletta ha dato vita nelle ultime due partite?
«Certamente alla tifoseria, che ci ha splendidamente sostenuto. Anche contro il Siracusa, in quella che per me è stata la partita più emozionante della stagione, i tifosi ci hanno spronato, sostenuto. Il nostro pubblico è caldissimo e esigente, e sono contento che abbiamo ritrovato questo feeling con il nostro meraviglioso tifo. Ora sono davvero loro il dodicesimo uomo in campo, e alla tifoseria e alla Curva Nord va il mio plauso. E' anche grazie a loro che siamo tornati vicini ai playoff».
(twitter@GuerraLuca88)
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