
Calcio
Panizzo: «Lavoriamo quotidianamente con la responsabilità di una città intera»
Il preparatore atletico del Barletta traccia un bilancio del ritiro di Cascia
Barletta - martedì 29 luglio 2014
In casa Barletta Calcio lo staff tecnico è stato totalmente rinnovato. Con mister Marco Sesia sono arrivati anche alcuni uomini di fiducia. Maurizio Schincaglia sarà l'allenatore in seconda, mentre per il ruolo di preparatore dei portieri è stato scelto Stefano Borla. Fondamentale, però, sarà l'apporto di Riccardo Panizzo, preparatore atletico dei biancorossi, che avrà l'arduo compito di fornire al tecnico biancorosso la rosa al massimo della forma per tutta la durata di un campionato che si prospetta difficile ma al contempo entusiasmante. Ai microfoni di Barlettaviva, Panizzo, che ha già lavorato al fianco di Sesia nel Chieri e e nel Rapallo Bogliasco, traccia un bilancio del ritiro di Cascia.
Riccardo Panizzo, facciamo un bilancio di questa prima parte di ritiro. La squadra ha già affrontato due amichevoli. È soddisfatto di quanto fatto finora a Cascia?
«Assolutamente si, vedo la mentalità giusta nell'affrontare le fatiche quotidiane. I doppi chiaramente non permettono il recupero completo, e quindi di conseguenza giorno dopo giorno i carichi aumentano. Però devo dire che la mentalità con la quale i ragazzi affrontano i lavori quotidiani è ottima, straordinaria, sanno che comunque non è facile mantenere questo tipo di atteggiamento. Ogni tanto c'è una scarica dal punto di vista nervoso, ma sappiamo benissimo che è così. La cosa interessante è che come obiettivo abbiamo quello di dare continuità ai lavori quotidiani. Non so per fortuna o per capacità, non stiamo avendo situazioni tali per cui il lavoro debba essere interrotto. Chiaramente, abbiamo alcune situazioni per cui bisogna prendere con le pinze l'atleta perché magari ha avuto infortuni precedenti. Però tutti stanno lavorando con continuità e con serietà. Il carattere d'approccio è ottimo. Speriamo di continuare così».
Alcuni giocatori, come Dell'Agnello e Regno, sono arrivati in condizioni non ottimali essendo reduci da infortuni. Discorso simile per La Mantia (che l'anno scorso ha subito un brutto infortunio al ginocchio) e per Mantovani, che ha subito un brutto pestone contro l'Arezzo. Come state lavorando con loro?
«Devo dire che comunque la mia responsabilità è fare in modo che gli ultimi arrivati possano entrare nel nucleo della rosa in modo completo con gradualità. La difficoltà in queste occasioni consiste nell'affrontare un carico di lavoro eccessivo e che quindi, purtroppo per loro, debbano fermarsi per affaticamenti o infiammazioni. La mia attenzione nei loro confronti sarà quella di dar loro comunque una gradualità sempre più crescente, in modo tale che in poco tempo – e con poco tempo intendo nel giro di due settimane – possano comunque lavorare con il gruppo. Chiaramente, noi non inventiamo niente, ci troviamo qui, e la nostra responsabilità nei confronti della società e della città intera è quella di mettere al completo la rosa, a disposizione dei 95 minuti che si affronteranno ogni domenica».
Vi siete prefissati una data per farvi trovare pronti? La squadra sarà in forma già per il primo impegno della Coppa Italia di Lega Pro?
«Cercheremo di arrivare pronti per quello che possiamo dare in quel momento lì, cercando di dare sempre e comunque il 100% per quella che è la condizione del momento. A questo unisco la mentalità del mister, che come avete già potuto notare è sempre quella di cercare di onorare quello che stiamo facendo a livello di professione. Per quello che riguarda me, andremo ad affrontare le fatiche quotidiane, considerando anche le partite amichevoli o di Coppa Italia come se fossero tali».
Questi primi giorni di ritiro sono stati molto utili anche per capire i dettami del mister: serietà e concentrazione in campo, ma fuori la tensione si abbassa. Ci sono i momenti in cui bisogna stare attenti, ma ci sono anche i momenti per scherzare.
«Assolutamente si, noi siamo uno staff che ha la fortuna di conoscersi già da tempo. Credo che i ragazzi abbiamo già notato questo nostro affiatamento, e credo che abbiano notato questa nostra capacità di adattarci a qualsiasi situazione. Sul campo ci conosciamo, abbiamo massima serietà e serenità nell'approccio dal punto di vista professionale. Fuori dal campo la professionalità non manca, ma è normale che ci si lascia andare a qualche eccesso in più, è giusto così».
Ha accettato Barletta ad occhi chiusi una volta che è stato selezionato per far parte dello staff tecnico?
«Non si può rifiutare una situazione del genere. Ero contento del fatto che le persone che ho conosciuto mi hanno parlato di una cittadina straordinaria, di un pubblico straordinario. Posso confermare che, se Barletta corrisponde a quanto ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie, troverò sicuramente un ambiente straordinario».
In un campionato difficile, ricco di squadre di blasone, quale può essere l'obiettivo di un club ambizioso come il Barletta, ma probabilmente già consapevole di non poter puntare alle primissime posizioni?
«Io posso dire serenamente che avremo dei risultati legati al 100% di quanto possiamo esprimere in questo momento. Su questo non ho dubbi, perché l'esperienza con il mister mi porta a dire questo con serenità. Riusciremo ad esprimere quella che è la nostra potenzialità, sempre che la fortuna sia dalla nostra parte, ma cercheremo di combattere la sfortuna con il nostro entusiasmo».
