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Calcio
Il colpo di Tabacco: tra cambi di scena e la trattativa Perpignano-Tatò
Settima puntata dell'esclusivo editoriale di Barlettalife.it
Barletta - domenica 18 maggio 2014
Da qualche settimana la redazione sportiva di Barlettalife.it si è arricchita di un altro editorialista storico per il calcio barlettano: all'ex capitano Savino Daleno e all'ex presidente Francesco Sfrecola si è aggiunto infatti Matteo Tabacco, "penna" trentennale dello sport cittadino. Nato nel 1960, cresciuto con le passioni del giornalismo e ovviamente per l'amato Barletta, Tabacco è entrato agli inizi degli anni '80 a contatto con il mondo del calcio nelle vesti di corrispondente della carta stampata, prima con il Corriere dello Sport nel 1984, e poi ai giorni nostri con la Gazzetta dello Sport. Il "Colpo di Ta(ba)cco" di oggi è dedicato al futuro biancorosso, a un apparente punto di svolta con l'ingresso in scena di Perpignano nella trattativa societaria:
«Doveva essere una settimana tranquilla, a Barletta, riguardo le questioni societarie. L'assenza dalla città per motivi personali del presidente dimissionario Tatò aveva fatto presagire sette giorni di "stand-by". Ed invece, a metà settimana, l'improvvisa impennata che ha deciso il destino della società pugliese. Dapprima la convocazione da parte del sindaco Cascella di Pasquale Di Cosola per saggiarne progetti ed intenzioni, il giorno dopo, lo stesso Cascella si è visto arrivare presso il Palazzo di Città, non solo Tatò ma quello che potrebbe essere il nuovo proprietario del Barletta. Si tratta di Giuseppe Perpignano, immobiliarista ligure, che probabilmente rileverà l'intero pacchetto delle quote societarie. Tatò potrebbe restare in qualità di presidente onorario ma non sborserebbe neanche un euro sul Barletta della prossima stagione. Da verificare se lo stesso Perpignano si accollerà anche i pesanti ingaggi dell'ex d.g. Martino e di qualche altro calciatore, ma questo, in realtà, ora, ha poca importanza.
Il nuovo presidente dovrebbe presentarsi alla stampa il prossimo week-end. Questa la cronaca di una settimana che cambia e di molto lo scenario in casa biancorossa. E allora mi permetto alcune considerazioni. Innanzitutto sarebbe scongiurata la drammatica ipotesi di non vedere la nostra squadra partecipare alla prossima ghiottissima Lega Pro. Inoltre, Perpignano, al quale, personalmente, auguro un futuro pieno di soddisfazioni, avrà il difficile compito di recuperare quello che in questi ultimi anni era stato perduto. Innanzitutto l'entusiasmo di una tifoseria che era finito sotto terra con due campionati imbarazzanti. Un rapporto con la città, ma soprattutto con la stampa "locale" che in questi anni non è mai esistito. Insomma, credo di poter interpretare il pensiero e il desiderio della maggior parte dei tifosi biancorossi. Quello cioè di chiudere un capitolo che verrà ricordato come uno dei peggiori della storia biancorossa o forse non verrà proprio ricordato...e di aprirne uno nuovo fatto di progetti, idee, tanta umiltà e soprattutto, organizzazione societaria, alla base di chi vuole far bene. Ora, possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare in avanti.
Finalmente, tra qualche settimana si tornerà a parlare di calcio giocato, ricominceremo ad appassionarci su di un mercato (speriamo) fatto in maniera competente e professionale, insomma a far si che l'adrenalina della passione possa ritornare a salire e a rivedere al Puttilli, forse restaurato, non più tifosi con musi lunghi che aspettano solo di conoscere il passivo delle reti con le quali la propria squadra del cuore ha perso ma vedere gente che gioisce, si arrabbia, piange e sorride per delle emozioni che il calcio regala senza eguali».
[Matteo Tabacco]
«Doveva essere una settimana tranquilla, a Barletta, riguardo le questioni societarie. L'assenza dalla città per motivi personali del presidente dimissionario Tatò aveva fatto presagire sette giorni di "stand-by". Ed invece, a metà settimana, l'improvvisa impennata che ha deciso il destino della società pugliese. Dapprima la convocazione da parte del sindaco Cascella di Pasquale Di Cosola per saggiarne progetti ed intenzioni, il giorno dopo, lo stesso Cascella si è visto arrivare presso il Palazzo di Città, non solo Tatò ma quello che potrebbe essere il nuovo proprietario del Barletta. Si tratta di Giuseppe Perpignano, immobiliarista ligure, che probabilmente rileverà l'intero pacchetto delle quote societarie. Tatò potrebbe restare in qualità di presidente onorario ma non sborserebbe neanche un euro sul Barletta della prossima stagione. Da verificare se lo stesso Perpignano si accollerà anche i pesanti ingaggi dell'ex d.g. Martino e di qualche altro calciatore, ma questo, in realtà, ora, ha poca importanza.
Il nuovo presidente dovrebbe presentarsi alla stampa il prossimo week-end. Questa la cronaca di una settimana che cambia e di molto lo scenario in casa biancorossa. E allora mi permetto alcune considerazioni. Innanzitutto sarebbe scongiurata la drammatica ipotesi di non vedere la nostra squadra partecipare alla prossima ghiottissima Lega Pro. Inoltre, Perpignano, al quale, personalmente, auguro un futuro pieno di soddisfazioni, avrà il difficile compito di recuperare quello che in questi ultimi anni era stato perduto. Innanzitutto l'entusiasmo di una tifoseria che era finito sotto terra con due campionati imbarazzanti. Un rapporto con la città, ma soprattutto con la stampa "locale" che in questi anni non è mai esistito. Insomma, credo di poter interpretare il pensiero e il desiderio della maggior parte dei tifosi biancorossi. Quello cioè di chiudere un capitolo che verrà ricordato come uno dei peggiori della storia biancorossa o forse non verrà proprio ricordato...e di aprirne uno nuovo fatto di progetti, idee, tanta umiltà e soprattutto, organizzazione societaria, alla base di chi vuole far bene. Ora, possiamo tirare un sospiro di sollievo e guardare in avanti.
Finalmente, tra qualche settimana si tornerà a parlare di calcio giocato, ricominceremo ad appassionarci su di un mercato (speriamo) fatto in maniera competente e professionale, insomma a far si che l'adrenalina della passione possa ritornare a salire e a rivedere al Puttilli, forse restaurato, non più tifosi con musi lunghi che aspettano solo di conoscere il passivo delle reti con le quali la propria squadra del cuore ha perso ma vedere gente che gioisce, si arrabbia, piange e sorride per delle emozioni che il calcio regala senza eguali».
[Matteo Tabacco]
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