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Calcio
Camilleri: «A Barletta tanti bei ricordi, sarà una bella partita»
L'ex di sponda calabrese alla vigilia del match del "Granillo"
Barletta - martedì 23 settembre 2014
Tra i tanti ex in salsa-Reggina transitati dalle parti di Barletta c'è Vincenzo Camilleri: il 22enne cresciuto nella Reggina e transitato anche per Chelsea, Juventus e Cagliari prima di arrivare in biancorosso nelle ore finali del calciomercato invernale 2013, affermandosi tra marzo e giugno 2013 come la brillante guida di quella difesa inespugnabile che sotto la gestione-Orlandi aveva incassato appena 2 centri in 10 partite (playoff-salvezza con l'Andria inclusi), risultando tra le migliori d'Europa nel periodo. Nella scorsa stagione non aveva reso al meglio, come buona parte dei suoi compagni, ed era stato criticato da parte della piazza nel momento in cui aveva ereditato la fascia al braccio di Riccardo Allegretti. Ora il ritorno a Reggio Calabria, club dal quale era arrivato in prestito con diritto di riscatto, e l'addio alla città della Disfida dopo 37 presenze in un anno e mezzo: alla vigilia di Reggina-Barletta, ha raccontato ai nostri microfoni le sue sensazioni.
Camilleri, per te Reggina-Barletta cosa rappresenta?
«E' una partita importante, contro un passato recente che per me ha significato e significa tanto: in particolare la stagione 2012/2013, quella della salvezza, è stata splendida. In un anno e mezzo ho dato tutto per quella maglia, ho lasciato tanti amici e ho un grande ricordo di Barletta».
Miglior difesa d'Europa nel trimestre marzo-giugno 2013: sei ancora in contatto con Liverani, Romeo e Di Bella?
«Certo, con Fabrizio (Di Bella, ndr) mi sono sentito poco fa per rincuorarlo per il grave infortunio al ginocchio che ha avuto. Anche con gli altri ho un grande rapporto: sentirò Liverani per sfotterlo un po' prima della partita (ride, ndr), mentre con Fabio mi sento ogni giorno. Ha fatto una scelta di vita, tornando a casa, ma presto tornerà nelle categorie che gli competono».
Il ricordo migliore e quello più brutto dei 17 mesi vissuti a Barletta.
«Sicuramente il giorno della salvezza ad Andria ha rappresentato l'apice della gioia: sono stati sei mesi importantissimi. Il momento più brutto è stato rappresentato dall'intera scorsa stagione: è stata fallimentare, complice anche un campionato che non aveva niente da dire. Non è stata un'annata felice per nessuno: resta un grande affetto per la piazza e i tifosi che mi hanno sempre voluto bene, parecchi mi continuano a scrivere».
L'anno scorso da parte della tifoseria c'erano stati dissapori nei tuoi confronti: su Facebook poi hai salutato la piazza a fine anno, raccogliendo tanti consensi. Quanti amici hai lasciato qui?
«Tanti, ci sono anche tornato quest'estate per una settimana di vacanza: Barletta è una città che mi piace tanto, mi è entrata nel cuore. C'è stata qualche discussione con qualche tifoso, ma è normale: l'annata è andata male e i tifosi se la prendono con chi pensano possa dare tanto. Alla fine posso dire che ho lasciato solo tante persone che mi vogliono bene».
Ora per te primo anno da titolare con la Reggina: come sta andando sin qui?
«L'anno scorso ero stato qui nel precampionato, ma avevo voluto a tutti i costi il Barletta. Quest'anno penso a fare solo bene a Reggio, è una piazza importante in cui stiamo lavorando bene e mercoledì punteremo a fare risultato pieno».
Che tipo di Barletta ti aspetti? Sin qui il ruolino di marcia racconta di due vittorie in casa e due sconfitte esterne.
«Il Barletta ha un ottimo organico, con tanti giocatori di esperienza: rispetto all'anno scorso l'età media si è decisamente alzata. Possono fare bene, staremo attenti a tutte le armi a loro disposizione. Li abbiamo studiati e li rispettiamo, sono una buona squadra in tutti i reparti».
Che tipo di partita ti aspetti?
«Bella, ma speriamo di vincere noi (ride, ndr) ».
Che saluto ti senti di fare a Barletta?
«Un in bocca al lupo alla piazza, ai tifosi, ai miei ex compagni. Ci tengo a salutare loro. Barletta è una piazza importante in Lega Pro».
(Twitter: @GuerraLuca88)
Camilleri, per te Reggina-Barletta cosa rappresenta?
«E' una partita importante, contro un passato recente che per me ha significato e significa tanto: in particolare la stagione 2012/2013, quella della salvezza, è stata splendida. In un anno e mezzo ho dato tutto per quella maglia, ho lasciato tanti amici e ho un grande ricordo di Barletta».
Miglior difesa d'Europa nel trimestre marzo-giugno 2013: sei ancora in contatto con Liverani, Romeo e Di Bella?
«Certo, con Fabrizio (Di Bella, ndr) mi sono sentito poco fa per rincuorarlo per il grave infortunio al ginocchio che ha avuto. Anche con gli altri ho un grande rapporto: sentirò Liverani per sfotterlo un po' prima della partita (ride, ndr), mentre con Fabio mi sento ogni giorno. Ha fatto una scelta di vita, tornando a casa, ma presto tornerà nelle categorie che gli competono».
Il ricordo migliore e quello più brutto dei 17 mesi vissuti a Barletta.
«Sicuramente il giorno della salvezza ad Andria ha rappresentato l'apice della gioia: sono stati sei mesi importantissimi. Il momento più brutto è stato rappresentato dall'intera scorsa stagione: è stata fallimentare, complice anche un campionato che non aveva niente da dire. Non è stata un'annata felice per nessuno: resta un grande affetto per la piazza e i tifosi che mi hanno sempre voluto bene, parecchi mi continuano a scrivere».
L'anno scorso da parte della tifoseria c'erano stati dissapori nei tuoi confronti: su Facebook poi hai salutato la piazza a fine anno, raccogliendo tanti consensi. Quanti amici hai lasciato qui?
«Tanti, ci sono anche tornato quest'estate per una settimana di vacanza: Barletta è una città che mi piace tanto, mi è entrata nel cuore. C'è stata qualche discussione con qualche tifoso, ma è normale: l'annata è andata male e i tifosi se la prendono con chi pensano possa dare tanto. Alla fine posso dire che ho lasciato solo tante persone che mi vogliono bene».
Ora per te primo anno da titolare con la Reggina: come sta andando sin qui?
«L'anno scorso ero stato qui nel precampionato, ma avevo voluto a tutti i costi il Barletta. Quest'anno penso a fare solo bene a Reggio, è una piazza importante in cui stiamo lavorando bene e mercoledì punteremo a fare risultato pieno».
Che tipo di Barletta ti aspetti? Sin qui il ruolino di marcia racconta di due vittorie in casa e due sconfitte esterne.
«Il Barletta ha un ottimo organico, con tanti giocatori di esperienza: rispetto all'anno scorso l'età media si è decisamente alzata. Possono fare bene, staremo attenti a tutte le armi a loro disposizione. Li abbiamo studiati e li rispettiamo, sono una buona squadra in tutti i reparti».
Che tipo di partita ti aspetti?
«Bella, ma speriamo di vincere noi (ride, ndr) ».
Che saluto ti senti di fare a Barletta?
«Un in bocca al lupo alla piazza, ai tifosi, ai miei ex compagni. Ci tengo a salutare loro. Barletta è una piazza importante in Lega Pro».
(Twitter: @GuerraLuca88)
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