Marco Sesia
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Calcio

Marco Sesia: «Il mio Barletta? Tutto lotta e sudore»

L'allenatore biancorosso svela le carte a pochi giorni dal ritiro

Vive gli ultimi giorni di vacanza in Francia, ma sente al telefono il presidente Perpignano e il ds Rizzieri "diverse volte al giorno". A pochi giorni dal via alla sua avventura sulla panchina del Barletta Calcio e nel calcio "pro", mister Marco Sesia si prepara a guidare la rosa biancorossa e ai nostri microfoni traccia il bilancio all'alba della stagione sportiva 2014/2015:

Mister Sesia, soddisfatto sin qui degli arrivi? Erano queste le vostre priorità?
«Avevamo degli obiettivi e alcuni li abbiamo raggiunti. Dobbiamo lavorare con attenzione, sul mercato ora ci sono anche richieste esose: dobbiamo lavorare su chi ha voglia di venire a Barletta, chiede stipendi giusti per la categoria e ha le giuste motivazioni».

Gli acquisti sin qui maturati fanno pensare a un 4-3-3 come modulo di riferimento.
«Potrebbe essere quello lo schema-base. Dobbiamo scegliere se sarà un 4-3-3 o un 3-4-3 a seconda delle qualità che dimostreranno soprattutto i giovani. Comunque di certo giocheremo con i tre attaccanti là davanti».

Il presidente Perpignano ha spiegato che ci sono alcuni calciatori della vecchia gestione sotto valutazione: parliamo di Legras, Mantovani, Cicerelli, D'Errico e La Mantia. Resteranno tutti a Barletta?
«Sono giocatori che a me piacciono: chiaramente bisognerà vedere l'evoluzione del discorso tattico e gli altri calciatori, più o meno giovani, che arriveranno. La valutazione definitiva non la farò il 31 agosto, ma molto prima, certo però dopo il ritiro. Credo che comunque orientativamente rimarranno con noi, a meno di movimenti particolari».

Fuori dai piani ci sono invece Maccarone e Branzani?
«Sì, abbiamo fatto delle valutazioni, non rientrano nei piani tecnici, quindi credo che per loro sarà meglio trovarsi un'altra sistemazione».

Ad occhio le necessità della rosa sono ora quelle di un centrale difensivo di piede mancino e di una punta di peso. Murolo, Sembroni, Torregrossa: sono nomi che rispondono al progetto tattico di Sesia?
«L'importante è trovare giocatori che abbiano la voglia e la fame di venire a Barletta e giocarsi un campionato difficile. Questi sono tutti nomi che stanno circolando: vedremo se avremo la forza e la fortuna di prenderli. Bisogna muoversi con i piedi di piombo: devono arrivare giocatori che corrispondano a questo identikit. Non ci interessa partecipare ad aste».

Ci sarà anche Marco Cilli in prova a Cascia?
«E' stato il portiere della nostra "Berretti", lavorerà con noi. Voglio tre portieri: arriverà un secondo giovane, e valuteremo tutti in ritiro».

Farete partite contro selezioni locali prima di affrontare Arezzo e Ascoli in Umbria?
«Credo di no, non credo molto in queste partite. Faremo una partitella tra di noi: vogliamo fare un test amichevole di fine ritiro il 31. Il Benevento, che avevamo contattato, ha declinato, ma cerchiamo un avversario di pari grado. Dall'1 al 3 ci sarà poi il rompete le righe, poi dal 4 lavoreremo a Barletta».

Perpignano ha spiegato che c'è un centrocampista pronto a essere ingaggiato, a patto di superare dei test fisici. Sarà un innesto di esperienza?
«Non posso fare nomi, ma posso dire che non è un giovanissimo. Se si completasse l'arrivo, certamente darebbe sostanza alla mediana: dobbiamo valutare due-tre situazioni».

Venitucci e D'Errico: che ruolo avranno nel 4-3-3?
«Venitucci può fare la mezz'ala sinistra o l'esterno alto, come ha fatto a Foggia nell'ultimo anno. D'Errico può fare anche lui entrambi i ruoli: sono giocatori duttili, che nella mia idea di gioco hanno molta importanza».

Il suo invito ai tifosi biancorossi a sottoscrivere l'abbonamento.
«Io credo che il tifoso debba avere la facoltà di decidere se fare o meno l'abbonamento, senza alcuna pressione: a noi farebbe piacere partire con uno stadio pieno. Barletta regala passione e sensazioni positive da questo punto di vista. Sono stato ultras del Toro quando ero ragazzino: credo che la propria squadra si sostenga a prescindere, e sono sicuro che Barletta e i barlettani ci saranno vicini».

Lei granata, il presidente di fede bianconera. Che anima avrà il Barletta 2014/2015?
In genere si dice che la Juventus sia più "antipatica" ma vincente, e che il Torino rappresenti la lotta e il cuore. Ecco, voglio questo: calciatori orgogliosi di essere a Barletta come lo sono io, e pronti a dare l'anima per questa maglia, sullo stile del "cuore Toro"».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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