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Calcio
"L'angolo del capitano": Savino Daleno commenta la prima vittoria casalinga del Barletta
«Finalmente i 3 punti, ma la vittoria non nasconda i limiti di squadra e società»
Barletta - martedì 14 gennaio 2014
10.54
Tornano gli editoriali di Barlettalife.it dedicati al calcio. Per questa stagione sono stati confermati i due editorialisti per eccezione. Dopo l'avvocato Francesco Sfrecola, ex presidente biancorosso e legato a doppio filo al recente passato del sodalizio di via Vittorio Veneto, l'altro nome di spicco è quello di Savino Daleno, vecchia bandiera biancorossa, da sempre legato alle sorti del club biancorosso. Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso. Sulle colonne virtuali di Barlettalife.it torna l'appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". A partire dal primo impegno di campionato,Savino Daleno commenta le vicende di casa-Barletta. Quest'oggi l'esperto centrocampista commenta la prima vittoria stagionale dei biancorossi davanti al pubblico amico. Una vittoria che mancava da oltre 7 mesi, ed è per questo che bisogna rimanere con i piedi per terra, come afferma lo stesso Daleno:
«Finalmente è arrivata la vittoria casalinga. Era da tanto che aspettavamo, in pratica non vincevamo al "Puttilli" dalla vittoria del playout contro l'Andria. Dopo quasi 7 mesi abbiamo conquistato questi 3 punti. Per quel che riguarda la qualità del gioco, è meglio andare avanti, perché comunque non dobbiamo aspettarci granché. È già importante la vittoria, che può servire a far crescere un po' di autostima in questi ragazzi. La vittoria non nasconde, però, i limiti del Barletta. Dobbiamo prendere per buono solo i 3 punti che derivano dalla vittoria. La mancanza di una prima punta è evidente, ed è sotto gli occhi di tutti. Ripetiamo da tempo anche che non abbiamo grande personalità. Però ieri era importante sbloccarci, era importante gioire per la prima volta in casa. Per il resto, ne parleremo nelle prossime partite. Questi tre punti portano un pizzico di serenità in più, almeno a noi tifosi. Non dobbiamo però scadere in facili entusiasmi, visto che la vittoria è arrivata contro una squadra con tanti problemi come l'Ascoli».
«Domenica ha esordito in campo il difensore Guglielmi. Ad un classe 1998 si può anche permettere di sbagliare qualche palla. Sinceramente, non mi aspettavo da lui una prestazione così. Invece, il ragazzo ha risposto "presente" alla prima da titolare, si è fatto trovare pronto e ha giocato al meglio le sue chances. Sicuramente un ragazzo del '98 ha grandissimi margini di miglioramento. Deve lavorare e non sentirsi arrivato, perché è solo il primo passo di quella che potrebbe essere una carriera importante. Deve restare, però, con i piedi per terra, gli deve servire da lezione l'esempio di Cicerelli che in questo momento sembra smarrito».
«Per quel che riguarda la situazione che gravita attorno al Barletta, trovo quanto meno assurdo che la stampa sia il tirapiedi della squadra. Non può un giornalista, oltretutto di Barletta, tirare i piedi alla propria squadra. Inoltre, se il Barletta va bene, il giornalista lavora di più: mi sembra un grande controsenso. Secondo me queste dicerie non fanno bene a chi le dice, visto che si va in campo senza sentire quello che pensa la gente. Poi i giudizi, è normale, vengono anche in base ai risultati: se fai bene, arrivano gli applausi, se fai male devi accettare fischi è critiche. È il gioco delle parti, altrimenti si parlerebbe di teatro. Per quel che concerne la situazione della società, c'è bisogno di fare chiarezza, c'è bisogno di farla quanto prima possibile, dire quel che sarà del Barletta Calcio. Mi auguro anche di vedere nuovamente il presidente Tatò allo stadio, anche perché a lui personalmente non è mai stata rivolta una vera e propria contestazione. La gente gli riconosce di aver fatto tanti sacrifici per portare avanti questa squadra, ma adesso è arrivato il momento di palesare le reali intenzioni, di dire a tutti cosa ne sarà del Barletta. Mi auguro che lo faccia quanto prima, in modo tale che possa tornare un po' di serenità, anche se così la vedo difficile, perché la gente ha puntato il direttore Martino, e indipendentemente dalle operazioni che andrà o meno a chiudere, c'è molto scetticismo sull'operato del direttore».
