
Calcio
Orlandi-Cozza, dalla Reggina alla panchina
Insieme nel team calabrese 2008-2009, domenica avversari in Pisa-Barletta
Barletta - martedì 31 dicembre 2013
Dal rapporto allenatore-capitano nella Reggina di un lustro fa, alla possibile "staffetta"- non realizzata- sulla panchina biancorossa in estate, fino all'incrocio da avversari e colleghi in programma domenica prossima sul terreno dell'"Arena Garibaldi-Romeo Anconetani" di Pisa. Parliamo di Nevio Orlandi e Francesco Cozza: rispettivamente guida tecnica e calciatore di punta della Reggina da marzo 2008 a maggio 2009, con nel mezzo una salvezza insperata, un esonero per l'allenatore di Casalmaggiore (gli subentrò a dicembre Bepi Pillon) e tante gioie sportive e una retrocessione in serie B per l'allora numero 10 amaranto, che il 5 gennaio si ritroveranno da avversari in Pisa-Barletta, sfida valevole per la 18^ giornata del campionato di Prima Divisione Lega Pro, girone B.
Oggi Nevio Orlandi vive un presente complesso, alla ricerca della riconquista della fiducia conquistata in avvio di esperienza in biancorosso: l'allenatore di Casalmaggiore aveva conquistato da marzo a giugno 19 punti in 10 partite, una media quasi da playoff, che aveva regalato la salvezza negli spareggi-playout contro l'Andria. Con il suo 3-5-2, in 900 minuti di gioco, al netto del recupero, la difesa biancorossa era stata battuta solo da Andrea Caturano della Paganese e Anzalone della Carrarese. Numeri che avevano testimoniato una solidità tecnica e mentale ritrovata, effetto di un grande lavoro mentale e fisico attuato dall'allenatore con trascorsi in serie A alla guida della Reggina, arrivato a Barletta dopo 4 anni senza panchina. La stagione in corso offre in dote un presente ben diverso: 11 punti in 17 partite, otto reti all'attivo e un clima "raffreddato" al "Puttilli" sono la cornice delle gare biancorosse.
Francesco Cozza, giovane allenatore (classe 1974) e profondo conoscitore di Gabriele Martino, che lo ha avuto alle dipendenze come calciatore a Reggio Calabria, era stato affiancato al Barletta in estate, quando qualche ombra si era addensata sulla riconferma di Orlandi. Dopo l'annata a Catanzaro, ora riparte da Pisa, in una piazza ambiziosa in cui avrà il compito di rilevare Dino Pagliari, un "guru" dalle parti della Torre Pendente. Ieri amici, oggi colleghi e "nemici" per 90': è Pisa-Barletta, è Cozza-Orlandi. Il secondo è stato maestro del primo, in precedenza da allenatore nelle giovanili della Reggina, poi allenatore in prima squadra. Con la certezza che, comunque vada, a fine gara ci saranno abbracci e strette di mano come quando Orlandi dirigeva dalla panchina e Cozza era il "suo" capitano in campo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Oggi Nevio Orlandi vive un presente complesso, alla ricerca della riconquista della fiducia conquistata in avvio di esperienza in biancorosso: l'allenatore di Casalmaggiore aveva conquistato da marzo a giugno 19 punti in 10 partite, una media quasi da playoff, che aveva regalato la salvezza negli spareggi-playout contro l'Andria. Con il suo 3-5-2, in 900 minuti di gioco, al netto del recupero, la difesa biancorossa era stata battuta solo da Andrea Caturano della Paganese e Anzalone della Carrarese. Numeri che avevano testimoniato una solidità tecnica e mentale ritrovata, effetto di un grande lavoro mentale e fisico attuato dall'allenatore con trascorsi in serie A alla guida della Reggina, arrivato a Barletta dopo 4 anni senza panchina. La stagione in corso offre in dote un presente ben diverso: 11 punti in 17 partite, otto reti all'attivo e un clima "raffreddato" al "Puttilli" sono la cornice delle gare biancorosse.
Francesco Cozza, giovane allenatore (classe 1974) e profondo conoscitore di Gabriele Martino, che lo ha avuto alle dipendenze come calciatore a Reggio Calabria, era stato affiancato al Barletta in estate, quando qualche ombra si era addensata sulla riconferma di Orlandi. Dopo l'annata a Catanzaro, ora riparte da Pisa, in una piazza ambiziosa in cui avrà il compito di rilevare Dino Pagliari, un "guru" dalle parti della Torre Pendente. Ieri amici, oggi colleghi e "nemici" per 90': è Pisa-Barletta, è Cozza-Orlandi. Il secondo è stato maestro del primo, in precedenza da allenatore nelle giovanili della Reggina, poi allenatore in prima squadra. Con la certezza che, comunque vada, a fine gara ci saranno abbracci e strette di mano come quando Orlandi dirigeva dalla panchina e Cozza era il "suo" capitano in campo.
(Twitter: @GuerraLuca88)
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