Savino Daleno
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Calcio

"L'angolo del capitano", puntata numero 22: Savino Daleno commenta Barletta-Frosinone

La vecchia bandiera biancorossa analizza il buon pareggio ottenuto contro i ciociari

E' composto da volti "storici" del Barletta Calcio il gruppo di editorialisti sportivi di Barlettalife.it. Oltre all'ex presidente Francesco Sfrecola, al quale è affidato il commento sul pre-partita di ogni match del sodalizio di via Vittorio Veneto, oggi, come si verifica da settimane e per tutti i post partita fino al termine del campionato, tocca ad un ex-capitano storico della formazione biancorossa, Savino Daleno. Molto legato all'ambiente biancorosso, Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso; quest'estate si era anche allenato con il club, prima di firmare con il Terlizzi, formazione di Eccellenza. Ora sulle colonne virtuali di Barlettalife.it esiste un appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". Un commento che prosegue in un momento complicato, nel quale al calciatore nato 38 anni fa a Barletta è contestato un tentativo di illecito sportivo, poi fallito, messo in atto durante l'esperienza a Matera (Viribus Unitis-Irsinese Matera 0-0), che ha portato alla squalifica per 3 anni di Daleno e a 2 punti di penalizzazione per il club lucano. In attesa che la giustizia completi il suo corso passando per il TNAS, Daleno commenta sulle nostre colonne il buon pareggio ottenuto dagli uomini del neo tecnico Nevio Orlandi contro il Frosinone:

«Quello raccolto contro il Frosinone è un buon pareggio tra virgolette. Ci si aspettava una vittoria dopo una settimana di ritiro, dopo il cambio d'allenatore. Credevo di vedere una squadra più viva dal punto di vista dell'agonismo. Però diciamo anche che contro il Frosinone un pareggio ci può stare. Il problema del Barletta è sempre lì davanti. Prima forse si creava anche qualche occasione in più, adesso con questo atteggiamento rischiamo sicuramente molto meno, ma di conseguenza raramente riusciamo a renderci pericolosi, se non con qualche ripartenza di Simoncelli. La partita ha esaltato le buone difese delle due formazioni. Il bicchiere del Barletta è però mezzo pieno: sicuramente si è vista una difesa più solida. Mai come ieri il Barletta ha rischiato così poco, non ha subito ripartenze e ha concesso davvero poco agli avversari, e parliamo di un attacco che fino a qualche anno fa stava in serie B. Abbiamo concesso poco, e questo è un dato di fatto. Il problema è che abbiamo creato pochissimo, ad eccezione di qualche punizione di Allegretti. Il problema è che con i pareggi non si va tanto lontano, vista la classifica. Però se siamo qui a recriminare, non si va avanti. Prendiamo questo pareggio come un risultato utile e guardiamo con fiducia al derby di Andria».

«È un peccato non aver potuto disporre di Simoncelli per gran parte del campionato. Sono scelte societarie, loro conoscono meglio di me i problemi che ci sono stati, però credo che Daniele sia una ragazzo troppo importante per questa squadra, se non altro per il fatto che è da tempo qui a Barletta, sa quel che vale la maglia biancorossa. Daniele è un giocatore predisposto anche al sacrificio, non per niente è uscito con i crampi, distrutto, anche perché non giocava da tanto tempo. Daniele ha anche il cambio di passo, e soprattutto in trasferta ci può dare qualcosa in più per scardinare le difese avversarie in ripartenza. Sicuramente, abbiamo guadagnato un punto sulla Carrarese e rosicchiato un punto al Sorrento. Questo va bene, abbiamo bisogno di inanellare una serie di risultati utili per arrivare a disputare almeno il ritorno dei playout in casa. Questo è difficile, perché se la vediamo così dobbiamo raggiungere l'Andria, e domenica c'è lo scontro diretto».

«Ad Andria troveremo una squadra agguerrita, soprattutto perché è un derby. Sarà un derby con le tifoserie gemellate, ma sinceramente è un gemellaggio a rischio, speriamo sia solo una battaglia in campo. Sugli spalti sono sicuro che questo derby sarà uno spettacolo. Sul campo, spero di assistere ad una partita dal forte tasso agonistico. Conosco bene il mister Cosco, con cui ho giocato 2 anni vincendo 2 campionati. Cosco in situazioni complicate come ad Andria, è un grande, perché da una carica alla squadra che in Lega Pro non ha rivali. Ecco perché l'Andria sta andando avanti, riescono a tirare il massimo da ogni situazione. Però se guardiamo la rosa, c'è da aspettarsi di tutto. L'Andria ha giocatori di categoria, esperti, che in ogni momento possono risolvere la partita. Al contrario, il Barletta ha una società solita e una squadra inesperta sotto certi punti di vista. L'Andria è una squadra esperta, ma senza società. Non so quale dei due "mix" sia migliore, al tifoso interessa solo e soltanto la classifica».

«Domenica è vietato accontentarsi di un pareggio: è un derby. Una vittoria ad Andria, caricherebbe di entusiasmo tutto l'ambiente, quell'entusiasmo che ora non c'è ed è stato perso in questi mesi. Dovessimo perdere ad Andria, secondo me sarebbe molto, molto dura. I tifosi si aspettano qualcosa di importante. Almeno una gioia ai tifosi bisogna darla in questa stagione. Spero che i giocatori capiscano questo, e che domenica, indipendentemente dal risultato, danno l'anima in campo. E se si da l'anima in campo, qualcosa a casa la portiamo».

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