«Quando dico che bisogna fare chiarezza, intendo dire che bisogna fare chiarezza sotto tutti i punti di vista, sia tecnici che societari. Spero che si chiarisca anche la situazione di Allegretti, perché un giocatore con tanta esperienza non merita di essere trattato in questo modo, oltretutto un giocatore che l'anno scorso ha dato tanto alla causa biancorossa e quest'anno è stato raramente a disposizione. Se proprio deve chiudersi l'esperienza di Allegretti a Barletta, che lo si faccia nel miglior modo possibile, in modo tale che la gente possa ricordare Riccardo come un calciatore importante. A me da fastidio vedere un calciatore che viene trattato in questo modo. Non conosco i motivi precisi, ma mi auguro che si arrivi ad una conclusione di questa faccenda, positiva o negativa che sia, visto che così non si può andare avanti. Tutti vogliono sapere quale sarà il futuro del Barletta, credo che sia giusto così».
«Per quel che riguarda le scelte di mercato, nutro più speranze nel recupero di La Mantia, che non nell'arrivo di un ragazzo del 1994, a meno che non sia Berardi del Sassuolo. Spero che La Mantia si riprenda presto e che sia lui il nuovo acquisto del Barletta: abbiamo bisogno di un calciatore con una grossa fisicità, visto che ultimamente perdiamo palla lì davanti con estrema facilità, e di ciò ne risente il gioco di tutta la squadra, nonostante manchi anche un po' di qualità nella costruzione delle azioni. Dunque, credo più in La Mantia che nelle qualità di Mazzotta, anche se non lo conosco. Spero che arrivi con tanto entusiasmo, perché arrivare in una piazza come Barletta e in una categoria come la Prima Divisione deve far venire l'entusiasmo a tutti. Semmai dovessero arrivare nuovi innesti, spero che chiunque venga a Barletta indossi la maglia con orgoglio e metta in condizione la squadra di togliersi qualche soddisfazione».
«Il Prato, come il Pontedera, è una delle squadre sorpresa del campionato, perché ormai la classifica si sta definendo, e lì su manca solo la Salernitana. Il Prato, che andiamo ad affrontare domenica prossima, all'andata ci ha umiliati dal punto di vista del gioco, e noi rispetto a quella gara ci siamo anche indeboliti. Comunque, forti della vittoria casalinga e sperando che il morale sia più alto, speriamo di poter disputare una gara dignitosa, almeno per portare a casa un risultato positivo, visto che poi ci attendono impegni contro squadroni e impegni quasi proibitivi».
[Savino Daleno]
«Finalmente è arrivata la vittoria casalinga. Era da tanto che aspettavamo, in pratica non vincevamo al "Puttilli" dalla vittoria del playout contro l'Andria. Dopo quasi 7 mesi abbiamo conquistato questi 3 punti. Per quel che riguarda la qualità del gioco, è meglio andare avanti, perché comunque non dobbiamo aspettarci granché. È già importante la vittoria, che può servire a far crescere un po' di autostima in questi ragazzi. La vittoria non nasconde, però, i limiti del Barletta. Dobbiamo prendere per buono solo i 3 punti che derivano dalla vittoria. La mancanza di una prima punta è evidente, ed è sotto gli occhi di tutti. Ripetiamo da tempo anche che non abbiamo grande personalità. Però ieri era importante sbloccarci, era importante gioire per la prima volta in casa. Per il resto, ne parleremo nelle prossime partite. Questi tre punti portano un pizzico di serenità in più, almeno a noi tifosi. Non dobbiamo però scadere in facili entusiasmi, visto che la vittoria è arrivata contro una squadra con tanti problemi come l'Ascoli».
«Domenica ha esordito in campo il difensore Guglielmi. Ad un classe 1998 si può anche permettere di sbagliare qualche palla. Sinceramente, non mi aspettavo da lui una prestazione così. Invece, il ragazzo ha risposto "presente" alla prima da titolare, si è fatto trovare pronto e ha giocato al meglio le sue chances. Sicuramente un ragazzo del '98 ha grandissimi margini di miglioramento. Deve lavorare e non sentirsi arrivato, perché è solo il primo passo di quella che potrebbe essere una carriera importante. Deve restare, però, con i piedi per terra, gli deve servire da lezione l'esempio di Cicerelli che in questo momento sembra smarrito».
