Andrea D'Errico
Andrea D'Errico
Calcio

D'Errico: ​«A Barletta sono stato bene, vorrei giocare per obiettivi ambiziosi»

L'esterno milanese traccia il punto sul futuro in biancorosso

Nella sfortunata stagione biancorossa 2013/2014, uno tra i pochi a meritare la sufficienza è stato Andrea D'Errico. Milanese classe 1992, 25 partite e due reti in campionato con la maglia del Barletta giostrando come esterno offensivo, D'Errico è arrivato a Barletta nell'estate 2013, siglando un legame triennale con il club di via Vittorio Veneto. Dopo una partenza lenta, con una media-voto crescente e un miglioramento evidente derivato dal passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1, ha meritato le attenzioni della cadetteria, tornando lentamente ai buoni livelli a cui aveva abituato gli avventori dei campi di Lega Pro. Il ds Rizzieri ha spiegato di puntare forte su di lui per il Barletta che verrà, ma il futuro del 22enne meneghino resta però da decifrare, come da lui stesso ammesso ai nostri microfoni in questa intervista:

Andrea, come stai trascorrendo le vacanze?
«In totale relax. Sono con la mia famiglia: a fine mese farò 15 giorni di vacanza al mare, ma ora mi godo il riposo. Sono stato mesi lontano da casa, ed è giusto così».

Testa in vacanza prima di riattaccare la spina: il 17 luglio si torna in ritiro a Cascia.
«Non so ancora quale sarà il mio futuro: non so quali intenzioni abbia il direttore sportivo Rizzieri in merito al mio ruolo nel Barletta, non l'ho ancora sentito. Ad il mio procuratore ha avuto contatti con alcune squadre e quindi non so per ora quale sarà il mio futuro, e dove giocherò. Per il momento è a Barletta».

Il ds Rizzieri ha però inserito il tuo nome nell'elenco dei calciatori da cui ripartirà il nuovo Barletta. Tu in biancorosso come sei stato? Ti vedi qui nel futuro?
«Tralasciando il periodo tra la quinta partita di andata e la dodicesima, credo di aver giocato un campionato al di sopra della sufficienza: a Barletta mi sono trovato bene, sicuramente per l'anno prossimo dipenderà da che tipo di squadra vorranno allestire. A me piacerebbe, per una mia ambizione di crescita, giocare per qualcosa in più rispetto alla salvezza».

I contatti avuti dal tuo procuratore riguardano la Lega Pro o anche la cadetteria?
«Al momento non lo saprei dire, ho evitato di chiedere perché sono fatto così: finchè si tratta di semplici sondaggi, preferisco non sapere nulla».

Come stai vivendo il passaggio societario? Che rapporto hai avuto con il presidente Tatò?
«Tatò è una bravissima persona, nonché un innamorato del calcio e di Barletta. Lo ringrazio per avermi voluto a Barletta e avermi dato fiducia, gli faccio un grosso in bocca al lupo perché so che ha avuto qualche problema personale. Nel calcio come lui non ce ne sono, merita tante soddisfazioni».

Capitolo-amarcord: con chi hai legato in particolare?
«Maccarone, poi Romeo che avevo conosciuto a Pavia, Camilleri, La Mantia, Di Bella, Mantovani e Vaccarecci, ma ho avuto un buon rapporto con tutti».

Guardando alla Lega Pro che potrebbe essere, il Barletta potrebbe vivere nella prossima stagione un girone da urlo. Preferisci la divisione orizzontale o quella verticale?
«Io preferirei il taglio orizzontale e non quello verticale: il girone del sud sarebbe quasi una serie B per valori tecnici e intensità. Sarebbe anche più logico per evitare tante spese in più alle società in questo momento difficile dal punto di vista economico».

Mister Sesia ha spiegato di preferire come schemi il 4-4-2 e il 4-2-3-1. Ti troveresti a tuo agio in questi schemi?
«Sì, nel 4-4-2 ho giocato ad Andria mentre ho fatto il 4-2-3-1 a Pavia. Sono entrambi moduli in cui mi trovo a mio agio, anche se come ho avuto modo di dire diverse volte durante l'anno a Barletta, la mia posizione preferito sarebbe giocare come esterno in un tridente: credo di aver reso al meglio con quel modulo anche durante la stagione scorsa».

Il tuo futuro è da decifrare, ma che saluto fai alla piazza in attesa della prossima stagione?
«Li saluto con la speranza che la società allestisca una formazione ambiziosa in grado di togliersi le soddisfazioni che la piazza merita. Ma sono fiducioso».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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