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Calcio
Il Barletta si ferma a 11, lo stoicismo non basta
Attacco a secco, difesa a picco, ma le nubi societarie hanno inciso
Barletta - lunedì 23 febbraio 2015
Si ferma ad 11 il Barletta Calcio. Non riesce l'ennesima impresa contro la Lupa Roma ad un gruppo eccessivamente colpito dalle vicende societarie. Passa ancora la Lupa Roma, con lo stesso risultato con cui punì i biancorossi all'andata. Una partita strana, decisa dalle reti di Raffaello e di Del Sorbo. Un match strano, una giornata storta che chiude una settimana nerissima.
Un buon inizio…
L'inizio del Barletta faceva ben sperare. La squadra ha aggredito la Lupa Roma, mantenendo alto il baricentro e creando non pochi grattacapi agli avversari. I risultati si sono visti. Nei primi minuti si possono contare diverse occasioni da gol, ma nessuno è riuscito ad infrangere la porta difesa da Rossi. L'inizio veemente ma senza reti ha poi dato coraggio ai laziali, che hanno sfruttato la vivacità di Bariti per passare in vantaggio grazie alla rete di Raffaello.
Difesa colpita
La spina nel fianco della difesa biancorossa è stato Davide Bariti. L'ex Napoli è apparso in forma smagliante, e spesso ha mandato un tilt la retroguardia schierata da mister Sesia. In occasione del primo gol, l'esterno si è sbarazzato agevolmente di Legras, servendo un pallone al bacio per Raffaello e colpendo in pieno dal lato dove Cortellini era fuori posizione. Sul rendimento della difesa ha anche pesato la prestazione non eccezionale di capitan Radi, che ha poi finito anzitempo il match a causa di una giusta espulsione.
La sfortuna e un attacco con le polveri bagnate
Nonostante le tante occasioni create, soprattutto nel primo tempo, l'attacco biancorosso è rimasto a secco. Non accadeva dal 30 novembre scorso, allorquando i gli uomini di mister Marco Sesia impattarono a reti bianche contro l'Aversa Normanna. A parziale giustificazione del reparto avanzato resta il gol annullato nel primo tempo per un presunto fallo in attacco – che dalle immagini sembrerebbe invece un fallo da rigore – e una serie incredibili di conclusioni terminate a fil di palo. Un passo indietro sotto il livello delle realizzazioni che Sesia non è riuscito ad evitare nemmeno nel secondo tempo, quando in campo sono rimasti per 13 minuti – prima del rosso a Radi che vanificava ogni disperato tentativo di remuntada – Fall, Ingretolli, Venitucci e Danti.
La società, che distrazione
Il Barletta non è dunque riuscito a fare dodici, ma a pesare – e non poco – sull'umore e sul risultato resta quanto è accaduto fuori dal campo negli ultimi giorni. A poco è servito il tentativo di isolare la squadra da una situazione che era troppo grande per non creare conseguenze. Una squadra senza stipendi e con l'imminente rischio sfratto ha anche fatto più del dovuto, dovendo lottare contro un avversario molto più forte della Lupa Roma. A determinare lo 0-2 finale è stata dunque anche la distrazione imputabile alla società. Non è riuscita a spostare gli equilibri il costante supporto del pubblico di casa, che negli ultimi giorni ha dimostrato maturità e senso d'appartenenza. Il Barletta si è fermato ad 11, con la speranza che le nuvole non inceppino definitivamente una giostra che non aveva intenzione di fermarsi.
A Benevento in attesa che cambi il vento
Il calendario non impone soste, il Barletta non può fermarsi o nascondersi dietro un dito. Nonostante tutto, bisogna andare avanti, bisogna ripartire perché le dirette avversarie per la salvezza non concedono sconti. Il prossimo impegno, sulla carta, è di quelli proibitivi, ma i biancorossi hanno già dimostrato di poter giocare alla pari con tutte le avversarie. Certo, il macigno societario non potrà non gravare sul match contro il Benevento, ma al "Vigorito" il Barletta dovrà cercare punti pesanti. In attesa che qualcosa possa cambiare, nella vana speranza che le nuvole che si sono addensate sul "Puttilli" siano passeggere e non costituiscano, invece, l'inizio di una nuova fine.
