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Calcio
ll nuovo Barletta ricomincia da tre
I biancorossi sono partiti con il piede giusto ma guai a volare troppo in alto
Barletta - domenica 31 agosto 2014
13.59
Ricomincio da tre, come molti di voi ricorderanno è il titolo di una bellissima pellicola diretta e interpretata magistralmente dal compianto Massimo Troisi nel 1981. Un film di qualità, proprio come quello visto agli albori di questo Barletta 2014-2015, a cui come titolo si potrebbe dare proprio quello del ciak di Troisi. Ricomincia infatti da tre il Barletta: tre punti conquistati alla prima giornata, tre vittorie ottenute su tre gare ufficiali, vittoria all'esordio conquistata dopo tre stagioni, tre gol fatti su tre gare ufficiali e tre gol firmati dal suo capocannoniere e uomo copertina di questo inizio di stagione, ovvero, Roberto Floriano. Da quanto visto fino a questo momento, gli ingredienti per una bella stagione sembrano esserci tutti, ma, ovviamente, guai a volare troppo in alto, si proceda passo per passo, con spirito e umiltà.
Spirito di squadra, umiltà e...Roberto Floriano
Volendo rimanere nel segno del tre e volendo trovare tre ingredienti decisivi per questo buon inizio di stagione, non facciamo fatica a individuare caratteristiche come lo spirito di squadra, l'umiltà e il tocco di imprevedibilità dato da Roberto Floriano, l'uomo decisivo di tutte le gare ufficiali fin qui disputate dal Barletta. Anche nel match di ieri contro un Messina coriaceo e ordinato è balzato agli occhi come quella biancorossa sia una squadra compatta, unita e umile. Il lavoro instancabile di Fall che da numero 9 aiuta costantemente i centrocampisti, il ricamo instancabile di Venitucci, la corsa e la concretezza di Cortellini, la durezza e la caparbietà di Radi e Stendardo che stanno rendendo più agevole l'inserimento di Regno, la dinamicità di Legras unita all'esperienza di Quadri rendono il collettivo difficile da superare, se poi a questo si unisce la fantasia di Roberto Floriano, il gioco è fatto. L'umiltà e lo spirito di squadra sono caratteristiche senza le quali, mister Sesia non avrebbe mai potuto azzardare un cambio come quello tra Branzani e D'Errico, perchè una squadra senza corsa e senza equilibrio non avrebbe sopportato di trovarsi così sbilanciata. Ed allora, al netto di quanto visto fin ora, la strada da seguire sembra questa e mister Sesia pare averlo capito sin dal primo momento.
Poche occasioni da gol, centrocampo da rivedere
In un quadro sostanzialmente positivo, ovviamente non ci possono non essere note negative o aspetti sui quali migliorare. Anche ieri, come percepito nelle gare di Coppa è emersa una certa difficoltà dei biancorossi nel costruire azioni da gol. Nel primo tempo l'occasione più ghiotta, capitata sui piedi di Legras, è arrivata in ripartenza, ma precedentemente il portiere peloritano Lagomarsini aveva dovuto rispondere solo a tentativi dalla distanza. Il gran lavoro di raccordo dei tre davanti rende più difficoltoso l'ingresso in area di rigore ma con il migliorare della condizione le cose potrebbero andare meglio, fermo restando quella che è la filosofia della squadra, confermata dalle parole del mister a fine partita: «Fall oggi ha giocato a 15 metri dalla porta, ma noi giochiamo di collettivo e l'attaccante deve pressare e fare la fase offensiva. Abbiamo fatto pochi gol ma stiamo aumentando le occasioni e stiamo aumentando la convinzione».
Altro aspetto da rivedere è il lavoro del centrocampo che appare buono in fase di copertura, meno in fase di inserimento, con Branzani che ancora non convince e con Quadri che sopperisce con l'esperienza a una non eccelsa dinamicità. Migliore è stato fino a questo momento l'apporto di Legras e molto, in termini di corsa ci si attende dall'innesto di De Rose, che già ieri sera ha lasciato intravedere quelle che sono le proprie qualità.
Testa al derby, con un occhio alla chiusura del mercato
Archiviato brillantemente l'esordio in campionato l'attenzione si sposta su quello che sarà il secondo impegno, con il calendario che riserva subito una sfida ad alto contenuto emotivo quale è il derby con il Lecce. I biancorossi ci arrivano carichi e consapevoli delle proprie capacità, con alle spalle un ambiente che si sta finalmente liberando degli spettri degli anni passati ed è pronto a seguire con passione i propri beniamini. Sono ancora una volta le parole dell'allenatore biancorosso a rendere chiara l'idea di quanto sta accadendo: «Quel 7 agosto in piazza (giorno della presentazione in piazza Caduti ndr) si è creata un'alchimia speciale, i risultati ci stanno aiutando e l'ambiente è entusiasta, tutto questo non può che essere positivo». Prima di arrivare alla sfida con i salentini però, ci sarà da prestare un po' di attenzione alla chiusura del calciomercato che potrebbe riservare ancora qualche movimento in casa biancorossa, soprattutto in uscita. I nomi caldi da questo punto di vista sono sempre quelli di Maccarone (direzione Torres) e Mantovani (conteso da diverse squadre di Lega Pro). Per quel che riguarda invece i movimenti in entrata, non dovrebbero esserci grosse sorprese, e ci si dovrebbe limitare all'innesto di un terzino destro. Pure boutade appaiono invece quelle relative ai ritorni di Schetter e Franchini.
