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Calcio
Dalla sala stampa: i commenti al termine di Savoia-Barletta 0-1
Sesia: «E’ la vittoria del gruppo e del record, ma guai ad abbassare la guardia»
Barletta - sabato 14 febbraio 2015
20.48
È un Barletta nel segno dell'undici quello che ha sbancato per la prima volta nella sua storia il "Giraud" di Torre Annunziata. L'undicesimo risultato utile consecutivo coincide con il ritorno alla vittoria e con il ritorno al gol di Ameth Fall, il numero undici biancorosso, che ha beffato Gragnaniello al minuto 78, decidendo una partita resa difficile dalla buona prova dei padroni di casa guidati dall'ex Andria Aldo Papagni. Al termine di Savoia-Barletta, in casa torrese grande delusione per tre punti che sono sfuggiti nei minuti finali di un match ben giocato, mentre in casa biancorossa si possono festeggiare i risultati – e i record – sul campo, in attesa di capire quel che sarà del Barletta il prossimo 16 febbraio.
Molto soddisfatto dell'exploit esterno il tecnico biancorosso Marco Sesia: « Questa è la vittoria di un gruppo importante, coeso, che lavora per un obiettivo, che magari ha dei limiti, ma che mette il proprio io a disposizione del noi. Questa è la molla che ha fatto cambiare le sorti di questo campionato. Adesso non dobbiamo abbassare la guardia, siamo contenti per la città, per la nostra tifoseria, anche in funzione di questo record che abbiamo ottenuto. Andiamo avanti senza mollare. Ameth ha lottato, si è sacrificato, è stato fortunato nel gol perché c'è stata una piccola deviazione che ha ingannato il portiere. Però ha fatto una buona partita, si è sacrificato molto esattamente come i suoi compagni. Sono contento per lui. I due centrali sono andati bene. Abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva questa settimana, più per conoscenza che per meriti, hanno fatto bene. In mezzo non è passato praticamente nulla. Dal punto di vista qualitativo forse potevano fare di più, però entrambi si sono sacrificati molto, entrambi sono andati vicino al gol, Turchetta nel primo tempo, Danti nella ripresa. Credo che loro siano anche l'emblema di questa squadra, corrono e danno tutto. Turchetta è stato male fino a ieri, oggi ha dato tutto quello che aveva e io sono contento di questo. Si guarda al futuro con ottimismo ma noi non dobbiamo mollare niente, dobbiamo arrivare a 45 in fretta. La prossima ci vedrà affrontare la Lupa Roma, che avrà le insidie del caso. Sono tutte partite livellate, che si giocano su episodi. La squadra si dovrà far trovare pronta, perché sarà un appuntamento importante. È lecito sognare il dodici? Io me lo auguro, intanto godiamoci l'undici.»
Può sorridere anche Alberto Quadri, che ha mantenuto le redini della mediana del Barletta per tutto l'incontro: «Era una partita che attendevamo per vedere la maturità che avevamo raggiunto. Sicuramente siamo diventati una squadra matura, una squadra pronta al traguardo che dobbiamo raggiungere. Però non ci dobbiamo beare, dobbiamo andare avanti perché il percorso è lungo. Siamo soddisfatti, ci tengo a sottolineare anche il merito dei ragazzi che giocano meno e che oggi sono stati chiamati in causa, ma anche di quelli che giocano poco. Per noi sono fondamentali. A volte sembrano frasi fatte ma non è così: loro ti permettono di lavorar bene, di creare un gruppo con la mentalità vincente. Spero che continuino a seguire noi più grandi e capiscano che devono stringere i denti ma che possono avere anche loro delle soddisfazioni. Contro la Lupa Roma all'andata abbiamo subito l'unica sconfitta veramente meritata. Però è passato un girone, sicuramente abbiamo spirito di rivalsa perché in quella partita ci sono state diverse cose che non sono andate. Adesso abbiamo una settimana per lavorare con tranquillità, e poi la prepareremo nel modo giusto. Abbiamo fatto una corsa importante, ma queste cose sono da leggere alla fine dell'anno quando il risultato più importante sarà raggiunto. Allora saranno dei valori aggiunti che avremo dato a questa stagione. Alla fine l'obiettivo più importante sarà raggiungere questa quota. Quello che accadrà il 16 febbraio ci interessa, ma deve riguardare soprattutto la società. Noi più dell'impegno che stiamo profondendo non possiamo fare. Sappiamo che il presidente ci ha detto di stare tranquilli, tra due giorni ci sarà una scadenza importante, ormai ci siamo arrivati, lo scopriremo presto».
Non nasconde il rammarico, invece, il tecnico torrese Aldo Papagni: «C'è tanto rammarico. Era fondamentale fare un risultato positivo, abbiamo una delle squadre più giovani del campionato con diversi '94 e '95 in campo dal primo minuto. Sappiamo bene cosa significa dal punto di vista psicologico ed emotivo fare risultato positivo. Questo è il primo stop interno dal mio arrivo, rappresenta tantissimo. Sappiamo che è lungo e difficile questo percorso, si ricomincia già da lunedì. Il nostro obiettivo è di migliorare ulteriormente, di tentare un'impresa impossibile. Ci fa piacere di aver fatto ancora una prestazione importante. Veniamo fuori con una sconfitta e questo ci deve fare moltiplicare i nostri sforzi. Un assetto più offensivo? Evidentemente ci sono dei limiti strutturali, quando abbiamo giocato a quattro abbiamo subito gol in maniera molto ingenua. Non c'è una verità assoluta. La verità è che ci manca un riferimento lì davanti anche se oggi abbiamo creato molto e potevamo passare in vantaggio. Il gol annullato per fuorigioco? I miei ragazzi sostengono che Leonetti fosse in posizione regolare, la devo rivedere, anche se non ha nessuna importanza».