«Per quel che riguarda la situazione che gravita attorno al Barletta, trovo quanto meno assurdo che la stampa sia il tirapiedi della squadra. Non può un giornalista, oltretutto di Barletta, tirare i piedi alla propria squadra. Inoltre, se il Barletta va bene, il giornalista lavora di più: mi sembra un grande controsenso. Secondo me queste dicerie non fanno bene a chi le dice, visto che si va in campo senza sentire quello che pensa la gente. Poi i giudizi, è normale, vengono anche in base ai risultati: se fai bene, arrivano gli applausi, se fai male devi accettare fischi è critiche. È il gioco delle parti, altrimenti si parlerebbe di teatro. Per quel che concerne la situazione della società, c'è bisogno di fare chiarezza, c'è bisogno di farla quanto prima possibile, dire quel che sarà del Barletta Calcio. Mi auguro anche di vedere nuovamente il presidente Tatò allo stadio, anche perché a lui personalmente non è mai stata rivolta una vera e propria contestazione. La gente gli riconosce di aver fatto tanti sacrifici per portare avanti questa squadra, ma adesso è arrivato il momento di palesare le reali intenzioni, di dire a tutti cosa ne sarà del Barletta. Mi auguro che lo faccia quanto prima, in modo tale che possa tornare un po' di serenità, anche se così la vedo difficile, perché la gente ha puntato il direttore Martino, e indipendentemente dalle operazioni che andrà o meno a chiudere, c'è molto scetticismo sull'operato del direttore».
«Quando dico che bisogna fare chiarezza, intendo dire che bisogna fare chiarezza sotto tutti i punti di vista, sia tecnici che societari. Spero che si chiarisca anche la situazione di Allegretti, perché un giocatore con tanta esperienza non merita di essere trattato in questo modo, oltretutto un giocatore che l'anno scorso ha dato tanto alla causa biancorossa e quest'anno è stato raramente a disposizione. Se proprio deve chiudersi l'esperienza di Allegretti a Barletta, che lo si faccia nel miglior modo possibile, in modo tale che la gente possa ricordare Riccardo come un calciatore importante. A me da fastidio vedere un calciatore che viene trattato in questo modo. Non conosco i motivi precisi, ma mi auguro che si arrivi ad una conclusione di questa faccenda, positiva o negativa che sia, visto che così non si può andare avanti. Tutti vogliono sapere quale sarà il futuro del Barletta, credo che sia giusto così».
«Per quel che riguarda le scelte di mercato, nutro più speranze nel recupero di La Mantia, che non nell'arrivo di un ragazzo del 1994, a meno che non sia Berardi del Sassuolo. Spero che La Mantia si riprenda presto e che sia lui il nuovo acquisto del Barletta: abbiamo bisogno di un calciatore con una grossa fisicità, visto che ultimamente perdiamo palla lì davanti con estrema facilità, e di ciò ne risente il gioco di tutta la squadra, nonostante manchi anche un po' di qualità nella costruzione delle azioni. Dunque, credo più in La Mantia che nelle qualità di Mazzotta, anche se non lo conosco. Spero che arrivi con tanto entusiasmo, perché arrivare in una piazza come Barletta e in una categoria come la Prima Divisione deve far venire l'entusiasmo a tutti. Semmai dovessero arrivare nuovi innesti, spero che chiunque venga a Barletta indossi la maglia con orgoglio e metta in condizione la squadra di togliersi qualche soddisfazione».
«Il Prato, come il Pontedera, è una delle squadre sorpresa del campionato, perché ormai la classifica si sta definendo, e lì su manca solo la Salernitana. Il Prato, che andiamo ad affrontare domenica prossima, all'andata ci ha umiliati dal punto di vista del gioco, e noi rispetto a quella gara ci siamo anche indeboliti. Comunque, forti della vittoria casalinga e sperando che il morale sia più alto, speriamo di poter disputare una gara dignitosa, almeno per portare a casa un risultato positivo, visto che poi ci attendono impegni contro squadroni e impegni quasi proibitivi».
[Savino Daleno]
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