
Calcio
Carrara: «Prepartita anomalo, spero solo di chiudere con una vittoria»
L'allenatore del Barletta introduce l'ultima esibizione stagionale
Barletta - sabato 3 maggio 2014
12.30
Aria di fine stagione in via Vittorio Veneto, dove il Barletta si appresta a preparare l'ultima sfida di un'annata da archiviare in fretta nel dimenticatoio. La 34^ e ultima giornata del campionato di Prima Divisione Lega Pro, girone B, in programma domani pomeriggio alle 15 sul manto erboso del "Cosimo Puttilli", opporrà i biancorossi al Grosseto, altra delusa della competizione: questa mattina mister Marco Carrara ha aperto le porte all'ultima tappa di stagione in conferenza stampa.
Mister, uno dei prepartita più anomali della sua storia calcistica.
«Anomalo a dir poco: direi davvero brutto, nel senso che una sosta così lunga è sembrata quasi natalizia. Fai fatica a programmare, a tenere alta la tensione. Avremmo voluto fare un'amichevole domenica scorsa, ma non abbiamo trovato avversari, essendo tutti già impegnati. Non sono stati 15 giorni belli: trovare stimoli non è facile nella nostra attuale situazione, è difficile ora trovare i termini giusti. Quella di domani non sarà una bella partita, entrambe le squadre non hanno più obbiettivi, in particolare per loro che sino a domenica scorsa hanno accarezzato la possibilità di fare i playoff e si sono trovati fuori. Ho visto il dvd preparato dal nostro professionista Giuseppe Savino, e ho visto un arbitraggio condizionante. Spero solo di chiudere bene il campionato: il risultato conta, ma anche la prestazione, per far sì che questa società viva».
Sul futuro societario
«Ora tutti i pensieri sono rivolti al futuro, dalle 18 di domani in poi. Barletta merita il calcio professionistico, è un traguardo che questa piazza merita e deve continuare a percorrere nel suo futuro. Auguriamoci che dopo la partita di domani ci siano delle belle novità per quanto riguarda la società».
Un bilancio della parentesi-Carrara in panchina
«Non sono tanto abituato a guardarmi dietro, preferisco guardare al futuro: credo che ognuno di noi debba analizzare ciò che è stato e quanto poteva essere migliorato. Nel mio ruolo di vice credo di aver fatto tutto quello che potevo fare, senza oltrepassare le mie linee-guida. In questo ultimo periodo ho cambiato ruolo e ho cercato di dare la mia idea di calcio: per me il calcio è cuore, passione, attributi, tutto ciò che allenatori di un certo spessore mi hanno insegnato. Ho provato a trasmetterlo a questi ragazzi, non in tutti è entrata questa idea. Non siamo tutti uguali. Su questo posso dire che potevo far meglio. Per molti di loro era il primo campionato di Prima Divisione Lega Pro: per un allenatore è anche importante far capire che il lavoro è questo e c'è molta concorrenza. Quest'anno poi con la riforma dei campionati sarà ancora peggio. Non devono fermarsi nemmeno d'estate. La mia analisi è comunque sostanzialmente positiva, è stata una bella esperienza».
Esordi dalla "Berretti" in vista?
«Ci ho pensato molto: è un rischio, abbiamo dei ragazzi che secondo me hanno prospettive e possono fare bene in futuro. In un contesto del genere, non è facile nemmeno per loro. Entreranno sicuramente a gara in corso, è una bella esperienza che ti resta impressa. Cilli? Per me ci sono gerarchie anche su questo: Liverani è un professionista vero, un ragazzo straordinario. Partirò con lui e poi vediamo, senza nulla togliere a Marco, che si è sempre allenato e nonostante non sia stato trattato bene si è sempre allenato in silenzio. Quando è stato chiamato in causa con il Catanzaro ha fatto bene».
Ha parlato con i giocatori e il presidente?
«Ho parlato con il presidente e da ex-calciatore, più che da allenatore, gli ho detto che lui quest'anno è mancato molto. A maggior ragione, c'era la necessità che lui fosse presente: nelle ultime settimane, è stato maggiormente partecipe. Tutto è legato a quelle che saranno le sue decisioni: credo che da domani sera qualcosina in più capiremo».
Gestione dei giovani
«L'anno scorso, faccio un esempio, Cicerelli aveva giocato 8 partite e fatto un gol, mentre ad esempio un giocatore come Albanese era ancora a presenze in Coppa. Sulla gestione, posso essere d'accordo: alcuni potevano essere gestiti in maniera diversa. Ad esempio per me di Guglielmi tra qualche anno sentiremo parlare a livello nazionale, ma ora è ancora un ragazzo. Anche lui si è trovato nel caos, nella baraonda».
