Savino Daleno
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Calcio

"L'angolo del capitano", puntata numero 21: Savino Daleno commenta Barletta-Gubbio

La vecchia bandiera biancorossa analizza la quarta sconfitta consecutiva di Allegretti e compagni

E' composto da volti "storici" del Barletta Calcio il gruppo di editorialisti sportivi di Barlettalife.it. Oltre all'ex presidente Francesco Sfrecola, al quale è affidato il commento sul pre-partita di ogni match del sodalizio di via Vittorio Veneto, oggi, come si verifica da settimane e per tutti i post partita fino al termine del campionato, tocca ad un ex-capitano storico della formazione biancorossa, Savino Daleno. Molto legato all'ambiente biancorosso, Daleno ha militato in due epoche nelle fila del Barletta, prima tra il 1995 e il 1997 quando aveva vestito la maglia del Barletta nel campionato di Eccellenza, mentre tra il 2006 e il 2009 era stato il capitano, conquistando anche la promozione dalla serie D alla C2 grazie a un ripescaggio. 133 presenze e 8 reti per lui in biancorosso; quest'estate si era anche allenato con il club, prima di firmare con il Terlizzi, formazione di Eccellenza. Ora sulle colonne virtuali di Barlettalife.it esiste un appuntamento editoriale fisso che lo vede settimanalmente protagonista, "L'angolo del capitano". Un commento che prosegue in un momento complicato, nel quale al calciatore nato 38 anni fa a Barletta è contestato un tentativo di illecito sportivo, poi fallito, messo in atto durante l'esperienza a Matera (Viribus Unitis-Irsinese Matera 0-0), che ha portato alla squalifica per 3 anni di Daleno e a 2 punti di penalizzazione per il club lucano. In attesa che la giustizia completi il suo corso passando per il TNAS, Daleno commenta sulle nostre colonne l'imbarazzante prestazione del Barletta, che domenica scorsa ha rimediato il quarto ko consecutivo contro il Gubbio:

«In effetti avevamo analizzato nelle giornate precedenti le prestazioni di un Barletta che contro delle corazzate aveva comunque giocato a viso a aperto. Ma contro una diretta concorrente (o quasi) si è visto il più brutto Barletta di questa stagione: senza personalità, senza cattiveria, senza un briciolo di agonismo. Questa è la parte più brutta, perché una squadra che si deve salvare senza queste componenti secondo me non va lontano. Domenica il Barletta è stato forse il più brutto della stagione. Credo che se si va avanti di questo passo, con le partite che stanno diminuendo, ci si deve aspettare il peggio. Mi auguro che si parlino tra loro, ma questa non è la squadra giusta. Perdere contro il Gubbio, addirittura essere umiliati non tanto dal punto di vista del risultato quanto del gioco ha fatto toccare il fondo un po' a tutti. Il Barletta ha fatto bene contro squadre con cui non deve fare la partita. Quando c'è da fare la partita, viene fuori la mancanza di personalità dei giocatori, l'inesperienza, si fa fatica ad ottenere il risultato. Abbiamo trovato difficoltà contro una squadra ben messa in campo come il Gubbio, con giocatori esperti, che all'inizio si pensava dovesse fare un altro tipo di campionato. Domenica gli umbri hanno dimostrato di avere le carte in regola anche per stare con le squadre in alto. Il Barletta, invece, ha fatto tutt'altro».

«Della partita di domenica, credo che non ci sia nulla da salvare. La partita è stata caricata per due settimane, si è lavorato per raggiungere quest'obiettivo. Tornare a mani vuote dopo la partita contro il Gubbio aumenta la delusione anche del mio lato di tifoso. Non mi sono mai piaciute le squadre senza agonismo e carattere. Il Barletta domenica ha dimostrato questo, e per questo, lo dico apertamente, non sono affatto soddisfatto della prestazione contro il Gubbio. Quando c'è stato da elogiare l'ho fatto, ma questa volta si è davvero toccato il fondo. Ora si possono provare tutte le soluzione. Io non credo che Orlandi possa avere la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi. Le uniche colpe che posso dare a Novelli, che dal punto di vista tattico ho sempre stimato – perché un'identità di gioco l'ha sempre data a differenza di Stringara che aveva evidenziato il peggio di questa squadra – riguardano il mercato di gennaio, quando il tecnico non si è imposto con la società per prendere quei giocatori che avrebbero valorizzato anche il suo lavoro. Non facendolo, ha dimostrato scarsa personalità. E credo che si può fare anche a meno di venire in piazze come Barletta quando si dimostra scarsa personalità in determinate occasioni. Secondo me la contestazione dei tifosi arriva troppo tardi. Siamo arrivati a 8 giornate dalla fine per avere la prima contestazione civile. Sono contro le contestazioni "fisiche", ma quelle verbali, se fatta in modo civile, è sempre da accettare. Ora bisogna vedere come reagiranno questi ragazzi, che finora non hanno mostrato grande carattere, a questo tipo di pressioni. La classifica è già deficitaria, i tifosi adesso sono contro, bisogna vedere come reagirà la squadra. Se lo farà, il Barletta ci avrà guadagnato, se invece questa contestazione l'hanno sentita, siamo ad un passo dalla retrocessione».

«Domenica ci aspetta un'altra partita molto insidiosa, anche perché il Frosinone arriva da una vittoria contro la corazzata Latina. I ciociari hanno ripreso morale ed entusiasmo, si sono rialzati dopo essersi "seduti" nel girone di ritorno. Mai come questa volta ci capita un avversario durissimo. Per il Barletta domenica prossima c'è bisogno di tirar fuori una partita tutta carattere. A me sinceramente in questo momento del gioco interessa davvero poco. Molto conta il carattere, l'agonismo che questi ragazzi devono mettere per forza di cose in campo, perché senza queste qualità, e lo dico anche per il loro futuro, non ci può essere avvenire. Sono molto preoccupato proprio per questo nel commentare la partita persa contro il Gubbio. Può succedere solo a Barletta che il presidente di una squadra di calcio che naviga nei bassifondi della classifica può andare in curva a vedere la partita con i propri tifosi. In qualsiasi altro posto d'Italia, ci sarebbe stata una forte contestazione. Di questo va dato merito ai tifosi, per aver accettato il presidente che fa enormi sacrifici per tenere la squadra a galla. Ma da tifoso dico che il presidente a gennaio poteva fare molto di più. Per quanto riguarda i biglietti a 1 euro, se fossi stato un abbonato del Barletta, non l'avrei presa bene. L'abbonato ad inizio campionato da grande fiducia alla società a scatola chiusa, sottraendo anche dei soldi alle famiglie. Adesso a metà campionato vedere i biglietti a 1 euro, non fa certo bene. Non sono tanto fiducioso per gli abbonamenti della prossima stagione. Avrei fatto una politica diversa qualche domenica prima. Molti domenica erano allo stadio non per attaccamento alla maglia, ma solo per i costi ridotti, e questo non può far bene alla squadra».

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