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Calcio
#SalviamoilBarletta, la passione biancorossa diventa virale
Video e foto su Facebook per sostenere il futuro del club di via Vittorio Veneto
Barletta - venerdì 16 maggio 2014
10.50
Di fronte a un futuro oscuro, che vede da un lato ipotetiche staffette societarie, dall'altro voci di clamorose permanenze e sullo sfondo una tetra ombra che fa rima con "fallimento", a Barletta la passione dei tifosi-nonostante sia appena terminato un campionato privo di alcuna soddisfazione- resta tale. A un mese e mezzo dal 30 giugno che il presidente biancorosso Roberto Tatò ha fissato come termine della sua esperienza, la piazza è attiva nel cercare di tenere viva la fiammella della passione: all'iniziativa del Barletta Club "I Biancorossi", che ha lanciato da mesi il progetto di azionariato popolare raccogliendo somme diversificate per socio dai 10 ai 5mila euro cadauno, si è da circa 20 giorni affiancato un progetto che non promette investimenti, ma arricchisce la bilancia dell'amore per i colori biancorossi.
Parliamo di #SalviamoilBarletta: una pagina Facebook con oltre 500 "like", un claim, un hashtag, una speranza, dall'elevato engagement, che accomuna tanti cuori biancorossi. Fino a spingerli a fotografarsi con un cartello contenente 18 lettere dense di passione, gioie, ricordi e auspici: a stretto giro di posta l'hashtag #SalviamoilBarletta sta portando una mole di foto, selfie, tweet e status (clicca qui per la photogallery) importante per la rete, veicolata attraverso i social e realizzata non da Armando Testa o Leo Burnett, ma da tanti comuni tifosi e anche qualche volto di celebri ex o calciatori cresciuti a Barletta (Savino Daleno, Riccardo Allegretti, Francesco Di Tacchio) decisi a non perdere quella terza serie conquistata attraverso tanti sacrifici, chilometri percorsi e investimenti realizzati da chi si è alternato negli anni ai vertici societari.
A prescindere da come finirà la querelle societaria e non volendo nemmeno immaginare un Barletta lontano dalla Lega Pro unica 2014/2015, che i protagonisti cambino o meno, una certezza resta: questa volta bisognerebbe provare a incanalare il nuovo entusiasmo su binari diversi, accrescere lo zoccolo duro di tifosi (2mila circa) che da sempre segue la squadra in qualunque condizione e restituire alla piazza quell'ambizione che la stagione da poco terminata ha soffocato. Noi barlettani siamo passionali, con tutti i pregi e i difetti dei meridionali: è sufficiente una scintilla per farci ardere dentro, ma spesso due gocce d'acqua sono pericolose e bastanti per placare i più bollenti spiriti. #maipiù1995, recita un altro hashtag che circola in rete. Come l'anno del fallimento societario biancorosso, uno scheletro che la Barletta calcistica non vuole neppure immaginare.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Parliamo di #SalviamoilBarletta: una pagina Facebook con oltre 500 "like", un claim, un hashtag, una speranza, dall'elevato engagement, che accomuna tanti cuori biancorossi. Fino a spingerli a fotografarsi con un cartello contenente 18 lettere dense di passione, gioie, ricordi e auspici: a stretto giro di posta l'hashtag #SalviamoilBarletta sta portando una mole di foto, selfie, tweet e status (clicca qui per la photogallery) importante per la rete, veicolata attraverso i social e realizzata non da Armando Testa o Leo Burnett, ma da tanti comuni tifosi e anche qualche volto di celebri ex o calciatori cresciuti a Barletta (Savino Daleno, Riccardo Allegretti, Francesco Di Tacchio) decisi a non perdere quella terza serie conquistata attraverso tanti sacrifici, chilometri percorsi e investimenti realizzati da chi si è alternato negli anni ai vertici societari.
A prescindere da come finirà la querelle societaria e non volendo nemmeno immaginare un Barletta lontano dalla Lega Pro unica 2014/2015, che i protagonisti cambino o meno, una certezza resta: questa volta bisognerebbe provare a incanalare il nuovo entusiasmo su binari diversi, accrescere lo zoccolo duro di tifosi (2mila circa) che da sempre segue la squadra in qualunque condizione e restituire alla piazza quell'ambizione che la stagione da poco terminata ha soffocato. Noi barlettani siamo passionali, con tutti i pregi e i difetti dei meridionali: è sufficiente una scintilla per farci ardere dentro, ma spesso due gocce d'acqua sono pericolose e bastanti per placare i più bollenti spiriti. #maipiù1995, recita un altro hashtag che circola in rete. Come l'anno del fallimento societario biancorosso, uno scheletro che la Barletta calcistica non vuole neppure immaginare.
(Twitter: @GuerraLuca88)


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