
Calcio
Schincaglia: «Lavoro e abnegazione, unica ricetta per far bene a Barletta»
Determinazione e grinta nelle parole del "secondo" di Sesia
Barletta - martedì 29 luglio 2014
1.06
Mentre mister Marco Sesia predilige il "cuore Toro", i percorsi da allenatore di Maurizio Schincaglia, il suo secondo, si sono dipanati lungo gli argini bianconeri del Po. Ferrarese di nascita, da calciatore Schincaglia è stato attaccante nel settore giovanile bianconero fino a raggiungere la prima squadra. Da Casale è partita una carriera in provincia, indossando 11 maglie tra cui quelle di Atalanta, Vicenza e Treviso. A fine carriera, ha avviato la carriera da allenatore nelle giovanili della Juventus vincendo nel 2003/2004 Torneo "Berretti" Nel 2010 ha concluso l'esperienza nel vivaio della Juventus, dove ha lanciato Marchisio, Giovinco e De Ceglie: di lì un biennio da osservatore per l'Under 21 di Ciro Ferrara, mister che lo ha voluto con sé anche alla Sampdoria. Dal primo luglio è a Barletta, e in una pausa pranzo ha raccontato ai microfoni di Barlettaviva.it la sua "ricetta" per la crescita dell'organico biancorosso: lavoro e abnegazione.
Mister Schincaglia, che valutazione si può trarre dai primi 10 giorni di lavoro della stagione?
«Sta andando abbastanza bene: siamo partiti con entusiasmo e voglia di ben figurare. Al momento tutto procede nelle migliori condizioni e siamo soddisfatti di questo».
Come funziona il tandem con Marco Sesia?
«Con Marco ci conosciamo da diverse anni: quando ho smesso di giocare nel Nizza Millefonti in Interregionale, lui iniziava la sua carriera da calciatore e di lì poi abbiamo avviato le rispettive carriere da allenatori».
Cosa l'ha convinta ad accettare il progetto del Barletta?
«Lo staff, che si conosce da diverso tempo ed è collaudato, e la piazza: sono convinto che nel tempo qui si possano fare buone cose. Ora siamo all'anno zero, ma se lavoriamo in maniera organizzata e senza strafare nel tempo potremo raggiungere buoni obiettivi».
In allenamento lei cura in particolare la fase offensiva e difensiva sulle palle inattive e i falli laterali. Quali sono le prerogative del lavoro di Maurizio Schincaglia?
«L'allenatore in seconda deve occuparsi un po' di tutto: io cercherò di mettere a disposizione la mia esperienza, nella convinzione che sia fondamentale l'organizzazione di gioco. Dobbiamo essere pronti subito per raggiungere la salvezza senza patemi».
Lei ha lavorato molto con i giovani e ne ha anche scoperti tanti, su tutti lo juventino Marchisio. Qual è la scintilla da far scattare in loro per farli rendere al meglio?
«Ci devono seguire, devono essere motivati e capire che per loro sta nascendo un percorso diverso da quello precedente. Noi ci metteremo del meglio per farli rendere al massimo».
Il suo rapporto con il presidente Perpignano.
«Non è molto che lo conosco ma ci ha già trasmesso il suo entusiasmo, la sua voglia di mettersi in gioco: lo stesso ho fatto io. Sono sicuro che a Barletta si possa fare qualcosa di carino, ma è fondamentale lavorare con un profilo basso e con poche parole».
Cosa si sente di dire ai tifosi biancorossi?
«Sono certo del calore dei nostri tifosi: sappiamo che potremmo incontrare delle difficoltà sul percorso, ma sono sicuro che nel tempo il nostro percorso di crescita fornirà delle soddisfazioni. La ricetta è una sola: lavoro e abnegazione sul campo».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Mister Schincaglia, che valutazione si può trarre dai primi 10 giorni di lavoro della stagione?
«Sta andando abbastanza bene: siamo partiti con entusiasmo e voglia di ben figurare. Al momento tutto procede nelle migliori condizioni e siamo soddisfatti di questo».
Come funziona il tandem con Marco Sesia?
«Con Marco ci conosciamo da diverse anni: quando ho smesso di giocare nel Nizza Millefonti in Interregionale, lui iniziava la sua carriera da calciatore e di lì poi abbiamo avviato le rispettive carriere da allenatori».
Cosa l'ha convinta ad accettare il progetto del Barletta?
«Lo staff, che si conosce da diverso tempo ed è collaudato, e la piazza: sono convinto che nel tempo qui si possano fare buone cose. Ora siamo all'anno zero, ma se lavoriamo in maniera organizzata e senza strafare nel tempo potremo raggiungere buoni obiettivi».
In allenamento lei cura in particolare la fase offensiva e difensiva sulle palle inattive e i falli laterali. Quali sono le prerogative del lavoro di Maurizio Schincaglia?
«L'allenatore in seconda deve occuparsi un po' di tutto: io cercherò di mettere a disposizione la mia esperienza, nella convinzione che sia fondamentale l'organizzazione di gioco. Dobbiamo essere pronti subito per raggiungere la salvezza senza patemi».
Lei ha lavorato molto con i giovani e ne ha anche scoperti tanti, su tutti lo juventino Marchisio. Qual è la scintilla da far scattare in loro per farli rendere al meglio?
«Ci devono seguire, devono essere motivati e capire che per loro sta nascendo un percorso diverso da quello precedente. Noi ci metteremo del meglio per farli rendere al massimo».
Il suo rapporto con il presidente Perpignano.
«Non è molto che lo conosco ma ci ha già trasmesso il suo entusiasmo, la sua voglia di mettersi in gioco: lo stesso ho fatto io. Sono sicuro che a Barletta si possa fare qualcosa di carino, ma è fondamentale lavorare con un profilo basso e con poche parole».
Cosa si sente di dire ai tifosi biancorossi?
«Sono certo del calore dei nostri tifosi: sappiamo che potremmo incontrare delle difficoltà sul percorso, ma sono sicuro che nel tempo il nostro percorso di crescita fornirà delle soddisfazioni. La ricetta è una sola: lavoro e abnegazione sul campo».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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