.jpg)
Calcio
Focus biancorosso: centrocampo, Allegretti l'unica certezza
Molina ci mette il cuore, Meucci e Dall'Oglio in risalita?
Barletta - martedì 2 aprile 2013
0.09
Un solo faro
Nove componenti, ma un'unica vera fonte di gioco: il centrocampo del Barletta, dopo 27 uscite stagionali (25 in campionato, una in Tim Cup e una in Coppa Italia Lega Pro) ha una chiara fisionomia. Il faro ha il nome e cognome di Riccardo Allegretti, classe 1978, approdato all'ombra di Eraclio a dicembre 2012. Il centrocampista ex-Triestina ha restituito ordine, sebbene con prove a fasi alterne durante la gara per raggiunti limiti di dinamismo, al centrocampo di Stringara prima, Novelli poi e Orlandi oggi, collezionando 11 presenze e una rete, contro l'Avellino. Reparto cardine di una squadra, la mediana biancorossa spesso ha viaggiato in stagione a ritmi inferiori rispetto agli avversari, pagando dazio alla gioventù di diversi suoi componenti, con un'età media di 22 anni nei restanti componenti, e alla scarsa fisicità messa in mostra.
Centrocampo a 3: base fissa
4-3-3 con Novelli, 3-5-2 con Stringara, 4-2-3-1 nel Novelli-bis e ancora 3-5-2 con Stringara. Un Barletta camaleontico quello visto nell'arco del torneo, non ripagato però dai risultati sul campo, come i 17 punti ottenuti in 25 partite di campionato testimoniano. Tra i tanti cambi di rotta, resta però una costante: i tre elementi nel cuore del campo. In linea nel primo Novelli e con le gestioni Stringara e Orlandi, in formato "2+1" nella seconda gestione-Novelli. Dal trio estivo Dezi-Vacca-Dall'Oglio, passando per gli innesti di Meucci, Molina, Piccinni, Prutsch, si è passati al Meduri dietro le punte fino alla definizione del terzetto Prutsch-Allegretti-Dezi con la guida tecnica di Nevio Orlandi.
Più densità con Orlandi
Con l'allenatore di Castelmaggiore è mutata la dinamica gestionale del centrocampo biancorosso: esterni più accorti, mezzali che "vanno dentro" a turno e non più simultaneamente. Sulle corsie laterali ha ripreso quota dopo un periodo di appannamento Pippa, spesso preferito a Calapai, con Molina, motore perpetuo della squadra, pronto a muoversi su una delle due fasce a seconda delle occorrenze. Accanto ad Allegretti ha trovato fiducia l'austriaco Prutsch, prelevato in gennaio dal Livorno, mentre Dezi sembra soffrire il lavoro muscolare che gli viene richiesto nei panni di mezz'ala. Nella gestione-Orlandi, in fase difensiva, quando il Barletta difende con i 5 in linea, il centrocampista arrivato dal Napoli fatica a trovare i giusti meccanismi in sede di copertura.
Ma pochi gol dalla mediana
Il centrocampista nato nel 1992 ad Atri resta però il capocannoniere biancorosso, con i suoi 5 centri: ha portato in dote il 28% dei centri complessivamente messi a segno (18) dalla rosa, mentre sulle 9 reti messe a segno da centrocampisti (un centro per Meduri, Allegretti, Molina e Carretta), più della metà sono sue. Una nota di merito per Dezi, ma al tempo stesso la cartina di tornasole di un reparto che stenta ad accompagnare un attacco abulico e regalare spunti decisivi in zona-gol.
Il futuro si chiama Nakim? Meucci e Dall'Oglio cercano spazio
L'immediato presente racconta di un torneo di Prima Divisione, girone B, che presenta alle sorti del Barletta ancora 5 match-balls per evitare l'ultimo posto e garantirsi la coda dei playout. Il futuro della mediana porta invece i nomi di Nakim Youssufa, centrocampista francese classe 1993 oggi con la "Berretti" e tesserato in febbraio dopo cinque mesi di attesa, e magari anche di Giovanni Albanese, regista basso classe 1995 a disposizione di Pavone jr, che ha già esordito in Lega Pro in Barletta-Pisa 1-0 il 20 gennaio. Ora invece serve gente vogliosa, già testata nella categoria, ma che soprattutto lotti fino all'ultimo secondo senza paura: che Meucci (9 presenze) e Dall'Oglio (4 partite in campionato) possano rappresentare valide alternative per Orlandi? Intanto, resta sullo sfondo un punto fermo: Riccardo Allegretti. Basterà?
