Savino Daleno
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"L'angolo del capitano": Savino Daleno commenta la sconfitta del Barletta a L'Aquila

«Siamo tornati indietro ad un mese fa, siamo tornati a non sudare la maglia»

Tornano gli editoriali di Barlettalife.it dedicati al calcio. Per questa stagione sono stati confermati i due editorialisti per eccezione. Dopo l'avvocato Francesco Sfrecola, ex presidente biancorosso e legato a doppio filo al recente passato del sodalizio di via Vittorio Veneto, l'altro nome di spicco è quello di Savino Daleno, vecchia bandiera biancorossa, da sempre legato alle sorti del club biancorosso. Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso. Sulle colonne virtuali di Barlettalife.it torna l'appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". A partire dal primo impegno di campionato,Savino Daleno commenta le vicende di casa-Barletta. Quest'oggi l'esperto centrocampista commenta la sconfitta rimediata dai biancorossi al "Fattori" di L'Aquila:

«Siamo tornati al passato, a prima della partita contro il Frosinone, quando non si lottava, non si sudava la maglia. Vedere il secondo gol de L'Aquila è un po' raccontare tutta la partita del Barletta: non può un giocatore di serie C saltare quasi tutti gli avversari e mettere la palla in rete. È stata una situazione assurda, sinceramente non capisco come non si faccia fallo in una situazione del genere. Dicono che fa parte della crescita del gruppo, e bisogna prenderne atto, visto che queste sono le giustificazioni alle prove dei ragazzi. Domenica al "Fattori" è stato sbagliato il quarto rigore su cinque. Calciare un rigore fa parte della personalità, dell'intraprendenza e dell'esperienza di un giocatore, però non li sbaglia solo chi non li tira. C'è da prendere atto che almeno D'Errico si prende la responsabilità di tirarli, ma forse anche questo fa parte della crescita. Dobbiamo prenderla da questo punto di vista, questa volta mi va di essere un po' sarcastico. In ogni caso, anche se avessimo accorciato le distanze su calcio di rigore, credo che la partita non sarebbe cambiata – nonostante il mister la pensi diversamente-, perché non si può concedere sempre due gol per cominciare a giocare, come è già successo a Benevento e a Salerno. Se una squadra ha carattere e personalità, gioca la partita, anche in trasferta, sin dal primo minuto, difficilmente sinora il Barletta in questa stagione ha avuto questo approccio».

«In trasferta le difficoltà del Barletta aumentano, ma anche questo fa parte della personalità di un giocatore. Ho sempre ribadito che i campionati si vincono fuori casa, e non in casa: giocare davanti al proprio pubblico è sin troppo facile. Le partite difficili si vincono fuori casa. Se poi ci aggiungiamo che il Barletta è una squadra normalissima, la dice tutta: non riusciamo a fare gol in casa, figuriamoci fuori. Abbiamo solo dodici gol all'attivo in tutto il campionato, e questo è tutto dire. Di sicuro la forza del Barletta non è l'attacco, anche se – purtroppo – le carenze del Barletta si vedono in tutti i ruoli. Avevamo avuto qualche speranza con le ultime prestazioni, ma domenica abbiamo nuovamente intravisto il fondo. Domenica è rientrato in campo Guglielmi, ma ancora una volta non ha convinto. Oltretutto, il ragazzo è stato gestito male in questa settimana, perché è stato in nazionale fino a giovedì, è tornato ed ha dovuto affrontare un nuovo viaggio per L'Aquila. Sicuramente dal punto di vista fisico era stremato, e in effetti questo infortunio dice che è così: il ragazzo non era in condizione di giocare, ed è stato sostituito all'intervallo. Ora, speriamo che non sia niente di grave, che possa smaltire in breve tempo in modo da poter essere disponibile già dalla prossima partita».

«Domenica il Barletta ospita la Paganese. È una partita da vincere a tutti i costi, i tre punti sono il risultato minimo per dare una piccola gioia ai tifosi e alla dirigenza. Tra l'altro sarebbe addirittura ridicolo perdere contro una squadra che quest'anno ha speso zero in sede di mercato. Tra l'altro ho saputo che i tifosi presenti a L'Aquila a fine partita hanno contestato il Barletta, e quando arriva una contestazione, il giocatore dovrebbe essere toccato nell'orgoglio. Da tifoso mi aspetto una partita convincente, in cui si lotti su ogni palla come non si è mai fatto. A campo inverso, avremmo trovato un bel po' di fuoco sul terreno di gioco. Noi giochiamo al "Puttilli", sono sicuro che il Barletta tirerà fuori una buona prestazione, almeno questa è la mia speranza».

[Savino Daleno]
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