
Calcio
Calderini: «Il Barletta ha un’ottima squadra, noi un gruppo con gli attributi»
L’attaccante del Cosenza parla alla vigilia del match del “Puttilli”
Barletta - giovedì 11 settembre 2014
9.00
Dopo la sconfitta di Lecce, abbastanza preventivabile alla vigilia, il Barletta torna a tuffarsi nel campionato, spostando l'attenzione verso il prossimo incontro casalingo. Sabato pomeriggio, alle ore 15, i biancorossi riceveranno il Cosenza. I lupi rossoblu sono reduci da due pareggi, contro Salernitana e Foggia, e arriveranno al "Puttilli" alla ricerca della prima vittoria stagionale in campionato. Ai microfoni di Barlettaviva, Elio Calderini, attaccante del Cosenza - ad agosto accostato anche al Barletta ndr - con due gol già all'attivo, analizza il momento delle due squadre, proiettandosi verso la sfida di sabato pomeriggio:
Calderini, l'inizio del Cosenza è stato positivo: un punto a Salerno, un altro in casa, in rimonta, contro il Foggia. Siete contenti di quanto avete fatto finora?
«Siamo soddisfatti, alla fine andare a giocare a Salerno e resistere con un uomo in meno per mezz'ora ci ha dato un punto d'oro con una delle forze maggiori del campionato. Anche il Foggia è un'ottima squadra, a centrocampo e in attacco hanno grosse individualità. Andare sotto, dopo un nostro approccio sbagliato alla partita, e poi recuperare ci ha fatto capire che siamo una squadra con gli attributi».
Anche dal punto di vista personale, la stagione è cominciata nel migliore dei modi.
«Si, sono partito bene, sia in Coppa che a Salerno ho fatto buone partite. Sono contento anche dei gol segnati in casa, ci sta».
Nella finestra di mercato appena conclusa, il tuo nome era stato accostato al Barletta. Quando c'è di vero?
«Mi aveva chiamato un amico dalla società del Barletta, chiedendomi come ero messo, ma io avevo un altro anno di contratto qui a Cosenza, ed era mio dovere rispettare questo contratto, soprattutto per il rapporto che ho con i tifosi del Cosenza».
Si avvicina Barletta-Cosenza. Che partita sarà al "Puttilli"?
«Il Barletta ha fatto un'ottima squadra, parlano anche i numeri. Sono anche partiti bene, anche se è incappata in una sconfitta a Lecce. Il Barletta ha una squadra importante, con giocatori di esperienza, sicuramente sarà una partita difficile, anche perché giochiamo a Barletta che è un campo caldo. Non è mai facile giocare lì da voi».
Chi temete maggiormente tra i biancorossi?
«Rispettiamo e temiamo la grinta di De Rose. Lui ha giocato qui, e sicuramente avrà caricato i compagni a dovere per giocare al massimo contro il Cosenza».
Pensi che Barletta e Cosenza, alla luce delle rose allestite, possano avere particolari problemi a raggiungere la salvezza?
«Spero di no. Sicuramente il calcio non è fatto da nomi e qualcos'altro. Basta vedere altri anni o altri campionati, in cui squadre allestite per vincere alla fine sono retrocesse. Il calcio ogni anno è una cosa a sé, ma l'obiettivo, per Barletta e Cosenza, deve essere necessariamente la salvezza».
Dopo due giornate, nessuna squadra a punteggio pieno. Può essere questo un sintomo dell'equilibrio del girone C della Lega Pro?
«Il nostro campionato è equilibrato, e tante squadre come Barletta e Cosenza possono essere le mine vaganti. Stavo notando che il girone A e il girone B della Lega Pro sono molto più facili. Il nostro è un girone che, alla fine, anche se hai meno qualità, riesci a sostituirla con il calore del pubblico e con la grinta. Abbiamo tante partite difficili».
Calderini, l'inizio del Cosenza è stato positivo: un punto a Salerno, un altro in casa, in rimonta, contro il Foggia. Siete contenti di quanto avete fatto finora?
«Siamo soddisfatti, alla fine andare a giocare a Salerno e resistere con un uomo in meno per mezz'ora ci ha dato un punto d'oro con una delle forze maggiori del campionato. Anche il Foggia è un'ottima squadra, a centrocampo e in attacco hanno grosse individualità. Andare sotto, dopo un nostro approccio sbagliato alla partita, e poi recuperare ci ha fatto capire che siamo una squadra con gli attributi».
Anche dal punto di vista personale, la stagione è cominciata nel migliore dei modi.
«Si, sono partito bene, sia in Coppa che a Salerno ho fatto buone partite. Sono contento anche dei gol segnati in casa, ci sta».
Nella finestra di mercato appena conclusa, il tuo nome era stato accostato al Barletta. Quando c'è di vero?
«Mi aveva chiamato un amico dalla società del Barletta, chiedendomi come ero messo, ma io avevo un altro anno di contratto qui a Cosenza, ed era mio dovere rispettare questo contratto, soprattutto per il rapporto che ho con i tifosi del Cosenza».
Si avvicina Barletta-Cosenza. Che partita sarà al "Puttilli"?
«Il Barletta ha fatto un'ottima squadra, parlano anche i numeri. Sono anche partiti bene, anche se è incappata in una sconfitta a Lecce. Il Barletta ha una squadra importante, con giocatori di esperienza, sicuramente sarà una partita difficile, anche perché giochiamo a Barletta che è un campo caldo. Non è mai facile giocare lì da voi».
Chi temete maggiormente tra i biancorossi?
«Rispettiamo e temiamo la grinta di De Rose. Lui ha giocato qui, e sicuramente avrà caricato i compagni a dovere per giocare al massimo contro il Cosenza».
Pensi che Barletta e Cosenza, alla luce delle rose allestite, possano avere particolari problemi a raggiungere la salvezza?
«Spero di no. Sicuramente il calcio non è fatto da nomi e qualcos'altro. Basta vedere altri anni o altri campionati, in cui squadre allestite per vincere alla fine sono retrocesse. Il calcio ogni anno è una cosa a sé, ma l'obiettivo, per Barletta e Cosenza, deve essere necessariamente la salvezza».
Dopo due giornate, nessuna squadra a punteggio pieno. Può essere questo un sintomo dell'equilibrio del girone C della Lega Pro?
«Il nostro campionato è equilibrato, e tante squadre come Barletta e Cosenza possono essere le mine vaganti. Stavo notando che il girone A e il girone B della Lega Pro sono molto più facili. Il nostro è un girone che, alla fine, anche se hai meno qualità, riesci a sostituirla con il calore del pubblico e con la grinta. Abbiamo tante partite difficili».
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