
Calcio
Calcio, oggi in casa-Barletta si presenta Gabriele Martino
Barlettalife.it in diretta dalla Sala Stampa del "Puttilli"
Barletta - venerdì 4 gennaio 2013
15.27
I prossimi innesti sul mercato, le motivazioni che l'hanno spinto ad accettare la sfida chiamata Barletta, le sensazioni dopo le prime ore in biancorosso. Questi e tanti altri gli ingredienti che questo pomeriggio daranno "sapore" alla conferenza stampa di presentazione di Gabriele Martino come nuovo direttore sportivo del Barletta Calcio. L'annuncio del nuovo ds è arrivato ieri, andando a coprire una carica priva di proprietario dal 16 dicembre, giorno delle dimissioni di Peppino Pavone. Importante sarà anche conoscere la durata del contratto che legherà il nuovo direttore sportivo biancorosso Gabriele Martino e il club di via Veneto: se sarà fino a giugno 2013, probabilmente il ds lavorerà sull'imminenza, sulla conquista della salvezza con l'inserimento di 2-3 rinforzi solidi ed esperti, obiettivo fondamentale per poter lavorare su una programmazione biennale, considerata la tragicomica riforma che la Lega Pro metterà in atto dal 2014-2015. Se la durata si protrarrà fino a giugno 2014 o oltre, allora potremo ragionare su un Barletta a lunga gittata con Tatò al timone. Noi di Barlettalife.it saremo presenti dalle 17.30 presso la Sala Stampa del "Cosimo Puttilli" per riportare in diretta sui vostri schermi le dichiarazioni più interessanti del nuovo ds biancorosso:
Ore 17.40:
Parla per primo il presidente Tatò.
"E' doveroso da parte mia fare un flash sulla stagione del Barletta sin qui. Avevamo un progetto di tranquilltà, con un budget interessante messo a disposizione. Cosa è mancato per raggiungere l'obiettivo, è complesso da decifrare. Non si è purtroppo creato un gruppo coeso, pur essendoci le qualità giuste. Fino a un certo punto la squadra, pur giocando a mio avviso molto bene, aveva ottenuto meno di quanto meritasse. I fatti successivi li conoscete, con i cambi di panchine. Voglio spendere due parole sull'operato del ds Pavone: siamo amici di vecchia data, è andato via piangendo da Barletta, consapevole di aver dato prova di una lunga esperienza e di voler figurare benissimo nella sua città natale. Il nostro calcio ha però un arbitro severissimo, ossia i risultati sul campo, e sin qui i risultati non ci dicono bene. Siamo in una situazione difficile, e per questo nelle ultime settimane non ho rilasciato dichiarazioni: a inizio dicembre stavo discutendo un eventuale passaggio di mano con un imprenditore locale (Di Cosola, ndr). Poi non se ne è fatto più niente. Al tempo stesso ho iniziato il percorso di avvicinamento al direttore Martino, prima in sordina in occasione della partita contro il Benevento, poi di lì con un colloquio iniziato 10 giorni: di lì abbiamo poi siglato un contratto che legherà Martino al nostro club fino al 2014. In questo è insita la mia visione di un percorso sul lungo periodo, nell'idea di dare una sterzata al modo di fare calcio a Barletta. Il direttore non è venuto a Barletta per siglare un percorso che raddrizzasse errori del passato recente, ma per dare una nuova filosofia di calcio e restituire il sorriso a tifosi e al sottoscritto. Il calcio è anche passione. Ci siamo confrontati su tutti i ragionamenti. Nel direttore ho trovato una persona squisita dal punto di vista umano, personale e professionale".
Ore 17.48:
Prende la parola il ds Martino.