Spirito di squadra, umiltà e...Roberto Floriano
Volendo rimanere nel segno del tre e volendo trovare tre ingredienti decisivi per questo buon inizio di stagione, non facciamo fatica a individuare caratteristiche come lo spirito di squadra, l'umiltà e il tocco di imprevedibilità dato da Roberto Floriano, l'uomo decisivo di tutte le gare ufficiali fin qui disputate dal Barletta. Anche nel match di ieri contro un Messina coriaceo e ordinato è balzato agli occhi come quella biancorossa sia una squadra compatta, unita e umile. Il lavoro instancabile di Fall che da numero 9 aiuta costantemente i centrocampisti, il ricamo instancabile di Venitucci, la corsa e la concretezza di Cortellini, la durezza e la caparbietà di Radi e Stendardo che stanno rendendo più agevole l'inserimento di Regno, la dinamicità di Legras unita all'esperienza di Quadri rendono il collettivo difficile da superare, se poi a questo si unisce la fantasia di Roberto Floriano, il gioco è fatto. L'umiltà e lo spirito di squadra sono caratteristiche senza le quali, mister Sesia non avrebbe mai potuto azzardare un cambio come quello tra Branzani e D'Errico, perchè una squadra senza corsa e senza equilibrio non avrebbe sopportato di trovarsi così sbilanciata. Ed allora, al netto di quanto visto fin ora, la strada da seguire sembra questa e mister Sesia pare averlo capito sin dal primo momento.
Poche occasioni da gol, centrocampo da rivedere
In un quadro sostanzialmente positivo, ovviamente non ci possono non essere note negative o aspetti sui quali migliorare. Anche ieri, come percepito nelle gare di Coppa è emersa una certa difficoltà dei biancorossi nel costruire azioni da gol. Nel primo tempo l'occasione più ghiotta, capitata sui piedi di Legras, è arrivata in ripartenza, ma precedentemente il portiere peloritano Lagomarsini aveva dovuto rispondere solo a tentativi dalla distanza. Il gran lavoro di raccordo dei tre davanti rende più difficoltoso l'ingresso in area di rigore ma con il migliorare della condizione le cose potrebbero andare meglio, fermo restando quella che è la filosofia della squadra, confermata dalle parole del mister a fine partita: «Fall oggi ha giocato a 15 metri dalla porta, ma noi giochiamo di collettivo e l'attaccante deve pressare e fare la fase offensiva. Abbiamo fatto pochi gol ma stiamo aumentando le occasioni e stiamo aumentando la convinzione».
Altro aspetto da rivedere è il lavoro del centrocampo che appare buono in fase di copertura, meno in fase di inserimento, con Branzani che ancora non convince e con Quadri che sopperisce con l'esperienza a una non eccelsa dinamicità. Migliore è stato fino a questo momento l'apporto di Legras e molto, in termini di corsa ci si attende dall'innesto di De Rose, che già ieri sera ha lasciato intravedere quelle che sono le proprie qualità.
Testa al derby, con un occhio alla chiusura del mercato
Archiviato brillantemente l'esordio in campionato l'attenzione si sposta su quello che sarà il secondo impegno, con il calendario che riserva subito una sfida ad alto contenuto emotivo quale è il derby con il Lecce. I biancorossi ci arrivano carichi e consapevoli delle proprie capacità, con alle spalle un ambiente che si sta finalmente liberando degli spettri degli anni passati ed è pronto a seguire con passione i propri beniamini. Sono ancora una volta le parole dell'allenatore biancorosso a rendere chiara l'idea di quanto sta accadendo: «Quel 7 agosto in piazza (giorno della presentazione in piazza Caduti ndr) si è creata un'alchimia speciale, i risultati ci stanno aiutando e l'ambiente è entusiasta, tutto questo non può che essere positivo». Prima di arrivare alla sfida con i salentini però, ci sarà da prestare un po' di attenzione alla chiusura del calciomercato che potrebbe riservare ancora qualche movimento in casa biancorossa, soprattutto in uscita. I nomi caldi da questo punto di vista sono sempre quelli di Maccarone (direzione Torres) e Mantovani (conteso da diverse squadre di Lega Pro). Per quel che riguarda invece i movimenti in entrata, non dovrebbero esserci grosse sorprese, e ci si dovrebbe limitare all'innesto di un terzino destro. Pure boutade appaiono invece quelle relative ai ritorni di Schetter e Franchini.

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