Emma Daddato
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La barlettana Emma Daddato campionessa regionale di lancio del martello

Ha conquistato il primo posto nei Campionati Regionali Assoluti

"Iniziare all'età di 22 anni non è semplice, perché si compete con persone con tanta esperienza e far conciliare il lavoro, la casa e la vita privata con sei allenamenti settimanali richiede davvero tanta passione, impegno e costanza". Lanciatrice del martello, Emma Daddato è la dimostrazione che tutti i sacrifici vengono sempre ripagati se si crede davvero negli obiettivi che la nostra mente si prefigge, e soprattutto se si inseguono le passioni più fervide.

La sua recente vittoria ai Campionati Regionali Assoluti non è passata di certo inosservata. Un record personale di 50,10 metri, che le è valso il primo posto sul podio. In una precedente gara ha effettuato un lancio di 48,85 metri, il biglietto di entrata al Challenge di Modena che si terrà nei giorni 8-9 luglio.

Intervistiamo Emma che, nonostante l'emozione, ha saputo offrici spunti interessanti e parole piene di passione per la sua disciplina.

Prima di entrare nel merito della tua recente vittoria ai Campionati Regionali Assoluti, sarebbe interessante ripercorrere con te il percorso che ti ha portata al raggiungimento di questo obiettivo. Com'è iniziata la tua passione per l'atletica? Raccontaci la tua esperienza.
"La mia passione per l'atletica è nata grazie alla mia migliore amica Deborah, ai tempi vice campionessa italiana di getto del peso. Mi ha fatto conoscere l'atletica e, in particolare, la specialità dei lanci. Un giorno decisi di andare con lei e mi innamorai del movimento e dell'energia che trasmetteva il lancio del martello e dissi "se dovessi iniziare atletica vorrei fare proprio quello!". Da lì sono passati 11 anni di allenamenti intensi e anche un po' folli, che mi stanno facendo capire che realmente ne è valsa la pena".

Qual è secondo te la parte più difficile della tua disciplina?
"Per lanciare il martello ci vuole molta coordinazione ed è infatti la parte più complicata in questa disciplina. Bisogna imparare a gestire il movimento dalla parte superiore del corpo che avvia il martello, coordinando la parte inferiore per velocizzare il gesto e questo tutto in pochissimi secondi. Per non parlare della preparazione in palestra che ci permette di raggiungere la giusta forza per lanciare e, soprattutto, per non farci male in allenamento".
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Che consiglio vorresti dare ai giovani ragazzi che, mossi dalla tua stessa passione, decidono di avvicinarsi al mondo dell'atletica?
"Consiglio a tutti gli atleti di coltivare questa passione nonostante tutto, perché alla fine le soddisfazioni che ne derivano ti riempiono di orgoglio. L'atletica è uno sport che racchiude tante discipline e tra i più completi a livello di formazione. So che per molti è difficile, perché purtroppo non ci sono molte strutture in cui possiamo allenarci. Noi lanciatori siamo i primi a non avere la possibilità di utilizzare il campo. Se sono riuscita a raggiungere questo obiettivo è grazie alla passione del mio allenatore Gaetano Dipace, che ha deciso di finanziare personalmente la costruzione di un posto per farci lanciare in sicurezza".

Come ti senti in vista della tua prossima sfida, questa volta a livello nazionale, il Challenge di Modena?
"Ora mi aspetta il Challenge a Modena, una gara di qualificazione per i Campionati Italiani Assoluti che per la prima volta saranno a Molfetta. Ammetto di essere molto emozionata, perché è la mia prima gara, dopo 10 anni di duro lavoro, a livello nazionale. Il livello delle altre ragazze è molto alto, quindi il mio obiettivo sarà principalmente quello di fare la mia migliore prestazione".

Determinazione e passione sono le parole chiave che contraddistinguono la nostra Emma, che affronterà il prossimo passo con la consapevolezza che la miglior vittoria è quella della soddisfazione personale. Soddisfazione che deriva dal sapere di aver fatto tutto il possibile per dare il meglio di sé stessi. Siamo pronti a sostenerla in questa competizione, sapendo che, comunque andrà, saprà rappresentare al meglio la nostra città.
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