(Twitter: @GuerraLuca88)
Nove componenti, ma un'unica vera fonte di gioco: il centrocampo del Barletta, dopo 27 uscite stagionali (25 in campionato, una in Tim Cup e una in Coppa Italia Lega Pro) ha una chiara fisionomia. Il faro ha il nome e cognome di Riccardo Allegretti, classe 1978, approdato all'ombra di Eraclio a dicembre 2012. Il centrocampista ex-Triestina ha restituito ordine, sebbene con prove a fasi alterne durante la gara per raggiunti limiti di dinamismo, al centrocampo di Stringara prima, Novelli poi e Orlandi oggi, collezionando 11 presenze e una rete, contro l'Avellino. Reparto cardine di una squadra, la mediana biancorossa spesso ha viaggiato in stagione a ritmi inferiori rispetto agli avversari, pagando dazio alla gioventù di diversi suoi componenti, con un'età media di 22 anni nei restanti componenti, e alla scarsa fisicità messa in mostra.
Centrocampo a 3: base fissa
4-3-3 con Novelli, 3-5-2 con Stringara, 4-2-3-1 nel Novelli-bis e ancora 3-5-2 con Stringara. Un Barletta camaleontico quello visto nell'arco del torneo, non ripagato però dai risultati sul campo, come i 17 punti ottenuti in 25 partite di campionato testimoniano. Tra i tanti cambi di rotta, resta però una costante: i tre elementi nel cuore del campo. In linea nel primo Novelli e con le gestioni Stringara e Orlandi, in formato "2+1" nella seconda gestione-Novelli. Dal trio estivo Dezi-Vacca-Dall'Oglio, passando per gli innesti di Meucci, Molina, Piccinni, Prutsch, si è passati al Meduri dietro le punte fino alla definizione del terzetto Prutsch-Allegretti-Dezi con la guida tecnica di Nevio Orlandi.
Più densità con Orlandi
Con l'allenatore di Castelmaggiore è mutata la dinamica gestionale del centrocampo biancorosso: esterni più accorti, mezzali che "vanno dentro" a turno e non più simultaneamente. Sulle corsie laterali ha ripreso quota dopo un periodo di appannamento Pippa, spesso preferito a Calapai, con Molina, motore perpetuo della squadra, pronto a muoversi su una delle due fasce a seconda delle occorrenze. Accanto ad Allegretti ha trovato fiducia l'austriaco Prutsch, prelevato in gennaio dal Livorno, mentre Dezi sembra soffrire il lavoro muscolare che gli viene richiesto nei panni di mezz'ala. Nella gestione-Orlandi, in fase difensiva, quando il Barletta difende con i 5 in linea, il centrocampista arrivato dal Napoli fatica a trovare i giusti meccanismi in sede di copertura.
Ma pochi gol dalla mediana
Il centrocampista nato nel 1992 ad Atri resta però il capocannoniere biancorosso, con i suoi 5 centri: ha portato in dote il 28% dei centri complessivamente messi a segno (18) dalla rosa, mentre sulle 9 reti messe a segno da centrocampisti (un centro per Meduri, Allegretti, Molina e Carretta), più della metà sono sue. Una nota di merito per Dezi, ma al tempo stesso la cartina di tornasole di un reparto che stenta ad accompagnare un attacco abulico e regalare spunti decisivi in zona-gol.
Il futuro si chiama Nakim? Meucci e Dall'Oglio cercano spazio
L'immediato presente racconta di un torneo di Prima Divisione, girone B, che presenta alle sorti del Barletta ancora 5 match-balls per evitare l'ultimo posto e garantirsi la coda dei playout. Il futuro della mediana porta invece i nomi di Nakim Youssufa, centrocampista francese classe 1993 oggi con la "Berretti" e tesserato in febbraio dopo cinque mesi di attesa, e magari anche di Giovanni Albanese, regista basso classe 1995 a disposizione di Pavone jr, che ha già esordito in Lega Pro in Barletta-Pisa 1-0 il 20 gennaio. Ora invece serve gente vogliosa, già testata nella categoria, ma che soprattutto lotti fino all'ultimo secondo senza paura: che Meucci (9 presenze) e Dall'Oglio (4 partite in campionato) possano rappresentare valide alternative per Orlandi? Intanto, resta sullo sfondo un punto fermo: Riccardo Allegretti. Basterà?
(Twitter: @GuerraLuca88)
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Barletta 

.jpg)




.jpg)
.jpg)