Sul futuro di Carrara
«Ho già fatto il primo allenatore in altre circostanze: l'ho fatto a Montevarchi e a Bellaria in Lega Pro oltre che tre anni in serie D. Mi piacerebbe continuare a fare il primo allenatore, ma tutto è legato ad altre variabili».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Mister, uno dei prepartita più anomali della sua storia calcistica.
«Anomalo a dir poco: direi davvero brutto, nel senso che una sosta così lunga è sembrata quasi natalizia. Fai fatica a programmare, a tenere alta la tensione. Avremmo voluto fare un'amichevole domenica scorsa, ma non abbiamo trovato avversari, essendo tutti già impegnati. Non sono stati 15 giorni belli: trovare stimoli non è facile nella nostra attuale situazione, è difficile ora trovare i termini giusti. Quella di domani non sarà una bella partita, entrambe le squadre non hanno più obbiettivi, in particolare per loro che sino a domenica scorsa hanno accarezzato la possibilità di fare i playoff e si sono trovati fuori. Ho visto il dvd preparato dal nostro professionista Giuseppe Savino, e ho visto un arbitraggio condizionante. Spero solo di chiudere bene il campionato: il risultato conta, ma anche la prestazione, per far sì che questa società viva».
Sul futuro societario
«Ora tutti i pensieri sono rivolti al futuro, dalle 18 di domani in poi. Barletta merita il calcio professionistico, è un traguardo che questa piazza merita e deve continuare a percorrere nel suo futuro. Auguriamoci che dopo la partita di domani ci siano delle belle novità per quanto riguarda la società».
Un bilancio della parentesi-Carrara in panchina
«Non sono tanto abituato a guardarmi dietro, preferisco guardare al futuro: credo che ognuno di noi debba analizzare ciò che è stato e quanto poteva essere migliorato. Nel mio ruolo di vice credo di aver fatto tutto quello che potevo fare, senza oltrepassare le mie linee-guida. In questo ultimo periodo ho cambiato ruolo e ho cercato di dare la mia idea di calcio: per me il calcio è cuore, passione, attributi, tutto ciò che allenatori di un certo spessore mi hanno insegnato. Ho provato a trasmetterlo a questi ragazzi, non in tutti è entrata questa idea. Non siamo tutti uguali. Su questo posso dire che potevo far meglio. Per molti di loro era il primo campionato di Prima Divisione Lega Pro: per un allenatore è anche importante far capire che il lavoro è questo e c'è molta concorrenza. Quest'anno poi con la riforma dei campionati sarà ancora peggio. Non devono fermarsi nemmeno d'estate. La mia analisi è comunque sostanzialmente positiva, è stata una bella esperienza».
Esordi dalla "Berretti" in vista?
«Ci ho pensato molto: è un rischio, abbiamo dei ragazzi che secondo me hanno prospettive e possono fare bene in futuro. In un contesto del genere, non è facile nemmeno per loro. Entreranno sicuramente a gara in corso, è una bella esperienza che ti resta impressa. Cilli? Per me ci sono gerarchie anche su questo: Liverani è un professionista vero, un ragazzo straordinario. Partirò con lui e poi vediamo, senza nulla togliere a Marco, che si è sempre allenato e nonostante non sia stato trattato bene si è sempre allenato in silenzio. Quando è stato chiamato in causa con il Catanzaro ha fatto bene».
Ha parlato con i giocatori e il presidente?
«Ho parlato con il presidente e da ex-calciatore, più che da allenatore, gli ho detto che lui quest'anno è mancato molto. A maggior ragione, c'era la necessità che lui fosse presente: nelle ultime settimane, è stato maggiormente partecipe. Tutto è legato a quelle che saranno le sue decisioni: credo che da domani sera qualcosina in più capiremo».
Gestione dei giovani
«L'anno scorso, faccio un esempio, Cicerelli aveva giocato 8 partite e fatto un gol, mentre ad esempio un giocatore come Albanese era ancora a presenze in Coppa. Sulla gestione, posso essere d'accordo: alcuni potevano essere gestiti in maniera diversa. Ad esempio per me di Guglielmi tra qualche anno sentiremo parlare a livello nazionale, ma ora è ancora un ragazzo. Anche lui si è trovato nel caos, nella baraonda».
Sul futuro di Carrara
«Ho già fatto il primo allenatore in altre circostanze: l'ho fatto a Montevarchi e a Bellaria in Lega Pro oltre che tre anni in serie D. Mi piacerebbe continuare a fare il primo allenatore, ma tutto è legato ad altre variabili».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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