"Non mi piace parlare del passato, mio e del Barletta. Preferisco parlare del futuro. Abbiamo a lungo parlato con il presidente del rapporto che nasce ufficialmente oggi. Ho visto subito che il presidente ci teneva alla mia persona: è giusto che sia così, che un rapporto nasca attraverso degli incontri e delle valutazioni a 360 gradi. Abbiamo sottoscritto un contratto di patti, propositi e obiettivi. Un contratto tra persone, delle quali una è sicuramente per bene- il presidente- l'altra, il sottoscritto, spero di potervelo dimostrare. Non ho mai coltivato illusioni nel calcio, ma mai ho donato delusioni. Non sono un "dispensatore di miracoli", tanto meno un pifferaio magico, e così sarà a Barletta. La realtà dei primi sei mesi di Barletta la conoscete tutti, dove se non tutto, molto è compromesso. La posizione di classifica è maturata nel tempo, certo non nell'ultima giornata: quindi non sarà certo il calciomercato invernale da solo a invertire la rotta, ma succederà attraverso un percorso ancor più complesso e difficile. Sicuramente al calciomercato si arriva preparati, con obiettivi programmati e maturi. Ho sempre diffidato delle improvvisazioni. Fino ad oggi mi sono appassionato al presidente, ora dovrò appassionarmi al Barletta. Farò il possibile, oltre che naturalmente per la salvezza, per dare un futuro serio al Barletta, stabile, che possa guardare al domani. Ho conosciuto il personale, e ne sono soddisfatto. Penso invece che lo spogliatoio possa funzionare meglio. C'è un allenatore che è nato con questa squadra. Io non tirerò certo indietro il piede, in un obiettivo difficile ma raggiungibile. Al momento in cui abbiamo avviato i contatti, ho detto al presidente: vediamo insieme la partita contro il Benevento, poi valuteremo l'arrivo di calciatori funzionali al momento del Barletta. Non abbiamo bisogno di gente a fine carriera o di calciatori che ci prendano per la gola". Ora spazio alle domande della stampa:
La durata del contratto di Martino fino al 2014 conferma un Barletta con Tatò al timone per lungo tempo?
Tatò: "Certamente. Abbiamo una visione a medio-lungo termine, e il merito del direttore di aver smosso un entusiasmo che si era un attimo sopito, il che mi lascia immaginare di proseguire per più tempo nell'ambiente barlettano".
Ci sono stati contatti tra il presidente Tatò e il numero uno della Reggina Foti per liberare il ds dal contratto con i calabresi?
Martino: "Sicuramente c'era interesse da entrambe le parti". Tatò: "Posso confermare i contatti avuti tra il 30 dicembre e il 2 gennaio con Foti. C'erano dei meccanismi da incasellare tra la rescissione di Martino con la Reggina e la sottoscrizione del contratto con noi".
Presidente, le è bastato conoscere Martino per risvegliare l'entusiasmo verso il Barletta?
Tatò: "Intanto sentivo forte la responsabilità verso il club, e questa è stata la prima scintilla. Sono rimasto spiazzato io per primo dalla posizione di classifica. Non potevo rimanere fermo davanti a questo. Poi il giorno 18 di dicembre mi sono dovuto guardare in giro e ho dovuto affacciarmi sul mercato, con voglia di far bene. Ho avuto contatti anche con altri direttori, ma alla mia porta si sono affacciati i peggiori lestofanti del mercato italiano, ma non mi sono lasciato intimorire. Avevo ristretto il mio obiettivo a due persone, e tra queste ho scelto Martino. L'altra opzione era un ds più giovane che in quel momento non mi convinceva. Di Martino mi ha colpito l'entusiasmo. I nostri programmi hanno cominciato a coincidere e ora faremo il massimo per il Barletta, insieme".
Direttore, cosa intende per giocatori funzionali come identikit per i nuovi rinforzi?
"E' colui che ha la stessa determinazione e lo stesso entusiasmo mio e del presidente di lottare sul campo per cinque mesi, risultando un professionista serio, un calciatore che sposa in toto la difficoltà e dovranno essere calciatori che hanno voglia di lottare per un obiettivo che ha bisogno di abnegazione e totale disponibilità per Barletta. Il calciatore deve avere, al di là delle abilità tecniche, anche serietà nei comportamenti e deve saper essere leader nei confronti dei più giovani".
Direttore, un giudizio sull'attuale organico del Barletta.
"Penso che avrebbero potuto fare di più, pur se dopo la partita con il Benevento ho visto qualche elemento con qualità per la categoria e aspirare alla categoria superiore. La domanda alla quale bisogna rispondere è: conta più la macchina o il pilota? Domanda di difficile, quasi impossibile, risposta".
