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Calcio
Lega Pro, la polemica sugli under parte dal web
I calciatori senza contratto in rivolta su Facebook contro Macalli e le sue “innovazioni”
Barletta - lunedì 5 agosto 2013
0.55
"Mario Macalli da più di un decennio è alla guida della Lega Pro e sta distruggendo i valori primari del gioco del calcio. E' arrivato il momento di dire basta, è arrivato il momento delle sue dimissioni." Questo il messaggio che appare nelle informazioni del gruppo "25 agosto, dimissioni di Macalli per tutelare il calcio e la meritocrazia".
Il "presidentissimo" della Lega Pro, salvo sorprese dell'ultima ora, ha così deciso di eliminare definitivamente la regola degli under obbligatori da schierare sul rettangolo di gioco, in favore di un altro dettame che impone agli allenatori di Prima e Seconda Divisione di scendere in campo con una calcolatrice. Una regola folle, folle e senza senso come tutti i concetti che negli anni Macalli & Co hanno portato nella terza serie nazionale: questo è il pensiero di gran parte degli appassionati delle serie "minori" del calcio italiano. L'idea sembra non essere vista di buon occhio anche da Damiano Tommasi, presidente AIC, che in una recente intervista ha dichiarato: «Ci avevano promesso di abolire la regola degli under ed invece ne hanno pensata una che peggiora la situazione dei calciatori esperti e abbassa ulteriormente il livello tecnico dei campionati, già parzialmente svuotati di contenuti per l'assenza di retrocessioni. Penseremo a criteri che non rendano il campionato un torneo da bar».
Abbiamo voluto vederci chiaro in questa situazione, e per questo abbiamo contattato telefonicamente Alì Lolli, ideatore di questo gruppo nato su un famoso social network, che ai nostri microfoni ha dichiarato: «Siamo qui a Coverciano con gli altri disoccupati e l'idea è partita proprio da qui. Al momento ci manteniamo attivi su più fronti: svolgiamo il corso di allenatori e allo stesso tempo ci alleniamo in attesa di trovare sistemazione. Dopo aver organizzato un incontro con l'AIC, abbiamo discusso circa l'introduzione di questa nuova regola dell'età media. L'AIC ci ha proposto di scioperare, anche se tutto questo potrebbe non bastare. Così abbiamo deciso di proporre qualcosa di diverso per cercare di far ricadere un po' di attenzione su questa particolare tematica. Ci sono tanti ragazzi, fra cui anche io, che hanno deciso per scelta personale di smettere di giocare a calcio, ma attendiamo e vediamo l'evolversi della situazione. Il calcio è stato da sempre uno sport dove la meritocrazia ha fatto sempre la differenza, quindi noi vediamo questa scelta come una sorta di discriminazione nei confronti di chi non può essere più classificato come under. Questa è una legge controproducente, non solo per chi ha raggiunto una certa età , ma anche per i giovani calciatori: la maturazione calcistica può arrivare verso i 26-27 anni e con queste regole rischi davvero di bruciarti. Se hai un giocatore di esperienza a fianco o se hai comunque una crescita graduale durante l'anno, l'impatto dal calcio giovanile a quello senior dovrebbe risultare meno traumatico».
Tornando alla questione dell' unione virtuale, Lolli afferma: «Il gruppo nato su Facebook è aperto a nuove idee e non ci sono frasi forti o discorsi distruttivi. Ci sono tanti ex calciatori, giocatori ancora in attività che ci stanno dando tanti consigli e espongono nuove iniziative da proporre all'AIC. Ci saranno nuovi incontri con l'AIC. Una loro delegazione verrà proprio a Coverciano e troveremo il modo per farci ascoltare anche in Lega».
In giornata, oltre alle dichiarazioni di Alex Calderoni e il comunicato stampa dell'Arzanese, sono arrivati sul gruppo gli sfoghi di Fabrizio Di Bella, Romano Tozzi Borsoi, Antonio Giulio Picci e tanti altri. La notizia sta facendo il giro del web, auspichiamo per Lolli e compagni un lieto fine degno di una qualsiasi favola.
Il "presidentissimo" della Lega Pro, salvo sorprese dell'ultima ora, ha così deciso di eliminare definitivamente la regola degli under obbligatori da schierare sul rettangolo di gioco, in favore di un altro dettame che impone agli allenatori di Prima e Seconda Divisione di scendere in campo con una calcolatrice. Una regola folle, folle e senza senso come tutti i concetti che negli anni Macalli & Co hanno portato nella terza serie nazionale: questo è il pensiero di gran parte degli appassionati delle serie "minori" del calcio italiano. L'idea sembra non essere vista di buon occhio anche da Damiano Tommasi, presidente AIC, che in una recente intervista ha dichiarato: «Ci avevano promesso di abolire la regola degli under ed invece ne hanno pensata una che peggiora la situazione dei calciatori esperti e abbassa ulteriormente il livello tecnico dei campionati, già parzialmente svuotati di contenuti per l'assenza di retrocessioni. Penseremo a criteri che non rendano il campionato un torneo da bar».
Abbiamo voluto vederci chiaro in questa situazione, e per questo abbiamo contattato telefonicamente Alì Lolli, ideatore di questo gruppo nato su un famoso social network, che ai nostri microfoni ha dichiarato: «Siamo qui a Coverciano con gli altri disoccupati e l'idea è partita proprio da qui. Al momento ci manteniamo attivi su più fronti: svolgiamo il corso di allenatori e allo stesso tempo ci alleniamo in attesa di trovare sistemazione. Dopo aver organizzato un incontro con l'AIC, abbiamo discusso circa l'introduzione di questa nuova regola dell'età media. L'AIC ci ha proposto di scioperare, anche se tutto questo potrebbe non bastare. Così abbiamo deciso di proporre qualcosa di diverso per cercare di far ricadere un po' di attenzione su questa particolare tematica. Ci sono tanti ragazzi, fra cui anche io, che hanno deciso per scelta personale di smettere di giocare a calcio, ma attendiamo e vediamo l'evolversi della situazione. Il calcio è stato da sempre uno sport dove la meritocrazia ha fatto sempre la differenza, quindi noi vediamo questa scelta come una sorta di discriminazione nei confronti di chi non può essere più classificato come under. Questa è una legge controproducente, non solo per chi ha raggiunto una certa età , ma anche per i giovani calciatori: la maturazione calcistica può arrivare verso i 26-27 anni e con queste regole rischi davvero di bruciarti. Se hai un giocatore di esperienza a fianco o se hai comunque una crescita graduale durante l'anno, l'impatto dal calcio giovanile a quello senior dovrebbe risultare meno traumatico».
Tornando alla questione dell' unione virtuale, Lolli afferma: «Il gruppo nato su Facebook è aperto a nuove idee e non ci sono frasi forti o discorsi distruttivi. Ci sono tanti ex calciatori, giocatori ancora in attività che ci stanno dando tanti consigli e espongono nuove iniziative da proporre all'AIC. Ci saranno nuovi incontri con l'AIC. Una loro delegazione verrà proprio a Coverciano e troveremo il modo per farci ascoltare anche in Lega».
In giornata, oltre alle dichiarazioni di Alex Calderoni e il comunicato stampa dell'Arzanese, sono arrivati sul gruppo gli sfoghi di Fabrizio Di Bella, Romano Tozzi Borsoi, Antonio Giulio Picci e tanti altri. La notizia sta facendo il giro del web, auspichiamo per Lolli e compagni un lieto fine degno di una qualsiasi favola.
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