Molto soddisfatto dell'exploit esterno il tecnico biancorosso Marco Sesia: « Questa è la vittoria di un gruppo importante, coeso, che lavora per un obiettivo, che magari ha dei limiti, ma che mette il proprio io a disposizione del noi. Questa è la molla che ha fatto cambiare le sorti di questo campionato. Adesso non dobbiamo abbassare la guardia, siamo contenti per la città, per la nostra tifoseria, anche in funzione di questo record che abbiamo ottenuto. Andiamo avanti senza mollare. Ameth ha lottato, si è sacrificato, è stato fortunato nel gol perché c'è stata una piccola deviazione che ha ingannato il portiere. Però ha fatto una buona partita, si è sacrificato molto esattamente come i suoi compagni. Sono contento per lui. I due centrali sono andati bene. Abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva questa settimana, più per conoscenza che per meriti, hanno fatto bene. In mezzo non è passato praticamente nulla. Dal punto di vista qualitativo forse potevano fare di più, però entrambi si sono sacrificati molto, entrambi sono andati vicino al gol, Turchetta nel primo tempo, Danti nella ripresa. Credo che loro siano anche l'emblema di questa squadra, corrono e danno tutto. Turchetta è stato male fino a ieri, oggi ha dato tutto quello che aveva e io sono contento di questo. Si guarda al futuro con ottimismo ma noi non dobbiamo mollare niente, dobbiamo arrivare a 45 in fretta. La prossima ci vedrà affrontare la Lupa Roma, che avrà le insidie del caso. Sono tutte partite livellate, che si giocano su episodi. La squadra si dovrà far trovare pronta, perché sarà un appuntamento importante. È lecito sognare il dodici? Io me lo auguro, intanto godiamoci l'undici.»
Può sorridere anche Alberto Quadri, che ha mantenuto le redini della mediana del Barletta per tutto l'incontro: «Era una partita che attendevamo per vedere la maturità che avevamo raggiunto. Sicuramente siamo diventati una squadra matura, una squadra pronta al traguardo che dobbiamo raggiungere. Però non ci dobbiamo beare, dobbiamo andare avanti perché il percorso è lungo. Siamo soddisfatti, ci tengo a sottolineare anche il merito dei ragazzi che giocano meno e che oggi sono stati chiamati in causa, ma anche di quelli che giocano poco. Per noi sono fondamentali. A volte sembrano frasi fatte ma non è così: loro ti permettono di lavorar bene, di creare un gruppo con la mentalità vincente. Spero che continuino a seguire noi più grandi e capiscano che devono stringere i denti ma che possono avere anche loro delle soddisfazioni. Contro la Lupa Roma all'andata abbiamo subito l'unica sconfitta veramente meritata. Però è passato un girone, sicuramente abbiamo spirito di rivalsa perché in quella partita ci sono state diverse cose che non sono andate. Adesso abbiamo una settimana per lavorare con tranquillità, e poi la prepareremo nel modo giusto. Abbiamo fatto una corsa importante, ma queste cose sono da leggere alla fine dell'anno quando il risultato più importante sarà raggiunto. Allora saranno dei valori aggiunti che avremo dato a questa stagione. Alla fine l'obiettivo più importante sarà raggiungere questa quota. Quello che accadrà il 16 febbraio ci interessa, ma deve riguardare soprattutto la società. Noi più dell'impegno che stiamo profondendo non possiamo fare. Sappiamo che il presidente ci ha detto di stare tranquilli, tra due giorni ci sarà una scadenza importante, ormai ci siamo arrivati, lo scopriremo presto».
Non nasconde il rammarico, invece, il tecnico torrese Aldo Papagni: «C'è tanto rammarico. Era fondamentale fare un risultato positivo, abbiamo una delle squadre più giovani del campionato con diversi '94 e '95 in campo dal primo minuto. Sappiamo bene cosa significa dal punto di vista psicologico ed emotivo fare risultato positivo. Questo è il primo stop interno dal mio arrivo, rappresenta tantissimo. Sappiamo che è lungo e difficile questo percorso, si ricomincia già da lunedì. Il nostro obiettivo è di migliorare ulteriormente, di tentare un'impresa impossibile. Ci fa piacere di aver fatto ancora una prestazione importante. Veniamo fuori con una sconfitta e questo ci deve fare moltiplicare i nostri sforzi. Un assetto più offensivo? Evidentemente ci sono dei limiti strutturali, quando abbiamo giocato a quattro abbiamo subito gol in maniera molto ingenua. Non c'è una verità assoluta. La verità è che ci manca un riferimento lì davanti anche se oggi abbiamo creato molto e potevamo passare in vantaggio. Il gol annullato per fuorigioco? I miei ragazzi sostengono che Leonetti fosse in posizione regolare, la devo rivedere, anche se non ha nessuna importanza».
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