Martino sul mercato
"Non ho preso ancora contatti con altre squadre (sorride, ndr) in nome e per conto del Barletta. Ho solamente, nel periodo delle trattative con il presidente, sentito qualche calciatore al quale sono legato da stima per vagliarne disponibilità o attitudine a rimettersi in gioco. Ovviamente ci scontriamo con una situazione di classifica che non aiuta, ma esiste comunque un ventaglio di calciatori che può aiutarci". Bremec e Mancino? "L'impegno è alle porte, la partita con il Catanzaro è tra meno di 48 ore, parliamo di campo". Quanto tempo per i primi rinforzi? "Non mi sono dato un tempo, una data: quando mi hanno detto che l'esigenza era il giorno 6, dissi chiaramente che sarebbe stato difficile. Io devo lavorare per far rendere al meglio quello che abbiamo e capire quanto prima cosa c'è di possibile. Una data-limite non c'è. Ho idea sui ruoli e le caratteristiche dei rinforzi". Che reparto bisogna rinforzare maggiormente? "Un pò in tutti i reparti, anche se un pò in tutti i reparti vi sono delle potenzialità.
Tatò sulla programmazione
"Vogliamo percorrere un lungo-medio periodo e programmare delle questioni. Dal prossimo anno vi sarà anche il fair-play finanziario, che è importante per le società di B, A e Lega Pro. Quindi è importante la programmazione, e noi abbiamo voglia ed entusiasmo per programmare. La mia permanenza a Barletta non sarà legata ai risultati".
Martino ancora sul mercato
Un asse con Reggio? "Mi auguro che il Barletta possa non diventare più società-satellite di qualcuno. Non c'è un asse, ma i rapporti del presidente con la Reggina sono tali che possono aprire anche a qualche arrivo, perchè il presidente della Reggina sa bene qual è l'ambiente di Barletta, con una tifoseria passionale tipica del Sud. Se arriva un portiere? "E' normale che ora il Barletta vive un momento di mercato complicatissimo, nel quale il portiere è quello messo maggiormente sotto pressione, e non può vivere un momento facile". Il numero di rinforzi? "Potranno essere 4,5,6,7, dovremo confrontarci con le esigenze morali, del campo ed anche economiche".
Martino sugli addii
"Dovrò parlare con ogni calciatore e capire quanti di loro vorranno restare a Barletta. Chi non se la sente di lottare e combattere, lo dovrà dichiarare con grande lealtà, magari lo comunicheranno al presidente e all'allenatore ma non a me, ma l'essenziale è che siano chiari e determinati. Faremo a meno dei calciatori che si sono già arresi e mentalmente non sono qua. Dobbiamo fare a meno di chiunque possa nuocere agli equilibri del gruppo".
Tatò sull'organigramma societario
"Con il direttore abbiamo parlato anche di queste cose. Per prima cosa pensiamo all'urgenza di ragionare positivamente sull'organico, ovviamente tratteremo anche la questione-organigramma: procederemo a un rafforzamento". Un possibile ritorno di Savino Daleno? "Con Daleno abbiamo parlato prima di Natale. In quel bisogno c'era però più bisogno di una figura come il ds. Poi Savino ha ancora voglia di giocare, fino a giugno, e allora ha compreso benissimo la mia idea. E' stato un discorso affrontato, ma al momento rimandato".
Ore 18.33
Termina la conferenza stampa.
Ore 17.40:
Parla per primo il presidente Tatò.
"E' doveroso da parte mia fare un flash sulla stagione del Barletta sin qui. Avevamo un progetto di tranquilltà, con un budget interessante messo a disposizione. Cosa è mancato per raggiungere l'obiettivo, è complesso da decifrare. Non si è purtroppo creato un gruppo coeso, pur essendoci le qualità giuste. Fino a un certo punto la squadra, pur giocando a mio avviso molto bene, aveva ottenuto meno di quanto meritasse. I fatti successivi li conoscete, con i cambi di panchine. Voglio spendere due parole sull'operato del ds Pavone: siamo amici di vecchia data, è andato via piangendo da Barletta, consapevole di aver dato prova di una lunga esperienza e di voler figurare benissimo nella sua città natale. Il nostro calcio ha però un arbitro severissimo, ossia i risultati sul campo, e sin qui i risultati non ci dicono bene. Siamo in una situazione difficile, e per questo nelle ultime settimane non ho rilasciato dichiarazioni: a inizio dicembre stavo discutendo un eventuale passaggio di mano con un imprenditore locale (Di Cosola, ndr). Poi non se ne è fatto più niente. Al tempo stesso ho iniziato il percorso di avvicinamento al direttore Martino, prima in sordina in occasione della partita contro il Benevento, poi di lì con un colloquio iniziato 10 giorni: di lì abbiamo poi siglato un contratto che legherà Martino al nostro club fino al 2014. In questo è insita la mia visione di un percorso sul lungo periodo, nell'idea di dare una sterzata al modo di fare calcio a Barletta. Il direttore non è venuto a Barletta per siglare un percorso che raddrizzasse errori del passato recente, ma per dare una nuova filosofia di calcio e restituire il sorriso a tifosi e al sottoscritto. Il calcio è anche passione. Ci siamo confrontati su tutti i ragionamenti. Nel direttore ho trovato una persona squisita dal punto di vista umano, personale e professionale".