Un buon inizio…
L'inizio del Barletta faceva ben sperare. La squadra ha aggredito la Lupa Roma, mantenendo alto il baricentro e creando non pochi grattacapi agli avversari. I risultati si sono visti. Nei primi minuti si possono contare diverse occasioni da gol, ma nessuno è riuscito ad infrangere la porta difesa da Rossi. L'inizio veemente ma senza reti ha poi dato coraggio ai laziali, che hanno sfruttato la vivacità di Bariti per passare in vantaggio grazie alla rete di Raffaello.
Difesa colpita
La spina nel fianco della difesa biancorossa è stato Davide Bariti. L'ex Napoli è apparso in forma smagliante, e spesso ha mandato un tilt la retroguardia schierata da mister Sesia. In occasione del primo gol, l'esterno si è sbarazzato agevolmente di Legras, servendo un pallone al bacio per Raffaello e colpendo in pieno dal lato dove Cortellini era fuori posizione. Sul rendimento della difesa ha anche pesato la prestazione non eccezionale di capitan Radi, che ha poi finito anzitempo il match a causa di una giusta espulsione.
La sfortuna e un attacco con le polveri bagnate
Nonostante le tante occasioni create, soprattutto nel primo tempo, l'attacco biancorosso è rimasto a secco. Non accadeva dal 30 novembre scorso, allorquando i gli uomini di mister Marco Sesia impattarono a reti bianche contro l'Aversa Normanna. A parziale giustificazione del reparto avanzato resta il gol annullato nel primo tempo per un presunto fallo in attacco – che dalle immagini sembrerebbe invece un fallo da rigore – e una serie incredibili di conclusioni terminate a fil di palo. Un passo indietro sotto il livello delle realizzazioni che Sesia non è riuscito ad evitare nemmeno nel secondo tempo, quando in campo sono rimasti per 13 minuti – prima del rosso a Radi che vanificava ogni disperato tentativo di remuntada – Fall, Ingretolli, Venitucci e Danti.
La società, che distrazione
Il Barletta non è dunque riuscito a fare dodici, ma a pesare – e non poco – sull'umore e sul risultato resta quanto è accaduto fuori dal campo negli ultimi giorni. A poco è servito il tentativo di isolare la squadra da una situazione che era troppo grande per non creare conseguenze. Una squadra senza stipendi e con l'imminente rischio sfratto ha anche fatto più del dovuto, dovendo lottare contro un avversario molto più forte della Lupa Roma. A determinare lo 0-2 finale è stata dunque anche la distrazione imputabile alla società. Non è riuscita a spostare gli equilibri il costante supporto del pubblico di casa, che negli ultimi giorni ha dimostrato maturità e senso d'appartenenza. Il Barletta si è fermato ad 11, con la speranza che le nuvole non inceppino definitivamente una giostra che non aveva intenzione di fermarsi.
A Benevento in attesa che cambi il vento
Il calendario non impone soste, il Barletta non può fermarsi o nascondersi dietro un dito. Nonostante tutto, bisogna andare avanti, bisogna ripartire perché le dirette avversarie per la salvezza non concedono sconti. Il prossimo impegno, sulla carta, è di quelli proibitivi, ma i biancorossi hanno già dimostrato di poter giocare alla pari con tutte le avversarie. Certo, il macigno societario non potrà non gravare sul match contro il Benevento, ma al "Vigorito" il Barletta dovrà cercare punti pesanti. In attesa che qualcosa possa cambiare, nella vana speranza che le nuvole che si sono addensate sul "Puttilli" siano passeggere e non costituiscano, invece, l'inizio di una nuova fine.
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