In chiusura, quale saluto vuole tributare ai tifosi biancorossi in attesa dei primi contatti diretti?
«Posso dire che, benché provenga dal nord, mi sento già barlettano al 100%. Mi sento la responsabilità di una squadra e di una città intera. Lavorerò quotidianamente con questa cosa in testa».
Riccardo Panizzo, facciamo un bilancio di questa prima parte di ritiro. La squadra ha già affrontato due amichevoli. È soddisfatto di quanto fatto finora a Cascia?
«Assolutamente si, vedo la mentalità giusta nell'affrontare le fatiche quotidiane. I doppi chiaramente non permettono il recupero completo, e quindi di conseguenza giorno dopo giorno i carichi aumentano. Però devo dire che la mentalità con la quale i ragazzi affrontano i lavori quotidiani è ottima, straordinaria, sanno che comunque non è facile mantenere questo tipo di atteggiamento. Ogni tanto c'è una scarica dal punto di vista nervoso, ma sappiamo benissimo che è così. La cosa interessante è che come obiettivo abbiamo quello di dare continuità ai lavori quotidiani. Non so per fortuna o per capacità, non stiamo avendo situazioni tali per cui il lavoro debba essere interrotto. Chiaramente, abbiamo alcune situazioni per cui bisogna prendere con le pinze l'atleta perché magari ha avuto infortuni precedenti. Però tutti stanno lavorando con continuità e con serietà. Il carattere d'approccio è ottimo. Speriamo di continuare così».
Alcuni giocatori, come Dell'Agnello e Regno, sono arrivati in condizioni non ottimali essendo reduci da infortuni. Discorso simile per La Mantia (che l'anno scorso ha subito un brutto infortunio al ginocchio) e per Mantovani, che ha subito un brutto pestone contro l'Arezzo. Come state lavorando con loro?
«Devo dire che comunque la mia responsabilità è fare in modo che gli ultimi arrivati possano entrare nel nucleo della rosa in modo completo con gradualità. La difficoltà in queste occasioni consiste nell'affrontare un carico di lavoro eccessivo e che quindi, purtroppo per loro, debbano fermarsi per affaticamenti o infiammazioni. La mia attenzione nei loro confronti sarà quella di dar loro comunque una gradualità sempre più crescente, in modo tale che in poco tempo – e con poco tempo intendo nel giro di due settimane – possano comunque lavorare con il gruppo. Chiaramente, noi non inventiamo niente, ci troviamo qui, e la nostra responsabilità nei confronti della società e della città intera è quella di mettere al completo la rosa, a disposizione dei 95 minuti che si affronteranno ogni domenica».
Vi siete prefissati una data per farvi trovare pronti? La squadra sarà in forma già per il primo impegno della Coppa Italia di Lega Pro?
«Cercheremo di arrivare pronti per quello che possiamo dare in quel momento lì, cercando di dare sempre e comunque il 100% per quella che è la condizione del momento. A questo unisco la mentalità del mister, che come avete già potuto notare è sempre quella di cercare di onorare quello che stiamo facendo a livello di professione. Per quello che riguarda me, andremo ad affrontare le fatiche quotidiane, considerando anche le partite amichevoli o di Coppa Italia come se fossero tali».
Questi primi giorni di ritiro sono stati molto utili anche per capire i dettami del mister: serietà e concentrazione in campo, ma fuori la tensione si abbassa. Ci sono i momenti in cui bisogna stare attenti, ma ci sono anche i momenti per scherzare.
«Assolutamente si, noi siamo uno staff che ha la fortuna di conoscersi già da tempo. Credo che i ragazzi abbiamo già notato questo nostro affiatamento, e credo che abbiano notato questa nostra capacità di adattarci a qualsiasi situazione. Sul campo ci conosciamo, abbiamo massima serietà e serenità nell'approccio dal punto di vista professionale. Fuori dal campo la professionalità non manca, ma è normale che ci si lascia andare a qualche eccesso in più, è giusto così».
Ha accettato Barletta ad occhi chiusi una volta che è stato selezionato per far parte dello staff tecnico?
«Non si può rifiutare una situazione del genere. Ero contento del fatto che le persone che ho conosciuto mi hanno parlato di una cittadina straordinaria, di un pubblico straordinario. Posso confermare che, se Barletta corrisponde a quanto ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie, troverò sicuramente un ambiente straordinario».
In un campionato difficile, ricco di squadre di blasone, quale può essere l'obiettivo di un club ambizioso come il Barletta, ma probabilmente già consapevole di non poter puntare alle primissime posizioni?
«Io posso dire serenamente che avremo dei risultati legati al 100% di quanto possiamo esprimere in questo momento. Su questo non ho dubbi, perché l'esperienza con il mister mi porta a dire questo con serenità. Riusciremo ad esprimere quella che è la nostra potenzialità, sempre che la fortuna sia dalla nostra parte, ma cercheremo di combattere la sfortuna con il nostro entusiasmo».
In chiusura, quale saluto vuole tributare ai tifosi biancorossi in attesa dei primi contatti diretti?
«Posso dire che, benché provenga dal nord, mi sento già barlettano al 100%. Mi sento la responsabilità di una squadra e di una città intera. Lavorerò quotidianamente con questa cosa in testa».
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Barletta 
.jpg)




.jpg)
j.jpg)