Ore 17.48:
Prende la parola il ds Martino.
"Non mi piace parlare del passato, mio e del Barletta. Preferisco parlare del futuro. Abbiamo a lungo parlato con il presidente del rapporto che nasce ufficialmente oggi. Ho visto subito che il presidente ci teneva alla mia persona: è giusto che sia così, che un rapporto nasca attraverso degli incontri e delle valutazioni a 360 gradi. Abbiamo sottoscritto un contratto di patti, propositi e obiettivi. Un contratto tra persone, delle quali una è sicuramente per bene- il presidente- l'altra, il sottoscritto, spero di potervelo dimostrare. Non ho mai coltivato illusioni nel calcio, ma mai ho donato delusioni. Non sono un "dispensatore di miracoli", tanto meno un pifferaio magico, e così sarà a Barletta. La realtà dei primi sei mesi di Barletta la conoscete tutti, dove se non tutto, molto è compromesso. La posizione di classifica è maturata nel tempo, certo non nell'ultima giornata: quindi non sarà certo il calciomercato invernale da solo a invertire la rotta, ma succederà attraverso un percorso ancor più complesso e difficile. Sicuramente al calciomercato si arriva preparati, con obiettivi programmati e maturi. Ho sempre diffidato delle improvvisazioni. Fino ad oggi mi sono appassionato al presidente, ora dovrò appassionarmi al Barletta. Farò il possibile, oltre che naturalmente per la salvezza, per dare un futuro serio al Barletta, stabile, che possa guardare al domani. Ho conosciuto il personale, e ne sono soddisfatto. Penso invece che lo spogliatoio possa funzionare meglio. C'è un allenatore che è nato con questa squadra. Io non tirerò certo indietro il piede, in un obiettivo difficile ma raggiungibile. Al momento in cui abbiamo avviato i contatti, ho detto al presidente: vediamo insieme la partita contro il Benevento, poi valuteremo l'arrivo di calciatori funzionali al momento del Barletta. Non abbiamo bisogno di gente a fine carriera o di calciatori che ci prendano per la gola". Ora spazio alle domande della stampa:
La durata del contratto di Martino fino al 2014 conferma un Barletta con Tatò al timone per lungo tempo?
Tatò: "Certamente. Abbiamo una visione a medio-lungo termine, e il merito del direttore di aver smosso un entusiasmo che si era un attimo sopito, il che mi lascia immaginare di proseguire per più tempo nell'ambiente barlettano".
Ci sono stati contatti tra il presidente Tatò e il numero uno della Reggina Foti per liberare il ds dal contratto con i calabresi?
Martino: "Sicuramente c'era interesse da entrambe le parti". Tatò: "Posso confermare i contatti avuti tra il 30 dicembre e il 2 gennaio con Foti. C'erano dei meccanismi da incasellare tra la rescissione di Martino con la Reggina e la sottoscrizione del contratto con noi".
Presidente, le è bastato conoscere Martino per risvegliare l'entusiasmo verso il Barletta?
Tatò: "Intanto sentivo forte la responsabilità verso il club, e questa è stata la prima scintilla. Sono rimasto spiazzato io per primo dalla posizione di classifica. Non potevo rimanere fermo davanti a questo. Poi il giorno 18 di dicembre mi sono dovuto guardare in giro e ho dovuto affacciarmi sul mercato, con voglia di far bene. Ho avuto contatti anche con altri direttori, ma alla mia porta si sono affacciati i peggiori lestofanti del mercato italiano, ma non mi sono lasciato intimorire. Avevo ristretto il mio obiettivo a due persone, e tra queste ho scelto Martino. L'altra opzione era un ds più giovane che in quel momento non mi convinceva. Di Martino mi ha colpito l'entusiasmo. I nostri programmi hanno cominciato a coincidere e ora faremo il massimo per il Barletta, insieme".
Direttore, cosa intende per giocatori funzionali come identikit per i nuovi rinforzi?
"E' colui che ha la stessa determinazione e lo stesso entusiasmo mio e del presidente di lottare sul campo per cinque mesi, risultando un professionista serio, un calciatore che sposa in toto la difficoltà e dovranno essere calciatori che hanno voglia di lottare per un obiettivo che ha bisogno di abnegazione e totale disponibilità per Barletta. Il calciatore deve avere, al di là delle abilità tecniche, anche serietà nei comportamenti e deve saper essere leader nei confronti dei più giovani".
Direttore, un giudizio sull'attuale organico del Barletta.
"Penso che avrebbero potuto fare di più, pur se dopo la partita con il Benevento ho visto qualche elemento con qualità per la categoria e aspirare alla categoria superiore. La domanda alla quale bisogna rispondere è: conta più la macchina o il pilota? Domanda di difficile, quasi impossibile, risposta".
Martino sul mercato
"Non ho preso ancora contatti con altre squadre (sorride, ndr) in nome e per conto del Barletta. Ho solamente, nel periodo delle trattative con il presidente, sentito qualche calciatore al quale sono legato da stima per vagliarne disponibilità o attitudine a rimettersi in gioco. Ovviamente ci scontriamo con una situazione di classifica che non aiuta, ma esiste comunque un ventaglio di calciatori che può aiutarci". Bremec e Mancino? "L'impegno è alle porte, la partita con il Catanzaro è tra meno di 48 ore, parliamo di campo". Quanto tempo per i primi rinforzi? "Non mi sono dato un tempo, una data: quando mi hanno detto che l'esigenza era il giorno 6, dissi chiaramente che sarebbe stato difficile. Io devo lavorare per far rendere al meglio quello che abbiamo e capire quanto prima cosa c'è di possibile. Una data-limite non c'è. Ho idea sui ruoli e le caratteristiche dei rinforzi". Che reparto bisogna rinforzare maggiormente? "Un pò in tutti i reparti, anche se un pò in tutti i reparti vi sono delle potenzialità.
Tatò sulla programmazione
"Vogliamo percorrere un lungo-medio periodo e programmare delle questioni. Dal prossimo anno vi sarà anche il fair-play finanziario, che è importante per le società di B, A e Lega Pro. Quindi è importante la programmazione, e noi abbiamo voglia ed entusiasmo per programmare. La mia permanenza a Barletta non sarà legata ai risultati".
Martino ancora sul mercato
Un asse con Reggio? "Mi auguro che il Barletta possa non diventare più società-satellite di qualcuno. Non c'è un asse, ma i rapporti del presidente con la Reggina sono tali che possono aprire anche a qualche arrivo, perchè il presidente della Reggina sa bene qual è l'ambiente di Barletta, con una tifoseria passionale tipica del Sud. Se arriva un portiere? "E' normale che ora il Barletta vive un momento di mercato complicatissimo, nel quale il portiere è quello messo maggiormente sotto pressione, e non può vivere un momento facile". Il numero di rinforzi? "Potranno essere 4,5,6,7, dovremo confrontarci con le esigenze morali, del campo ed anche economiche".
Martino sugli addii
"Dovrò parlare con ogni calciatore e capire quanti di loro vorranno restare a Barletta. Chi non se la sente di lottare e combattere, lo dovrà dichiarare con grande lealtà, magari lo comunicheranno al presidente e all'allenatore ma non a me, ma l'essenziale è che siano chiari e determinati. Faremo a meno dei calciatori che si sono già arresi e mentalmente non sono qua. Dobbiamo fare a meno di chiunque possa nuocere agli equilibri del gruppo".
Tatò sull'organigramma societario
"Con il direttore abbiamo parlato anche di queste cose. Per prima cosa pensiamo all'urgenza di ragionare positivamente sull'organico, ovviamente tratteremo anche la questione-organigramma: procederemo a un rafforzamento". Un possibile ritorno di Savino Daleno? "Con Daleno abbiamo parlato prima di Natale. In quel bisogno c'era però più bisogno di una figura come il ds. Poi Savino ha ancora voglia di giocare, fino a giugno, e allora ha compreso benissimo la mia idea. E' stato un discorso affrontato, ma al momento rimandato".
Ore 18.33
Termina la conferenza stampa.
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